Oggi, mentre ci riuniamo per celebrare la Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense, siamo chiamati a riflettere sul significato di questa occasione non solo come evento storico, ma anche come realtà spirituale che risuona profondamente nella nostra fede cattolica. La Basilica Lateranense, conosciuta come la “Cattedrale di Roma”, occupa un posto unico nel cuore della Chiesa in quanto chiesa ufficiale del Papa, il Vescovo di Roma. Questa festa ci ricorda l'espressione visibile della Chiesa come Corpo di Cristo e ci invita a considerare la nostra identità di templi di Dio.
Nella prima lettura, tratta da Ezechiele, sentiamo parlare di un fiume che sgorga dal tempio, portando vita a tutto ciò che tocca. Questa potente immagine ci parla della grazia e della presenza di Dio. L'acqua rappresenta una fonte di vita, di vitalità e di trasformazione. Dove l'acqua scorre, c'è abbondanza - pesci, alberi fruttiferi - a ricordarci che l'influenza di Dio porta nutrimento e guarigione. Il tempio, in questa visione, non è un edificio statico; è una fonte dinamica di vita, che porta bontà e sostentamento a tutta la creazione, ma è il luogo in cui Dio si trova in modo speciale, così che la fonte di vita emana continuamente da esso.
Il Salmo 46 rafforza questa idea, proclamando che le acque del fiume rallegrano la città di Dio, simboleggiando la gioia e la forza che Dio fornisce al suo popolo. Ci rincuoriamo, troviamo rifugio in Lui, soprattutto nei momenti di angoscia. L'immagine di una città pervasa dalla presenza divina ci assicura che Dio abita intimamente in mezzo a noi, fornendo speranza e conforto.
San Paolo, nella sua lettera ai Corinzi, ci invita a riflettere sulla nostra identità di edificio di Dio, di tempio vivente. Ognuno di noi è invitato a entrare in questo spazio sacro dove abita lo Spirito di Dio. Paolo ci ammonisce a essere cauti nel costruire su questo fondamento che è Cristo stesso. Dobbiamo preservare e proteggere questa sacralità, perché la nostra vita deve riflettere questa presenza. Il tempio non è solo una struttura; è un simbolo di voi e di me. È la casa della nostra comunità, viva di fede, speranza e amore. Quando ci riuniamo in adorazione, partecipiamo collettivamente alla vita del tempio, unendoci all'opera continua di Dio.
Il brano del Vangelo di Giovanni ci porta nel cuore della missione di Gesù. La sua appassionata pulizia del tempio rivela non solo la sua rabbia per la situazione compromessa di quello che è uno spazio sacro, ma anche il suo profondo desiderio che il tempio sia un luogo di preghiera e di comunione con Dio. Quando Gesù fa riferimento alla distruzione del tempio e alla promessa della sua resurrezione in tre giorni, indica la realtà che Lui è il tempio definitivo. In Lui, Dio incarnato, vediamo la pienezza della presenza di Dio. Che pensiero sorprendente: che il Creatore dell'universo dimori tra noi in forma umana!
La festa della Dedicazione della Basilica Lateranense, nota anche come “Madre di tutte le Chiese cattoliche”, è quindi una celebrazione della Chiesa universale - il Corpo di Cristo - istituita per essere una testimonianza vivente della grazia di Dio nel nostro mondo. Ci ricorda la continuità storica del culto, dove le generazioni si sono riunite per cercare il Signore, per sperimentare il suo amore e la sua misericordia e per essere trasformate dalla sua presenza.
Mentre onoriamo oggi la Basilica Lateranense, impegniamoci
anche noi a essere templi viventi, dove i fiumi della grazia di Dio possono scorrere liberamente. Che le nostre vite siano luoghi in cui gli altri incontrano Cristo, fonte di ogni vita e rinnovamento. Nei nostri pensieri, parole e azioni, possiamo costruire la Chiesa con amore, gioia e una fede vibrante che invita gli altri alla pienezza di vita che si trova in Lui. Tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere, un mattone da posare. Nessuno di noi ha assolutamente nulla da dare. Tutti siamo stati benedetti e possiamo contribuire con i nostri talenti, i nostri cuori e le nostre menti.
Preghiamo insieme per avere la grazia di incarnare questo tempio di Dio, mentre ci muoviamo nella nostra vita quotidiana con lo scopo di glorificarlo, nutrire la vita intorno a noi e diffondere la Buona Novella di Gesù Cristo. Amen.
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