Oggi, mentre ci riuniamo per celebrare la festa di San Bartolomeo, il cui nome è sinonimo di verità e integrità, ci viene ricordato il ruolo fondamentale che ciascuno degli apostoli ha svolto nella nascita della comunità cristiana. San Bartolomeo, noto anche come Natanaele, è una figura che ci invita a riflettere sulla nostra chiamata alla fede e sul nostro posto nel piano divino.
Nella lettura del Vangelo di Giovanni, Filippo trova Natanaele ed esclama: “Abbiamo trovato colui del quale Mosè ha scritto nella legge”. Lo scetticismo iniziale di Natanaele, colto nella sua domanda: “Da Nazaret può venire qualcosa di buono?”, è un tema con cui tutti possiamo confrontarci. Quante volte scartiamo le possibilità in base ai nostri preconcetti? Eppure, è il semplice invito di Filippo - “Vieni e vedi” - a cambiare tutto. Il viaggio di Natanaele dal dubbio alla fede illustra il potere trasformativo dell'incontro con Cristo in prima persona.
Il riconoscimento da parte di Gesù di Natanaele come “vero figlio di Israele” risuona profondamente, perché parla dell'importanza dell'autenticità.
Bartolomeo/Nathanael incarna un impegno per la verità, una caratteristica che Gesù apprezza. Questa testimonianza del suo carattere non è solo una descrizione, ma è un invito a esaminare la nostra autenticità nella fede e nella vita. “Non c'è doppiezza in lui”. Che meravigliosa attestazione di nostro Signore, che è la verità in persona, su un altro individuo che fa del suo meglio per vivere nella verità. Quanto ci ispira Bartolomeo, allora, nel momento in cui cerchiamo di vivere le nostre vocazioni con unicità e concentrazione di cuore? Mentre continuiamo il nostro cammino, preghiamo di avere un simile desiderio di vita autentica.
Riflettendo sulla prima lettura del libro dell'Apocalisse, ci viene data una magnifica visione della Gerusalemme celeste, dove i nomi degli apostoli sono iscritti sulle fondamenta della città eterna di Dio. Ogni nome rappresenta non solo un discepolo di Cristo, ma anche un percorso di fede unico. Nominando Natanaele tra i dodici, riconosciamo il suo ruolo fondamentale nella crescita della Chiesa primitiva. La città di Dio, con la sua radiosa bellezza e armonia, serve a ricordarci cosa è in gioco nel nostro cammino spirituale. Ogni passo che facciamo verso la santità contribuisce all'unificazione dell'umanità con Dio.
Bartolomeo è spesso associato alla predicazione in terre straniere, soprattutto in Armenia, dove si ritiene abbia incontrato il martirio. La sua missione riflette la chiamata a evangelizzare, a portare la buona novella di Cristo ai confini della terra. Nel farlo, dimostrò un profondo coraggio e la volontà di sacrificare la sua stessa vita, incarnando l'essenza del coraggio nell'apostolato.
Mentre riflettiamo sulla sua vita e sulla sua testimonianza, siamo incoraggiati a chiederci: Come rispondiamo alla chiamata di Gesù nella nostra vita? Siamo disposti a superare i nostri dubbi, come Natanaele, per incontrare Dio? Siamo pronti a invitare gli altri a venire a vedere la bellezza della fede?
San Bartolomeo ci incoraggia ad abbracciare la nostra autenticità, a rimanere fermi nelle nostre convinzioni e ad aprirci al potere trasformativo di Cristo. Che il suo esempio ci dia la forza di compiere passi coraggiosi nel nostro discepolato, sforzandoci di vedere le cose più grandi che nascono dall'incontro con Gesù. Mentre partecipiamo a questa Eucaristia, possiamo essere fortificati con la grazia di essere audaci e andare nel mondo con zelo apostolico condividendo la meravigliosa notizia del nostro amorevole Salvatore. Amen.
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