Oggi celebriamo la festa di Sant'Ireneo, vescovo e martire vissuto nel II secolo. Secondo le fonti storiche, sant'Ireneo nacque intorno al 130-140 d.C. a Smirne, in Asia Minore (l'odierna Smirne, in Turchia). È considerato uno dei più importanti scrittori paleocristiani e un importante oppositore dello gnosticismo. Mentre riflettiamo sulla sua vita e sui suoi insegnamenti, guardiamo anche alle letture di oggi e vediamo come si collegano alla sua storia.
Nella prima lettura, tratta da 2 Re, ascoltiamo la storia della caduta di Gerusalemme e della distruzione del Tempio. Questo evento ci ricorda le conseguenze del peccato e della disobbedienza. Gli abitanti di Gerusalemme si erano allontanati da Dio e, di conseguenza, la loro città fu distrutta ed essi furono esiliati.
Ireneo visse in un periodo in cui la Chiesa cristiana primitiva stava affrontando una crisi simile. L'eresia gnostica si era diffusa in tutto il Mediterraneo, minacciando di distorcere il vero messaggio del cristianesimo. Ireneo, in qualità di vescovo della Gallia (l'odierna Francia), dovette affrontare il compito di difendere la fede da questi falsi insegnamenti. Per coloro che non conoscono questa eresia, lo gnosticismo si oppone al cristianesimo in diversi modi:
- Rifiuto dell'incarnazione: Gli gnostici credono che Gesù non fosse pienamente umano e divino, ma piuttosto un semplice mortale che possedeva la conoscenza divina (gnosi). Negano l'idea dell'incarnazione, in cui Gesù è pienamente Dio e pienamente uomo.
- Dualismo: Gli gnostici credono in una visione del mondo dualistica, in cui il mondo materiale è intrinsecamente malvagio e corrotto, mentre il mondo spirituale è buono. Ciò è in contrasto con la visione cristiana secondo cui il mondo materiale è stato creato da Dio ed è buono.
- La salvezza attraverso la conoscenza: Gli gnostici credono che la salvezza arrivi attraverso l'acquisizione di conoscenze spirituali (gnosi), piuttosto che attraverso la fede in Gesù Cristo e nel suo sacrificio sulla croce.
- Negazione dell'autorità della Bibbia: Gli gnostici spesso rifiutano l'autorità della Bibbia, considerandola una rivelazione imperfetta o incompleta.
- Concentrazione sulla salvezza individuale: Lo gnosticismo tende a concentrarsi sulla salvezza individuale, piuttosto che sulla salvezza comunitaria attraverso la Chiesa e aiutata dalla grazia di Dio.
- Rifiuto della Trinità: Molte sette gnostiche rifiutano il concetto di Trinità, ritenendo che esista un solo essere divino o divinità multiple, piuttosto che tre persone coeguali.
Naturalmente potremmo approfondire ognuno di questi errori dottrinali, ma sono sicuro che se avete anche solo una conoscenza di base della fede vi renderete conto che nessuno di questi rappresenta la verità come ci è stata rivelata da nostro Signore in entrambe le Scritture e come è salvaguardata dalla Chiesa che egli ha fondato per aiutarci nel nostro viaggio verso il cielo.
Nella sua famosa opera "Contro le eresie", Ireneo scrisse dell'importanza di preservare la tradizione apostolica e di respingere i falsi insegnamenti. Egli sosteneva che gli insegnamenti della Chiesa devono essere radicati nelle Scritture e devono essere tramandati attraverso una catena ininterrotta di successione apostolica.
Questa enfasi sulla tradizione ricorda la lettura del Vangelo di Matteo, dove Gesù guarisce un lebbroso e gli dice di mostrarsi al sacerdote come prova per gli altri. In questa storia, Gesù non si limita a compiere una guarigione miracolosa, ma insegna anche l'importanza dell'obbedienza alle leggi e alle tradizioni di Dio.
Ireneo avrebbe visto questo passo come un esempio di come gli insegnamenti di Gesù non riguardassero solo la salvezza individuale, ma anche il vivere la propria fede in comunità. Il sacerdote rappresenta la comunità e il viaggio del lebbroso per mostrarsi al sacerdote rappresenta la sua integrazione in quella comunità.
Per Ireneo, questa enfasi sulla tradizione e sulla comunità era fondamentale per combattere l'eresia gnostica. Egli sosteneva che il vero cristianesimo non consisteva solo nell'esperienza personale o nell'illuminazione individuale, ma nel vivere la propria fede all'interno di una comunità fondata sulle tradizioni apostoliche.
Mentre celebriamo la festa di Ireneo, riflettiamo sul suo impegno nel difendere la fede e nel preservare le sue tradizioni. Ricordiamo anche che la nostra fede non è solo convinzione personale, anche se è necessaria, ma che questa convinzione si rafforza ogni volta che ci uniamo ai nostri fratelli e sorelle nelle nostre liturgie, come la Messa domenicale, che di per sé è un incontro radicato nella Scrittura e nella tradizione apostolica, attraverso il quale il Signore diventa tangibilmente presente nella nostra vita.
Sant'Ireneo ha parlato di come "la gloria di Dio è la persona umana pienamente viva" ("Contro le eresie", libro 4, sezione 38, 7). In effetti, quando abbracciamo il nostro Signore e viviamo in uno stato di grazia a lui gradito, permettendo al dono della vita di inondare il nucleo del nostro essere, questo gli dà grande gioia e gloria.
Sapendo che il nostro è un pellegrinaggio che dura tutta la vita, continuiamo a chiedere alla nostra Madre, a tutti gli angeli buoni e ai santi di affidare sempre ciascuno di noi nelle mani di nostro Signore Gesù, che è la fonte di tutto ciò che è buono.
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