Cari fratelli e sorelle in Cristo, che giorno meraviglioso è e sarà! Oggi è sabato e a chi dedichiamo il nostro sabato? Proprio così, all'unica e sola Regina del Cielo e della Terra, la nostra bella Madre che rappresenta l'alba prima del giorno che è Gesù Cristo, la cui vittoria sulla morte celebriamo domenica. Come lei lo ha preceduto nella sua natura umana, egli l'ha preceduta nell'essere, perché era prima di tutto, con il Padre, il Verbo che era con Dio, era Dio, si è fatto carne e ha abitato in mezzo a noi attraverso il suo grembo e la sua bontà.
Nell'Annunciazione, assistiamo a un momento cruciale in cui l'angelo Gabriele visita Maria, annunciandole che avrebbe dato alla luce il Figlio di Dio. Questo momento non riguarda solo la ricezione della notizia, ma anche la profonda fede che Maria ha mostrato in risposta. Le potenti parole: “Eccomi, sono la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola”, rivelano la volontà di Maria di abbracciare il piano di Dio, anche di fronte all'incertezza e alle potenziali difficoltà.
Maria ascoltò la Parola di Dio non solo con le orecchie, ma anche con il cuore. Si è fidata della promessa che Dio le aveva fatto e ha permesso che si radicasse nella sua vita. Per questo motivo, nel Vangelo di oggi, Gesù la esalta sottolineando che ha ascoltato la Parola di Dio e si è lasciata guidare da essa. Nella lettura di oggi, tratta dai Galati, Paolo ci ricorda che, grazie alla fede, siamo tutti figli di Dio in Cristo Gesù. Maria ne è l'esempio massimo: attraverso la sua fede e la sua obbedienza collaborativa e sottomessa, ha accettato di diventare la Madre di Gesù, cioè la Madre di Dio, portando la Seconda Persona della Trinità divina nel mondo una volta assunta la natura umana. Così anche per noi che abbiamo avuto la grazia di ascoltare il Vangelo. Anche noi permettiamo al Signore di essere presente nel mondo attraverso il nostro amore, poiché ci chiede di essere suoi rappresentanti nel mondo, in modo che ciò che era strettamente inteso per gli apostoli, “Chi riceve voi, riceve me”, possa essere detto anche di noi, se portiamo il suo amore nel mondo, specialmente ai meno fortunati.
San Francesco lo fece valorosamente ed è oggi conosciuto per il suo radicale abbraccio del Vangelo: ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica. Francesco ha esemplificato l'essenza dell'amore, della povertà e dell'umiltà, vivendo le Beatitudini nella sua vita quotidiana. Ha sentito la chiamata di Gesù: “Va' e ricostruisci la mia Chiesa”, e ha agito, non solo riparando le strutture fisiche, ma rinnovando i cuori e dando voce a chi non ha voce. Soprattutto, in Cristo e nelle sue parole, Francesco ha trovato un tesoro così profondo che sarebbe valsa la pena di lasciarsi alle spalle tutto il resto. È da qui che nasce la sua risposta radicale: dalla bellezza ipnotica, per così dire, di tutto ciò che aveva a che fare con la vita e il ministero di Gesù, e una di queste cose che emanava questa bellezza ipnotica era la madre di Gesù.
In relazione alla nostra lettura di Luca, comprendiamo che Gesù mette in evidenza non solo la parentela fisica, ma il significato più profondo dell'essere benedetti ascoltando e osservando la Parola di Dio. San Francesco lo ha incarnato creando una comunità di pace, amore e semplicità, sottolineando che la vera ricchezza risiede nel rapporto con Dio e con gli altri, piuttosto che nel guadagno materiale.
Riflettendo sugli esempi dei santi, ci viene in mente la nostra chiamata ad ascoltare la Parola di Dio. È essenziale impegnarsi con le Scritture, ascoltare in preghiera e discernere come Dio parla ai nostri cuori. Ci troviamo in un mondo spesso distratto dal rumore, ma la voce di Dio ci chiama ancora all'azione.
Come possiamo mettere in pratica la nostra fede? Innanzitutto, coltivando il nostro rapporto con Dio, come ha fatto Maria, e permettendo alla sua Parola di trasformarci. Si comincia con la preghiera e la riflessione quotidiana, con l'intenzione di ascoltare e di agire. In secondo luogo, possiamo ispirarci a San Francesco per vivere autenticamente il messaggio evangelico nelle nostre interazioni, mostrando amore, gentilezza, empatia e opponendoci all'ingiustizia. Possiamo creare comunità che riflettano l'unità di cui parla Paolo in Galati, dove non c'è divisione, ma piuttosto una celebrazione della nostra comune umanità come figli di Dio, gioendo della sua bontà e aiutandoci a vicenda ad abbracciare le nostre preziose vocazioni.
Che la Madre di Dio continui a far scendere su di noi le speciali benedizioni di Dio; nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Andate in pace e grazie a Dio. +
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