Nel brano immediatamente precedente a quello della prima lettura di oggi, tratto dal libro degli Atti, gli apostoli compiono grandi miracoli tra la gente, dove persino l'ombra di Pietro che cade sui malati è sufficiente a guarirli. Tutto ciò suscitava grande allarme nella leadership ebraica che cercava, come vedremo nelle letture fino a venerdì, di ostacolare questo nuovo movimento che operava nel nome di Gesù, da loro considerato eretico.
Inoltre, questi apostoli continuavano a sostenere che era risorto dai morti e l'unico modo in cui erano in grado di compiere uno di quei miracoli era attraverso il nome di Gesù, che era davvero vivo e aveva vinto la morte. Possiamo immaginare il clamore che questo provocava in coloro che avevano inteso il giudaismo per tanto tempo come la rivelazione definitiva di Dio. Non erano aperti alla novità che Dio stava operando in mezzo a loro, che non era una novità che andava contro qualsiasi morale predeterminata che Dio stesso aveva prescritto, ma una novità che non faceva altro che esaltare quella bontà e santità a un livello completamente nuovo e superiore.
Un'altra cosa in cui i Sadducei non credevano erano gli angeli. Nella lettura di oggi vediamo che durante la notte un angelo del Signore aprì loro le porte e disse loro di tornare e continuare a predicare nel Tempio.

L'espressione "angelo del Signore" compare quattro volte negli Atti: Stefano, durante il suo discorso al Sinedrio, parla di un angelo che parla a Mosè vicino al Monte Sinai (7:30-38); un angelo guida il diacono Filippo a cercare l'eunuco etiope (8:26); un angelo libera Pietro dalla prigione (12:7-10); ed è un angelo che colpisce Erode quando accetta di essere chiamato dio (12:23). Come nota a margine, gli angeli sono ovunque intorno a noi, e ricordiamo che la denominazione di "angelo" si riferisce solo alla loro carica e funzione, non alla loro natura. Sant'Agostino scrive notoriamente:
"Gli angeli sono spiriti. Quando sono semplicemente spiriti, non sono angeli, ma quando sono inviati, diventano angeli; perché "angelo" è il nome di una funzione, non di una natura" (Esposizioni dei Salmi 103:1,15).

Così Dio mandò il suo angelo a liberare gli apostoli, sconcertando i loro rapitori, ma operò anche molti miracoli in mezzo a loro. Questo ci porta al mistero dell'ateismo, che sembra essere in aumento, soprattutto tra i nostri giovani. Concentrandoci sulle letture di oggi, dobbiamo chiederci se non ci sembra strano, misterioso e triste, ad esempio, che anche dopo tante prove della mano divina di Dio all'opera con gli apostoli, essi siano stati comunque perseguitati dalle autorità? Una persona ragionevole non sarebbe in grado di dedurre che si trattava dell'opera di Dio? Miracoli? Degli angeli? Lo chiediamo perché una persona che si rifiuta di credere cercherà a volte di giustificare la sua non-credenza sostenendo che sta aspettando che Dio le dia ciò di cui sa che ha bisogno per credere, ma sappiamo che non funziona così. Dio è già venuto da noi. Questa parte dell'equazione è stata soddisfatta. È l'altra parte dell'equazione che a volte manca: la nostra risposta a quella teofania... alla sua manifestazione in mezzo a noi.
Nel Vangelo di oggi, Gesù parla di come Dio abbia mandato nel mondo la sua Verità e la sua Luce - suo Figlio, che è "la verità, la via e la vita", ma anche Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, eppure suo Figlio è stato rifiutato, non è vero? Perché? Gesù fa una dichiarazione molto cupa: "Su queste basi è stata pronunciata la sentenza: che sebbene la luce sia venuta nel mondo, gli uomini hanno mostrato di preferire le tenebre alla luce, perché le loro azioni erano malvagie". In altre parole, ciò di cui avevamo bisogno (luce, verità, senso, direzione, sicurezza, vita in abbondanza...) è stato offerto, ma rifiutato. Se qualcuno dice di essere ancora in attesa di ricevere tutte queste cose da Dio, ha perso la nave! Anche per questo motivo, nella parabola del ricco e di Lazzaro, quando il primo finisce all'inferno e chiede di andare ad avvertire i suoi fratelli su ciò che esiste veramente, cosa dice Gesù: "Gli disse: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non si convinceranno neppure se qualcuno risuscitasse dai morti"". Ed è proprio così. Per alcune persone, nessuna "prova" sarà mai sufficiente. Basta guardare la miriade di miracoli di cui sono state testimoni le autorità nella prima lettura. Anche nel caso del paralitico che fu il primo a essere guarito dai santi Pietro e Giovanni, ci viene detto esplicitamente che essi sapevano che si trattava di un vero miracolo. Eppure, due frasi dopo, sono in giro a complottare la morte di questi due apostoli, come hanno complottato la morte di Gesù stesso, che ha solo amato e operato il bene tra la gente del suo tempo.

E ha amato voi, chiunque siate in ascolto, fin dall'inizio dei tempi. Sì, ancor prima di creare l'universo, perché tu sei sempre stato nel suo cuore e nella sua mente e (come sentiamo nel linguaggio poetico dei Salmi) ha inciso il tuo nome sul palmo della sua mano. E quando ha pensato che sareste stati con lui per sempre, ha creato il Paradiso, pensando a voi. Perché il Paradiso, per Dio Onnipotente, non sarebbe mai il Paradiso che egli intendeva che fosse, senza di voi. Quindi, fate del vostro meglio per arrivarci e lavorate alla vostra salvezza con timore e tremore e ricordate sempre che "Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo unigenito Figlio..." per voi e per me. Sia lodato Gesù Cristo.
Add comment
Comments