Venerdì - 33a Settimana del Tempo Ordinario B - Memoria di Santa Cecilia, vergine e martire

Published on 21 November 2024 at 13:00

Oggi, mentre ci riuniamo per onorare Santa Cecilia, Vergine e Martire, siamo invitati non solo a ricordare la sua vita e i suoi sacrifici, ma anche a riflettere profondamente sul tema della purezza: la purezza del cuore, degli intenti e degli scopi. Le letture tratte dal Libro dell'Apocalisse e dal Vangelo di San Luca ci offrono un ricco scenario su cui esplorare questo aspetto vitale della nostra fede.

Nel brano dell'Apocalisse, sentiamo che Giovanni prende il rotolo dall'angelo. Questo rotolo rappresenta la parola di Dio, la sua verità divina, e mentre ha un sapore dolce in bocca, diventa aspro nello stomaco. Questa esperienza agrodolce riflette il nostro cammino di cristiani. Abbracciare la purezza nella nostra vita può inizialmente portare gioia e dolcezza, in quanto ci avviciniamo a Dio e viviamo nelle sue vie, ma comporta anche una trasformazione più profonda, a volte dolorosa. Seguire la chiamata di Dio richiede spesso di confrontarsi con l'ignoranza, il peccato e l'oscurità del proprio cuore, il che comporta momenti di sconforto.
La vita di Santa Cecilia ci offre un modello esemplare di tale purezza. Scelse di dedicare la sua vita a Dio, lottando contro le norme sociali che la spingevano verso una vita di matrimoni forzati e compromessi. Nella sua purezza di cuore, non solo rimase vergine, ma divenne anche una potente testimone della 

fede cristiana. Di fronte alle persecuzioni, non esitò a rimanere ferma nelle sue convinzioni, diventando alla fine una martire per la sua purezza e la sua devozione a Cristo. La sua scelta non fu priva di dolore e sofferenza, riflettendo l'“asprezza” del rotolo che Giovanni consumò; la purificazione della propria vita spesso richiede sacrificio e resistenza.

Allo stesso modo, nel Vangelo di Luca, troviamo Gesù che pulisce il tempio, insistendo sul fatto che deve rimanere una casa di preghiera e non un covo di ladri. Qui vediamo l'importanza di mantenere puri i nostri spazi, fisici, emotivi e spirituali. Le azioni di Gesù riflettono un impegno alla purezza di intenti; il tempio deve essere un luogo per Dio, non ostacolato da avidità e corruzione. Egli ci invita a purificare le nostre vite e le nostre comunità, eliminando tutto ciò che ostacola un rapporto autentico con Dio, perché “è dal cuore dell'uomo che nascono i mali”. Le azioni di Gesù risuonano anche con la vita di Santa Cecilia, che purificò la società che la circondava, promuovendo incessantemente la fede nonostante l'ostilità che incontrava.

La purezza, dunque, è una chiamata alla santità e una dedizione a Dio che richiede coraggio e convinzione. Non si tratta solo di castità fisica, ma di una purezza di intenti, che cerca di allineare la nostra vita alla missione di Cristo. In un mondo che spesso offre scorciatoie e tentazioni, Santa Cecilia si erge come un faro, sfidandoci a riflettere sui nostri impegni: a cosa teniamo? A chi dedichiamo la nostra vita? Siamo disposti a soffrire per amore della nostra fede, come ha fatto lei?
Questa giornata commemorativa ci invita non solo a celebrare la purezza esemplificata da Santa Cecilia, ma ci spinge anche a incarnare quella stessa dedizione e determinazione nelle nostre vite di oggi. Mentre ci sforziamo di rendere puri i nostri cuori e 

le nostre vite, chiediamo l'intercessione di Santa Cecilia affinché ci ispiri a vedere oltre la dolcezza dei nostri desideri e ad abbracciare le verità più profonde, a volte aspre, che portano alla vera realizzazione in Cristo. Che anche noi, come lei, possiamo diventare strumenti del Suo amore, diffondendo il Vangelo sia con le parole che con le azioni, perché anche le nostre vite possono diventare una gloriosa sinfonia di fede che risuona con speranza e gioia in un mondo distrutto. Amen.


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