Cari fratelli e sorelle in Cristo, riflettendo sulle letture che abbiamo appena ascoltato, ci troviamo nel gioioso periodo successivo al Natale, un momento in cui celebriamo l'incredibile mistero di Dio che si fa uomo, il Verbo fatto carne. Questo evento epocale è il fondamento stesso della nostra fede e comporta profonde implicazioni per la nostra vita di figli di Dio.
Nella prima lettura, tratta dalla Prima Lettera di Giovanni, ci viene ricordato che la nostra identità di figli di Dio è radicata nella giustizia e nell'amore di Dio. “Vedete quale amore ci ha dato il Padre perché fossimo chiamati figli di Dio”. Questo amore è una realtà trasformativa che ci chiama a vivere nella giustizia. Il messaggio del Natale ci ricorda che Gesù è venuto nel mondo proprio per togliere i nostri peccati, per rimuovere le barriere che ci separano da Dio e per rivelarci la nostra vera identità di figli amati. Se non avessimo mai peccato, tuttavia, egli sarebbe venuto ugualmente nel mondo per mostrarci la sua solidarietà e per ordinare tutte le cose alla sua gloria infinita. Mentre continuiamo a celebrare il periodo natalizio, impegniamoci a vivere in questa identità di uomini, donne e bambini che appartengono a questa relazione d'amore con il nostro Padre e Creatore, perseguendo la rettitudine nelle nostre azioni e nei nostri pensieri, come risposta alla grazia da Lui concessa.
Riflettendo sul Vangelo di Giovanni, dove Giovanni Battista dichiara che Gesù è “l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo”, siamo chiamati ad abbracciare questa verità non solo nei nostri cuori, ma anche nella nostra vita quotidiana. Il significato della venuta di Cristo è che Egli non è solo il Salvatore, ma anche il nostro modello per vivere in rettitudine e purezza, e per la gioia e la libertà che una tale vita può portare a noi e a coloro che ci circondano, ma è una vita di sacrificio. Una donazione generosa e sacrificale in uno spirito di gioia. So che è un modo di dire, ma è un ideale da vivere per tutti noi. Il nostro cammino di fede comporta uno sforzo quotidiano per spezzare le catene che ci tengono legati a sperimentare quella libertà vivificante e modificante che Egli ha conquistato per noi.
Nel contesto del nostro mondo odierno, pieno di sfide che spesso possono smorzare il nostro spirito e oscurare la nostra missione di credenti, siamo chiamati ora più che mai a riflettere la luce di Cristo che egli ha posto in noi. Due eventi attuali risuonano fortemente con le nostre letture e con la nostra chiamata alla rettitudine.
In primo luogo, le discussioni in corso sulla santità della vita: come cattolici tradizionali, siamo chiamati ad affermare la dignità di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale. I dibattiti in corso e recenti sulla legislazione in materia di aborto evidenziano una cultura che spesso sceglie la convenienza rispetto alla vita. La chiamata di Cristo ci invita a essere difensori dei vulnerabili, riconoscendo che ogni bambino è un dono di Dio, meritevole di amore e protezione.
In secondo luogo, il tema della libertà religiosa continua a essere una questione urgente, in particolare quando diverse società si confrontano con le implicazioni di una legislazione pesante che può violare l'autonomia ecclesiale e la pratica della fede. Come abbiamo visto con le recenti sfide affrontate da varie istituzioni religiose, dobbiamo fare eco alle proclamazioni del Vangelo, rimanendo saldi nella nostra identità di figli di Dio e sostenendo il diritto di praticare il culto liberamente, senza che i governi si spingano oltre.
In conclusione, mentre accogliamo il messaggio del Natale, sforziamoci di incarnare l'amore di Dio praticando la rettitudine e la purezza nella nostra vita. Proclamiamo non solo a parole, ma anche con le nostre azioni, il potere salvifico di Dio. La speranza donataci da Cristo ci spinge a rispondere alle sfide del nostro tempo con fedeltà e coraggio, assicurandoci che la nostra vita rifletta la gioia di essere figli amati di Dio. Che possiamo ricevere la grazia di essere luce nelle tenebre e testimoni del Suo amore a un mondo bisognoso.
Amen.
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