Martedì dopo l'Epifania, Anno C

Published on 6 January 2025 at 13:00

In questo martedì dopo la bella festa dell'Epifania, nostro Signore si è rivelato alle nazioni e nelle letture di oggi vediamo come questa rivelazione avvenga per lo più nei gesti d'amore del cuore del Salvatore. Nella prima lettura, san Giovanni ci ricorda che “l'amore viene da Dio” e “... Dio è amore”. Poi, nel Vangelo, San Marco inizia il brano della miracolosa alimentazione dei pani e dei pesci descrivendo come il cuore del Salvatore sia stato mosso da compassione per le folle.

Con quale tenerezza il Signore ci ha amati, cari fratelli e sorelle. È come se desiderasse che scoprissimo quanto e quanto meravigliosamente ci ha amati per tutto questo tempo, mentre molto spesso siamo afflitti dalla tentazione di pensare che non sia presente nella nostra vita, o che non gli interessi, o che non ascolti le nostre preghiere.
Nelle Scritture, Dio ci esprime continuamente il suo ineffabile amore, ma è solo quando ci ha visitato nella carne che abbiamo potuto vedere quell'amore dispiegarsi in mezzo a noi, in tempo reale e con lo stupore di tutti.
Il Creatore di tutte le cose, che ha reso tutto perfetto per il piano che aveva in mente per l'umanità, rimane nascosto. Attraverso vari luoghi, persone ed eventi, ci ha fatto sapere che siamo nel palmo della sua mano, amati nel suo tenero cuore dall'eternità. San Giovanni ci ricorda che non siamo stati noi ad amare Dio, ma che “egli ci ha amati e ha mandato suo Figlio in espiazione dei nostri peccati”. E perché si sarebbe offerto come espiazione dei peccati a nostro favore? Perché il piano di Dio culmina in un paradiso eterno con Lui, ma prima dovevamo essere provati. Dovevamo essere preparati.
Il peccato è così incompatibile con Dio, con la sua santità e perfezione, che non ha spazio in cielo. Le Scritture ci dicono che nulla che abbia la minima traccia di peccato può risiedere in paradiso con Dio. Ma prima Dio ha dovuto creare un mondo, questo mondo, in cui potessimo sceglierlo liberamente. Egli sa perfettamente cosa comporta la vita in paradiso e sa perfettamente che questo mondo era necessario per prepararci al prossimo. Vedete, molti di noi vorrebbero andare in cielo, ma non sono ancora pronti, quindi ci dà il tempo, qui e ora, di prepararci. Per diventare più generosi, più virtuosi e per sposare l'umiltà con tutto il cuore. Per molti di noi, questo richiede una vita intera, grazie alla sua grazia e alla sua misericordia. Purtroppo, in alcuni di noi, l'orgoglio ha talmente permeato i nostri cuori che non riusciamo a rispondere ai richiami di Dio.
Dobbiamo continuare a cercare di amarci l'un l'altro come Gesù ci ha amati, ma per poterlo fare dobbiamo abbracciare una vita di virtù. Devo essere paziente con i miei fratelli e sorelle, gentile e generoso. Devo perdonare chi mi ha fatto del male, sempre. Devo vedere come vede Gesù e sentire il dolore delle persone come lo sente lui. La storia del buon samaritano deve essere la nostra storia, in cui siamo in grado di trascendere nazionalità, credo e colori. Dobbiamo amare tutti, con un amore santo, un amore puro, un amore che faccia onore alla Trinità divina da cui proviene.
Nel Vangelo, prima di sfamare miracolosamente i cinquemila, Gesù ha pietà di loro umanamente. Umanamente e divinamente, perché ovviamente Gesù non è solo un uomo gentile. È Dio. È difficile scegliere quale delle due cose sia più bella: il miracolo di moltiplicare pochi pani e pesci per sfamare migliaia di persone, o la compassione con cui il Salvatore ha guardato tutte quelle persone. L'uno ha portato all'altro. Quando siamo solidali con coloro che lottano, accadono cose sorprendenti nel cuore, ed è qui che la preoccupazione di Dio si concentra maggiormente: il cuore. La condizione del cuore: è generoso o freddo? È accogliente o giudicante? È gioioso o triste? Dio vuole continuare a fare miracoli nei nostri cuori. Che il Signore, per intercessione di Colei che possiede un Cuore Immacolato, ci conceda la gioia di guardare oltre noi stessi e di trovare la libertà nel servire gli altri. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, amen.


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