Lunedì - 26a Settimana del Tempo Ordinario B - Memoria di san Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa

Published on 29 September 2024 at 13:00

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, nella liturgia odierna abbiamo la meravigliosa opportunità di riflettere sulla vita e sull'eredità di San Girolamo, figura di spicco della Chiesa primitiva, noto sia come sacerdote che come dottore della Chiesa. È noto soprattutto per il suo instancabile lavoro di traduzione della Bibbia in latino, che divenne nota come Vulgata. I contributi di Girolamo hanno plasmato la nostra comprensione delle Scritture per secoli, rendendo la Santa Parola accessibile a innumerevoli anime fedeli.

Contemplando le letture del Libro di Giobbe e del Vangelo di Luca, troviamo profonde connessioni con la vita di san Girolamo e insegnamenti per il nostro cammino spirituale.

Nella lettura di Giobbe, assistiamo a una potente narrazione di sofferenza, fede e devozione incrollabile. Giobbe è descritto come “irreprensibile e retto, che teme Dio ed evita il male”. Tuttavia, nonostante la sua rettitudine, incontra perdite e tragedie inimmaginabili. Di fronte a un dolore così grande - la perdita delle ricchezze e della famiglia - vediamo la notevole risposta di Giobbe: “Nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo tornerò. Il Signore ha dato e il Signore ha tolto; sia benedetto il nome del Signore!”. Giobbe non ha maledetto Dio, ma ha riconosciuto la sovranità di Dio su tutte le cose e si è sottomesso alla sua volontà, che è tutta buona e onnisciente.

La vita di San Girolamo è simile a quella di Giobbe per molti aspetti. Nato alla fine del IV secolo, Girolamo affrontò le prove della sua vita, comprese quelle di una rigorosa ricerca intellettuale in una cultura di paganesimo dilagante. Era noto per il suo temperamento feroce e per le sue opinioni forti, spesso impegnate in accese dispute con gli altri. Tuttavia, come Giobbe, rimase saldo nel suo amore per Dio e impegnato nella sua fede. Quando veniva attaccato dai critici, Girolamo invocava spesso le sue convinzioni spirituali, non per vendicarsi, ma per rafforzare la sua determinazione nel tradurre e interpretare le Scritture.

Sia Giobbe che Girolamo ci ricordano l'importanza dell'umiltà e della perseveranza di fronte alle avversità, e anche la necessità dello Spirito Santo per motivare i nostri cuori e le nostre menti a cercare la verità e a lottare per il suo onore, dato che essa proviene e appartiene a Dio, che è lui stesso verità eterna.

Nel Vangelo di Luca, sentiamo che i discepoli discutono su chi sia il più grande tra loro, una naturale inclinazione umana a cercare status e riconoscimento. Gesù, nella sua saggezza, mette un bambino in mezzo a loro e insegna che “il più piccolo tra tutti voi è il più grande”. Si tratta di una ridefinizione radicale della grandezza, che enfatizza l'umiltà, la semplicità e l'apertura di cuore di un bambino. Sembra che i bambini siano meno attaccati alle cose materiali, in quanto cercano sempre di scoprire cose nuove. La loro voglia e il loro zelo per la vita sono inestinguibili, eppure sanno di dipendere interamente dai genitori per il loro sostentamento. Si forma uno spirito di gratitudine e di collaborazione. Così è anche per noi e per Dio. Dobbiamo ricordare la nostra dipendenza da lui, perché la grandezza che si distacca da Dio è tutto fuorché grandezza. Sia Giobbe che Girolamo hanno imparato bene questa lezione e l'hanno vissuta.

Girolamo, nonostante la sua bravura accademica e il suo spirito ardente, capì che la vera saggezza non deriva da riconoscimenti terreni, ma da una vita di servizio e di dedizione alla Parola di Dio. Il suo impegno verso le Scritture era un riflesso della sua umiltà davanti a Dio e del suo desiderio di conoscerlo. Spesso affermava: “L'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”. Impegnamoci quindi ad approfondire la Parola di Dio, attraverso cose come gli studi biblici, la lectio divinas e una maggiore preparazione alla Santa Messa, ripassando le letture. Questo è ciò che questo sito si propone di aiutarvi a fare, offrendovi ogni giorno una riflessione di accompagnamento sulla Parola di Dio che sarà proclamata nella Messa di quel giorno, ma dipende da noi quanto siamo disposti a investire il

nostro tempo in questo. Sappiate che i benefici che ne trarrete vanno al di là di quanto il linguaggio umano possa esprimere adeguatamente.

Maria, Regina obbedientissima alla Parola di Dio, prega per noi che ricorriamo a te. Amen.


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