Cari fratelli e sorelle in Cristo,
oggi celebriamo la festa di San Bonaventura, grande frate francescano, studioso e mistico. Riflettendo sulla sua vita e sui suoi insegnamenti, possiamo trarre preziosi insegnamenti dalla sua devozione a Dio e dalla sua ricerca della santità.
Nella prima lettura, tratta da Isaia, Dio parla agli abitanti di Sodoma e Gomorra, esortandoli a pentirsi e ad abbandonare le loro vie malvagie. Dio non è interessato ai loro sacrifici o alle loro offerte, ma piuttosto ai loro cuori e alle loro azioni. Li invita a "cessare di fare il male, imparare a fare il bene" (Is 1,16-17). Questo passo ci ricorda che la vera adorazione non consiste in rituali o offerte esterne, ma nel vivere una vita di giustizia, compassione e rettitudine.
Nel Vangelo, Gesù insegna ai suoi apostoli che non è venuto a portare la pace, ma una spada (Mt 10,34-11,1). Li avverte che seguirlo richiederà una conversione radicale, che condizionerà anche i rapporti con familiari e amici che non condividono la stessa fede in Cristo con cui siamo stati benedetti. Gesù sottolinea l'importanza di prendere la propria croce e di seguirlo, promettendo che chiunque perderà la propria vita per causa sua la troverà. Ci ricorda anche che ricevere lui significa ricevere colui che lo ha mandato e che anche i piccoli atti di gentilezza verso i suoi discepoli sono degni di ricompensa, perché onorano il Padre Eterno, nel suo Figlio Eterno.
San Bonaventura ha vissuto questi insegnamenti nella sua vita, amando essere un seguace di Gesù sulle orme di San Francesco. Nato in Italia nel 1221, fu attratto dall'Ordine francescano e divenne amico e discepolo di San Francesco d'Assisi. Bonaventura fu un brillante studioso e teologo, scrivendo molto sui misteri della fede e sulla natura di Dio. Fu anche un devoto direttore spirituale, guidando molte anime nel loro cammino verso l'unione con Dio e verso la visione di Dio e il discernimento della sua presenza intorno a loro.
Papa Francesco ha citato molto spesso San Bonaventura nella Laudato Si' e ha osservato molto accuratamente che l'ideale non è solo passare dall'esterno all'interno per scoprire l'azione di Dio nell'anima, ma anche scoprire Dio in tutte le cose. San Bonaventura ci insegna che "la contemplazione si approfondisce quanto più sentiamo l'azione della grazia di Dio nel nostro cuore e quanto più impariamo a incontrare Dio nelle creature esterne a noi" (223). Questa citazione evidenzia l'importanza dell'autoriflessione e della conversione interiore e di come possiamo immergerci nella contemplazione anche riflettendo sulla bella creazione che Dio ha fatto nascere dal nulla. Bonaventura capì che la vera conoscenza di Dio deriva dalla conoscenza di noi stessi, delle nostre forze e debolezze, e dall'abbandono alla volontà di Dio, che spesso implica la considerazione dell'"altro" nella mia vita, il mio prossimo.
Un'altra citazione di Bonaventura è "Dio è al di là dell'essere, è l'essere stesso" (dal suo libro "Itinerarium Mentis in Deum"). Questa citazione cattura il mistero della natura trascendente di Dio, al di là della comprensione umana. Ci ricorda che i nostri tentativi di comprendere le vie di Dio devono essere sempre umili e oranti, riconoscendo i limiti della nostra conoscenza.
Mentre celebriamo la festa di San Bonaventura, apprezziamo la profondità della spiritualità di questo francescano e quanto possa aiutarci, se ci prendiamo il tempo di leggere i suoi insegnamenti e le sue intuizioni. Impariamo dal suo esempio e sforziamoci di vivere, prima di tutto, gli insegnamenti di Gesù nella nostra vita. Che possiamo essere disposti a prendere la nostra croce e a seguire Cristo, anche quando ciò richiede di mettere da parte i nostri desideri e le nostre ambizioni.
A conclusione di questa omelia, preghiamo per l'intercessione di San Bonaventura, affinché possiamo essere guidati nel nostro cammino verso l'unione con Dio. Che il suo esempio ci ispiri a vivere una vita di compassione, giustizia e rettitudine, e che possiamo sempre ricordare che ricevere Cristo significa ricevere colui che lo ha mandato. Amen.
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