In questo giorno solenne, la Commemorazione di tutti i fedeli defunti, siamo invitati a riflettere sulle profonde verità sulla vita, sulla morte e su ciò che c'è nell'aldilà. Le letture per la Santa Messa di oggi, tratte dal Libro della Sapienza, dalla Lettera di San Paolo ai Romani e dal Vangelo di Giovanni, ci portano a un luogo di speranza e di certezza sul destino delle nostre anime e di quelle dei nostri cari defunti.
Nella prima lettura di oggi, tratta dal Libro della Sapienza, sentiamo un'affermazione confortante: “Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio e nessun tormento le toccherà”. Questa affermazione ci dà un immenso conforto quando ricordiamo i nostri cari che sono morti. Ci ricorda che agli occhi di Dio la morte non è la fine, ma piuttosto una trasformazione. Gli stolti, che non hanno riconosciuto e ringraziato il Padre per aver mandato suo Figlio nel mondo, vedono la morte come una tragica afflizione, ma i saggi sanno che la vera pace si trova nell'abbraccio eterno di Dio.
Come cattolici, crediamo che alla morte l'anima subisca un giudizio particolare da parte di Dio.
Abbiamo tre destinazioni finali in base allo stato della nostra anima al momento del giudizio: Paradiso, Inferno o Purgatorio.
- Il Paradiso è la meta finale per tutti i credenti. È lo stato di comunione eterna con Dio, dove sperimentiamo la completa realizzazione e la gioia. Per coloro che hanno vissuto in grazia e in relazione con Dio, la gioia del Paradiso li attende, una gioia che va oltre ogni comprensione terrena.
- L'inferno è la realtà della separazione da Dio per coloro che hanno scelto di allontanarsi completamente da Lui. È essenziale riconoscere che questa scelta è fatta dagli individui e, per quanto sia difficile da comprendere, l'amore di Dio rispetta il nostro libero arbitrio anche nel nostro rifiuto di Lui.
- Il Purgatorio è uno stato di purificazione per coloro che muoiono in grazia di Dio, ma che devono ancora essere purificati dagli effetti residui del peccato per entrare in Paradiso. Gli insegnamenti del Catechismo ci ricordano che coloro che si trovano in Purgatorio hanno la certezza di entrare in Paradiso, ed è per questo che oggi preghiamo per loro. Le nostre preghiere e i nostri sacrifici possono aiutarli nel loro processo di purificazione. Le anime del Purgatorio hanno bisogno della nostra intercessione e oggi, ricordando i loro ricordi, possiamo contribuire al loro cammino verso l'unione definitiva con Dio, che per queste anime è deliziosamente all'orizzonte.
Mentre riflettiamo su queste possibilità, siamo anche chiamati a contemplare il modo in cui pensiamo, ricordiamo e preghiamo per i nostri cari defunti. Il dolore spesso riempie i nostri cuori, ma dobbiamo ricordare che i nostri cari non sono perduti per noi - sono semplicemente in un'altra tappa del loro viaggio, in un regno dove il tempo e lo spazio sono molto diversi dal nostro.
Alla luce di ciò, torniamo alle potenti parole di Paolo nella sua lettera ai Romani: “Se siamo cresciuti in unione con lui attraverso una morte come la sua, saremo anche uniti a lui nella risurrezione”. Questo ci ricorda che anche le anime in cielo non sono ancora il capolavoro completo che Dio ha tessuto per il loro viaggio: esse attendono la risurrezione dei loro corpi. Sì, alla morte le nostre anime tornano a Dio e il corpo viene deposto nel suolo della terra, o dovunque e comunque il nostro corpo attenderà la sua forma risorta. Quando Gesù ha parlato di coloro che lo ricevono nell'Eucaristia, ha parlato di come vivranno per sempre (ora, nella loro anima) e di come nell'ultimo giorno li farà risorgere (allora, un nuovo corpo spiritualizzato e glorificato).
E nel Vangelo, Gesù ci assicura il suo impegno incondizionato: “Non respingerò nessuno che venga a me”. Questa è una promessa che Egli estende a ciascuno dei nostri cari defunti, perché essi sono eternamente stretti tra le braccia amorevoli del nostro Salvatore. E non respinge nemmeno nessuno di noi che siamo andati a lui e lo cerchiamo ogni giorno.
Nel ricordare i nostri cari defunti, offriamo preghiere specifiche per loro. Prendiamoci qualche momento di silenzio per richiamare alla mente quelle persone - membri della famiglia, amici, mentori - che hanno toccato la nostra vita. Possiamo elevare i nostri cuori in preghiera affinché le loro anime siano purificate e accolte calorosamente nell'abbraccio eterno di Dio.
E, mentre riflettiamo sulle nostre vite, lasciamo che questo ci ricordi di non prendere alla leggera il nostro cammino. La chiamata di Cristo è per tutti noi di vivere in modo tale da poter conoscere anche noi la gioia del Paradiso quando verrà il nostro momento.
Che la nostra carissima Madre Maria e tutti i Santi, di cui ieri abbiamo celebrato il valore e la fedeltà, ci vengano sempre in aiuto nel nostro pellegrinaggio terreno, e che le anime di tutti i fedeli defunti, per la misericordia di Dio, riposino in pace. Amen.
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