Sabato - 25ª Settimana del Tempo Ordinario B

Published on 27 September 2024 at 07:00

Cari fratelli e sorelle in Cristo, le letture di oggi ci invitano a contemplare la profondità della nostra esistenza, la fugacità del tempo e il significato della nostra fede nel prepararci alle inevitabili sfide della vita.

Nel brano dell'Ecclesiaste, ascoltiamo un potente invito rivolto in particolare ai giovani: “Rallegrati, o giovane, finché sei giovane”, eppure, con queste parole gioiose, ci viene ricordato in modo toccante la realtà che tutti noi dobbiamo affrontare: l'inevitabilità dell'invecchiamento, della sofferenza e della morte. L'autore dell'Ecclesiaste ci incoraggia a goderci la vita, ad assaporare le gioie e i piaceri della giovinezza. Tuttavia, c'è un'avvertenza: “ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza”. Questo invito al ricordo non è solo uno sguardo nostalgico al passato, ma un invito a costruire un fondamento di fede che ci sostenga nelle prove che ci attendono.

I “giorni malvagi” di cui si parla ci ricordano che la vita non è un flusso continuo di felicità; piuttosto, è segnata da periodi di lotta, sofferenza e perdita. In un mondo in cui l'incertezza incombe, la nostra fede in Dio diventa la nostra ancora. È preparandoci spiritualmente, coltivando il nostro rapporto con Dio, che troviamo la resistenza necessaria per affrontare i capitoli più bui della nostra vita.

Inoltre, l'Ecclesiaste parla in modo toccante della natura fugace dell'esistenza quando afferma: “Vanità delle vanità, tutte le cose sono vanità”. Questa cruda dichiarazione ci invita a riflettere profondamente su ciò che conta veramente. Quando centriamo la nostra vita sui piaceri effimeri e sui desideri materiali, possiamo trovarci impreparati quando arrivano le difficoltà. Invece, una vita fondata sulla fede ci aiuta a cercare un senso anche e forse soprattutto nelle prove.

Nella lettura del Vangelo di Luca, Gesù ci preannuncia la sua imminente sofferenza: “Il Figlio dell'uomo deve essere consegnato agli uomini”. I suoi discepoli, tuttavia, non colgono la profondità delle sue parole; la loro comprensione è offuscata dalla paura e dalla confusione. Qui vediamo due aspetti della preparazione: Gesù prepara i suoi discepoli a ciò che sta per accadere, mentre loro stessi faticano a comprendere.

I momenti di sofferenza e di oscurità nella vita di Gesù non erano senza scopo; erano parte integrante del più grande atto d'amore: la redenzione dell'umanità e l'apertura delle porte del cielo impenetrabili a causa del peccato. Allo stesso modo, le nostre prove possono portare a una profonda trasformazione, se permettiamo loro di liberarci da molti attaccamenti che

spesso ci trattengono da una relazione vivificante con Dio. Quando affrontiamo la sofferenza con cuore aperto, ancorati alla nostra fede, possiamo trovare uno scopo anche nei momenti più bui.

Amati, ascoltiamo la saggezza dell'Ecclesiaste e del Vangelo: prepariamoci ai “giorni cattivi” che possono arrivare, ma facciamolo con un cuore pieno di fede. Abbracciate ogni giorno con gioia e gratitudine, ricordando il vostro Creatore nella preghiera di ringraziamento. Riconoscete il valore delle vostre lotte mentre camminate con Gesù nella fede.

Mentre ci prepariamo alle inevitabili sfide della vita, facciamo in modo che i nostri cuori rimangano saldi, gioendo non solo dei momenti belli, ma anche della grazia che ci sostiene nelle avversità.

Amen.


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