Cari fratelli e sorelle in Cristo, oggi, riuniti per riflettere sulle profonde letture della seconda lettera di Paolo a Timoteo e del Vangelo di Luca, ci avviciniamo alla figura di san Luca evangelista. In entrambe le letture incontriamo i temi della compagnia, della missione e della perseveranza, caratteristiche che definiscono la vita e il ministero di Luca.
Nel brano tratto da 2 Timoteo, Paolo parla della sua solitudine in un momento di prova. In questo modo si rende vulnerabile solo per far capire a Timoteo e a tutti noi quanto sia prezioso il sostegno reciproco. Fa i nomi di coloro che si sono allontanati da lui, evidenziando la realtà del tradimento e dell'abbandono. Eppure, in mezzo a questo dolore, vediamo un faro di fermezza in Luca: “Luca è l'unico con me”. Che testimonianza è questa! Luca è un dono. Luca è rimasto al fianco di Paolo quando molti avevano scelto di andarsene. Egli racchiude la lealtà e la dedizione che tutti noi siamo chiamati a incarnare nelle nostre comunità di fede.
San Luca non fu solo un testimone degli eventi della vita di Gesù; fu anche un collaboratore della Chiesa primitiva. La tradizione vuole che fosse un medico, un titolo che risuona profondamente con l'enfasi del suo Vangelo sulla guarigione e sul restauro. Nel Vangelo, sentiamo Gesù inviare i settantadue per portare pace e guarigione. Come è giusto che un medico come Luca abbia colto questo mandato in modo così bello nei suoi scritti! La sua vocazione non era solo una professione, ma un'estensione del suo ministero, incanalando l'amore di Dio per la guarigione in un mondo distrutto.
Inoltre, ascoltando Gesù che ammonisce i suoi seguaci a diffondere la Buona Novella, riconosciamo il coraggio richiesto in questo santo compito. Egli dice loro: “Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”. Luca, accompagnando Paolo nei suoi viaggi missionari, affrontò molti pericoli e avversità. Eppure, ha perseverato con fede, sapendo che la messe era davvero abbondante, ma gli operai erano pochi. È un monito forte per noi oggi, mentre navighiamo nelle nostre vite e testimoniamo il Vangelo; il cammino può essere irto di sfide, ma la nostra chiamata rimane chiara.
Negli scritti di Luca troviamo anche una straordinaria attenzione agli emarginati - donne, poveri e peccatori - che riflette la sua profonda comprensione della natura inclusiva del Regno di Dio. Il suo Vangelo è pieno di parabole che mostrano la compassione, come quella del Buon Samaritano e del Figliol Prodigo. Queste storie non sono semplici narrazioni; sono chiamate all'azione per noi, chiedendoci come possiamo essere operai nell'abbondante messe di misericordia di Dio.
Come già detto, Paolo riconosce la solitudine che prova, dicendo: “Alla mia prima difesa, nessuno si presentò in mio favore, ma tutti mi abbandonarono”. Nonostante queste defezioni, la sua fiducia definitiva rimane nel Signore. Egli esprime il perdono per coloro che si sono allontanati. Anche noi dobbiamo imparare a riporre sempre la nostra fiducia in Cristo, soprattutto nei momenti più bui, ma come Paolo ha trovato forza nel suo rapporto con Dio, anche noi possiamo imparare dalla presenza incrollabile e dalla compagnia fedele di san Luca. Nella nostra vita possiamo anche incontrare momenti di solitudine o di tradimento, perché viviamo in tempi in cui l'eliminazione delle persone, in una cultura di morte e di utilità, sembra sempre più prevalente, ma ricordiamoci che Cristo è con noi e ci dà forza proprio come ha fatto con Paolo.
Infine, riflettendo su questo grande santo, impegniamoci a diventare operai della messe. La chiamata a “curare i malati” e a proclamare “il Regno di Dio è vicino” non è limitata ai giorni degli apostoli, ma permea la nostra missione di cristiani moderni. San Luca ci incoraggia a essere efficaci messaggeri di pace, compassione e guarigione nelle nostre comunità. Attraverso le nostre parole e le nostre azioni, possiamo incarnare lo spirito di Luca, condividendo la fatica dell'amore e del sacrificio.
In conclusione, onoriamo oggi San Luca impegnandoci nel suo spirito di fermezza, compassione e umiltà. Partecipando all'Eucaristia, possiamo anche essere rafforzati per portare la Buona Novella nel mondo, proprio come fecero Luca e Paolo. Ricordate, fratelli e sorelle, che non siamo soli: anche quando ci sentiamo abbandonati, il Signore è sempre con noi. Che l'esempio di San Luca ci ispiri a essere fedeli seguaci di Cristo e operai impegnati nella sua abbondante messe.
Amen
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