Sabato - 21ª Settimana del Tempo Ordinario B

Published on 30 August 2024 at 07:00

Cari fratelli e sorelle, la pace sia con voi. Nelle letture di oggi, tratte dalla prima lettera di San Paolo ai Corinzi e dagli insegnamenti di nostro Signore riportati nel Vangelo di Matteo, ci viene fatto capire che Dio ci ha affidato un compito speciale. Siamo suoi figli, infinitamente amati, ma ci sono state affidate delle responsabilità dal nostro Padre celeste.

Nella prima lettura, Paolo ci ricorda che, sebbene possiamo pensare di non essere all'altezza del compito, Dio conosce i nostri limiti meglio di quanto li conosciamo noi stessi, ma è proprio attraverso questi limiti che Dio opererà attraverso di noi nel mondo e quindi sarà ampiamente chiaro a tutti che ciò che viene fatto attraverso di noi non viene da noi stessi, ma dalla potenza di Dio.

Come illustrazione di ciò, nella narrazione biblica che si trova nel Libro dei Giudici, in particolare in Giudici 7, Dio sfoltisce l'esercito di Gedeone attraverso un processo in due fasi, per ridurre il numero di soldati da 32.000 a soli 300. In primo luogo, Dio ordina a Gedeone di dire a chiunque abbia paura di tornare a casa. Di conseguenza, 22.000 soldati se ne vanno, lasciando Gedeone con soli 10.000 uomini. Poi, Dio fornisce un'ulteriore prova per determinare chi rimarrà. A Gedeone viene detto di portare i soldati rimasti all'acqua e di osservare come bevono. Chi lambisce l'acqua con la lingua come un cane (chinandosi per bere) viene scelto, mentre chi si inginocchia per bere viene rimandato a casa. Questo processo di selezione ha portato a far sì che rimanessero solo 300 uomini.

Questa riduzione numerica serve a sottolineare che, come dice Paolo nella prima lettura di oggi, “Dio ha scelto gli stolti del mondo per svergognare i sapienti... i deboli del mondo per svergognare i forti... gli umili e i disprezzati del mondo e quelli che non contano nulla per ridurre a nulla quelli che contano qualcosa”.

Nel Vangelo di oggi ci viene mostrato che tutti noi siamo stati scelti, nonostante le nostre capacità limitate. Ognuno di noi è dotato di “talenti” unici, in termini di capacità, tempo, relazioni e opportunità di servire. La parabola dei tre servi ci sfida a riflettere su come stiamo usando i doni che Dio ha affidato a ciascuno di noi.

Il padrone della parabola distribuisce i talenti in base alle capacità di ciascun servo. Questo non solo illustra la saggezza di Dio nel perfezionare le nostre potenzialità, ma riconosce anche i nostri diversi percorsi e viaggi.

I due servi diligenti esemplificano l'iniziativa e la creatività. Scambiano e moltiplicano i loro talenti, ricevendo lodi e maggiori responsabilità dal loro padrone. Hanno capito che la fede non è solo credere, ma un impegno attivo e un'apertura a Dio che ci permette di crescere nelle nostre vocazioni. Al contrario, il terzo servo, sopraffatto dalla paura, adotta un approccio diverso, seppellendo il suo talento. La sua inazione diventa la sua rovina. La sua paura del padrone - l'idea che avrebbe preteso più di quanto gli era stato dato - era un ostacolo irrazionale per questo servo e ci ricorda quanto le nostre paure infondate possano essere paralizzanti per il nostro cammino spirituale. Paolo ci ricorda che Dio non ci ha dato uno spirito di paura e Gesù nei Vangeli ci incoraggia continuamente a non avere paura. Ricordiamo che i primi a essere mandati via e squalificati dall'esercito di Gedeone furono coloro che mostrarono paura - irrazionale, perché era chiaro che Dio era con loro. E se Dio è per noi, chi può essere contro di noi? Perché temere?

Alla fine di questa settimana, impegniamoci a scoprire i nostri talenti sepolti con l'aiuto dell'intercessione della nostra Madre. Oggi è sabato. Offriamo oggi i nostri rosari per questa intenzione e meditiamola nella nostra preghiera. Ispiriamoci ai servitori che hanno rischiato e prosperato, perché la Madonna stessa ha rischiato e prosperato. Ha creduto anche quando era difficile o una sfida per lei farlo. Le è stato chiesto di credere che avrebbe concepito un figlio, senza contatto umano. Come avrebbe reagito? Si è semplicemente sottomessa alle parole perplesse di San Gabriele Arcangelo, sapendo e venendo rassicurata da lui che “nulla è impossibile a Dio”. E soprattutto, confidiamo nel fatto che quando usciamo con fede, affidandoci alla grazia di Dio come lei, che era “piena di grazia”, si affidava a Lui, non affronteremo le tenebre della condanna, ma saremo accolti nella gioia del nostro Maestro, celebrando i frutti della nostra fedele amministrazione. Nostra Signora, Regina di tutti i cristiani, prega per noi che ricorriamo a te.


Add comment

Comments

There are no comments yet.