Cari fratelli e sorelle in Cristo, oggi celebriamo la festa dei santi Pietro e Paolo, due delle figure più importanti della Chiesa primitiva. Riflettendo sulle loro vite, ci viene ricordato il potere della fede, della speranza e dell'amore e le grandi meraviglie che Dio ha operato attraverso di loro e le meraviglie che opererà attraverso di noi, grazie a questi doni.
La prima lettura, tratta da Atti 12:1-11, racconta la storia della miracolosa fuga di Pietro dalla prigione di Gerusalemme. Pietro era stato arrestato dal re Erode Agrippa e messo in prigione, in attesa della sua esecuzione dopo aver fatto decapitare Giacomo, il primo vescovo nominato in quel luogo. Ma Dio aveva altri piani per Pietro. Un angelo gli apparve nella sua cella, lo liberò dalle catene e lo condusse alla libertà. Pietro era stupito e grato per questo incredibile salvataggio, esclamando: "Ora so che il Signore sta davvero facendo qualcosa di nuovo!".
Tuttavia, un dettaglio spesso trascurato di questa storia è il ruolo dell'angelo. Il Signore risorto è apparso molte volte alle persone dopo la sua risurrezione, ma in questo caso ha mandato un angelo. È interessante il modo in cui Dio mette insieme angeli e uomini permettendo loro di partecipare al suo grande piano. Mi vengono in mente tante belle domande: Tra le miriadi e miriadi di angeli, chi era questo angelo inviato a Pietro? A quale coro apparteneva? Quando Dio invia un angelo incaricato di un determinato compito, come avviene la comunicazione di tale compito? In altre parole, come comunica Dio con i suoi angeli? Vengono impartite parole o si tratta di qualcosa di più simile a una comunicazione telepatica? Vedete, fratelli e sorelle, il mondo dei cieli è molto più di quanto la nostra immaginazione possa immaginare. Se rimarremo fedeli, come Pietro e Paolo, saremo anche noi testimoni di queste cose incredibili che parlano della santità e della bontà di Dio, nostro Padre. E quanto più belle possono essere quando, attraverso questi doni, Dio ci aiuta a superare un momento difficile?
Questa prima lettura ci ricorda che anche nei momenti più bui, Dio lavora sempre dietro le quinte. L'esperienza di Pietro ci insegna a confidare nella potenza e nella provvidenza di Dio, anche quando le circostanze sembrano senza speranza. Come scrive San Paolo in 2 Timoteo 4, 6-8: "Tutto ciò che mi aspetta è la corona di giustizia che mi è stata riservata... Ho combattuto la buona battaglia fino alla fine; ho corso la gara fino al traguardo; ho conservato la fede".
Nella lettura del Vangelo di Matteo 16:13-19, Gesù rivela a Pietro che egli sarà la roccia su cui costruirà la sua Chiesa. Gesù dice: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa... E ti darò le chiavi del regno dei cieli". Questo passo ci ricorda che siamo tutti chiamati a far parte di una comunità ecclesiale che appartiene a Dio, che è stata iniziata da Lui e non da un uomo, e che Egli costruisce questa Chiesa attraverso i suoi figli e le sue figlie prescelti, alcuni dei quali sono chiamati a essere colonne, ma uno solo doveva essere la "roccia" di Dio, Pietro... e chiunque gli sarebbe succeduto in quella carica come Principe degli Apostoli. Tuttavia, l'autorità conferita da Gesù a Pietro e a tutti gli apostoli e ai loro successori era di servizio, non di dominio o di sovranità.
In un'altra parte del Vangelo, ci viene detto che "Gesù li chiamò a sé e disse: "Voi sapete che i governanti dei Gentili li dominano e i loro grandi esercitano su di loro l'autorità. Non così per voi. Chi invece vuole diventare grande tra voi, deve essere vostro servitore" Matteo 20:25,26. Il titolo più grande del Sommo Pontefice, il Successore di Pietro, il Papa è sempre stato e sarà sempre: Servo dei Servi di Dio.
Celebrando la festa dei santi Pietro e Paolo, ci ricordiamo della loro fede incrollabile e della loro dedizione alla diffusione del Vangelo. Entrambi sono stati esempi di coraggio e perseveranza, affrontando numerose sfide e difficoltà con fede e speranza, ma l'aspetto in cui hanno brillato di più è stato il loro spirito di servizio e il mettere a disposizione la propria vita per il bene delle persone affidate alle loro cure spirituali.
In un mondo che spesso può essere intriso di ambizioni egoistiche, siamo chiamati a emulare il loro esempio. Siamo chiamati a confidare nella potenza e nella provvidenza di Dio, a essere le pietre vive su cui Gesù continua a solidificare la sua Chiesa. Siamo chiamati a essere fari di speranza e di luce in un mondo che ne ha bisogno.
Per concludere la nostra riflessione di oggi, riflettiamo su queste parole di San Paolo nella seconda lettura: "Il Signore mi è stato vicino e mi ha dato forza... e così sono stato salvato dalla bocca del leone". Che anche noi possiamo sperimentare la potenza e la protezione di Dio nella nostra vita. Che possiamo essere pieni di fede, speranza e amore mentre attraversiamo questo mondo. E che possiamo sempre ricordare che, a prescindere dalle sfide che affrontiamo, Dio lavora sempre dietro le quinte per avvicinarci a sé. Santi Pietro e Paolo, pregate per noi.
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