Thursday – 26th Week of Ordinary Time B

Thursday – 26th Week of Ordinary Time B

Dear brothers and sisters in Christ, through today’s first reading, in the poignant words of Job, we glimpse the deep anguish and longing of a soul struggling under heavy trials. “Pity me, pity me, O you my friends,” Job cries, recognized in his suffering yet steadfast in his faith. He expresses a profound desire not only to be comforted but for his words to be “inscribed in a record” – to have his truth proclaimed eternally. In the midst of his suffering, Job affirms his hope: “I know that my Vindicator lives.” His anticipation of seeing God with his “own eyes” serves as a testament to an intimate relationship with the Divine, even amid despair.

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Giovedì - 26a settimana del Tempo Ordinario B

Cari fratelli e sorelle in Cristo, attraverso la prima lettura di oggi, nelle toccanti parole di Giobbe, intravediamo la profonda angoscia e il desiderio di un'anima che lotta sotto pesanti prove. “Pietà di me, pietà di me, o voi, amici miei”, grida Giobbe, riconosciuto nella sua sofferenza ma saldo nella sua fede. Egli esprime un profondo desiderio non solo di essere confortato, ma anche che le sue parole siano “iscritte in un libro”, che la sua verità sia proclamata in eterno. Nel mezzo della sua sofferenza, Giobbe afferma la sua speranza: “So che il mio vendicatore vive”. La sua attesa di vedere Dio con i suoi “occhi” è una testimonianza di un rapporto intimo con il Divino, anche in mezzo alla disperazione.

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