Mercoledì dopo l'Epifania, Anno C

Published on 7 January 2025 at 13:00

Cari amici, in questo mercoledì dopo la grande festa dell'Epifania, la Messa ci offre ancora una volta delle belle letture che riportano la nostra attenzione sul tema dell'amore di Dio e sulla necessità di ricambiare questo amore in modo concreto con la nostra carità verso gli altri.

Nella prima lettura, tratta dall'apostolo ed evangelista San Giovanni, ci viene ricordato ancora una volta che “... se Dio ci ha tanto amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri”. Se lo facciamo, Dio rimane in noi e porta il nostro amore alla perfezione. Vedete, si tratta di fare. Dobbiamo sforzarci di amare. Molti oppositori del cattolicesimo cercheranno di farvi credere che non si tratta di fare, ma solo di essere, ma questo, di per sé, è direttamente in contraddizione con ciò che Dio ha rivelato. Si fanno profondi e sofisticati e cercano di convincerti che si tratta solo di essere... “Sii te stesso...” o “Non cambiare nulla di te stesso...” o, l'altro giorno, ho visto un cartello che diceva: “Sei già la migliore versione di te stesso”. E la mia domanda è: che cos'hanno queste persone? Chi se ne esce con queste cose? Se sei già la versione migliore di te stesso, non andare a scuola, in chiesa, dal medico, ecc... non leggere mai un libro sull'auto-miglioramento, non cercare mai di diventare più sano... Voglio dire, da quando siamo già la versione migliore di noi stessi e non siamo chiamati a sforzarci di essere il santo che Dio sa che possiamo essere?
Il dono che viene fatto a un cristiano è sempre quello di poter diventare migliore in tanti modi, pur rendendosi conto che nulla di tutto ciò farà sì che Dio ti ami di più. In altre parole, non facciamo nulla per conquistare l'amore di Dio per noi, perché Lui ci amava ancor prima che nascessimo. Ci conosceva, anche prima che fossimo concepiti nel grembo di nostra madre. I nostri nomi erano già incisi nel palmo della sua mano e il nostro volto splendeva già nel suo cuore molto prima che qualcun altro lo vedesse. Avete presente quel bel faccino che avevate quando eravate ancora bambini e che la gente pizzicava e stringeva? Sì, ma anche quella faccia da adulto ora... Lui ha amato tutti voi, da tutta l'eternità, e ha detestato il peccato che sapeva avrebbe causato complicazioni nella vostra vita, ma che tuttavia ha permesso per la vostra crescita. Perciò, amiamo anche noi! Questo è l'enfatico monito di San Giovanni.
Nel Vangelo abbiamo un altro sguardo sull'amore onnisciente di nostro Signore e su come egli vi abbia sempre attinto per accrescere la fede degli apostoli. Dopo aver sfamato le migliaia di persone con la moltiplicazione miracolosa dei pani e dei pesci, li manda in barca ad attraversare il lago per incontrarlo sull'altra sponda. Ora sa che li sta mandando in una tempesta diversa da tutte le altre. Vedranno qualcosa di sconvolgente... qualcosa che confermerà loro che Gesù non è solo un “brav'uomo”... Lo vedranno camminare sull'acqua avvicinandosi a loro mentre si dondolavano febbrilmente sulla barca, e stenteranno a credere ai loro occhi. Possiamo solo immaginare i pensieri e i sentimenti che attraversano ciascuno di loro. Il Vangelo ci dice che a questo punto sono tutti terrorizzati. All'inizio pensano che sia un fantasma... ma quando sale sulla barca con loro e la tempesta si calma improvvisamente, rimangono scioccati oltre ogni immaginazione.
Alla fine del brano ci viene detto che “non avevano capito l'episodio dei pani. Al contrario, il loro cuore era indurito”. Ciò significa che non capirono esattamente ciò che il Signore aveva appena permesso loro di sperimentare quel giorno sul mare. La nostra domanda è quindi: “Che cosa non capirono del miracoloso pasto dei pani e perché i loro cuori erano induriti?”. La verità è che si rifiutarono di accettare l'assicurazione di Gesù che egli sarà sempre con loro e che provvederà sempre. In tutte le pagine del Vangelo che leggiamo, lo vediamo continuamente cercare di convincerli che non devono preoccuparsi! Ed è quello che sta dicendo anche a noi: confidate in me e non preoccupatevi. Prendiamolo in parola. Dio vi benedica, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.


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