Sabato - 34a Settimana del Tempo Ordinario B - Festa di Sant'Andrea, Apostolo

Published on 29 November 2024 at 13:00

Cari fratelli e sorelle, il Signore vi dia pace. In questo giorno di festa abbiamo la fortuna di porre davanti alla nostra riflessione le grazie portate nel mondo attraverso il nostro fratello, sant'Andrea, apostolo del Signore e fratello biologico di san Pietro.

Nelle letture di oggi contempleremo i temi profondi della fede e del suo annuncio, e di come essa ci sproni a seguire Gesù con tutto il cuore, fino alla fine dei nostri giorni.
Nella prima lettura, tratta dalla Lettera di San Paolo ai Romani, il santo sottolinea la necessità di proclamare il messaggio. Anche in questo caso, dobbiamo tenere presente che sta parlando a una comunità cristiana a Roma, che era un luogo vivace con ogni tipo di vita civile e molto di essa era animata e tenuta insieme da vari tipi di proclami. Nell'antica Roma, i proclami avevano vari scopi e potevano assumere forme diverse, spesso 

legate alla politica, alla religione o all'ordine sociale. C'erano dichiarazioni formali, decreti pubblici, emessi dal Senato e potevano includere leggi, decisioni politiche o risposte a eventi attuali. Inoltre, gli imperatori emettevano editti che avevano forza di legge. Questi potevano riguardare questioni amministrative, regolamenti o politiche pubbliche. Ad esempio, gli editti dei pretori erano importanti nel contesto del diritto civile. Poi c'erano i cosiddetti Fasti: si trattava di calendari pubblici che indicavano date ed eventi importanti, tra cui feste, elezioni e cerimonie religiose, spesso iscritti in luoghi pubblici. C'erano anche i proclami dei censori: I censori annunciavano i risultati del censimento, compresa l'assegnazione delle classi sociali e i progetti di opere pubbliche. I soldati sentivano anche i Proclami militari, che riguardavano le campagne militari, gli ordini di battaglia o gli onori conferiti dai loro comandanti. Dopo una vittoria in battaglia, Roma sentiva proclami di trionfo: quando i generali tornavano vittoriosi, spesso facevano proclami pubblici, di solito nel contesto di una processione trionfale. In tempi di crisi, come disastri naturali o minacce militari, i funzionari potevano emettere proclami volti a mantenere l'ordine pubblico. E poi, naturalmente, c'erano i proclami imperiali, in cui gli imperatori spesso si rivolgevano direttamente alla popolazione, spesso attraverso l'uso di lettere o messaggi consegnati da araldi.

Paolo invitava i nuovi cristiani a considerare un nuovo tipo di annuncio e a trasmettere ciò che essi stessi avevano ricevuto: la Parola di Dio... E così anche noi, dopo essere stati benedetti dall'illuminazione che la Parola di Dio ha portato nella nostra vita, dobbiamo portare questa luce agli altri annunciando con coraggio la buona novella.
Nella lettura del Vangelo, abbiamo un brano che descrive i primi quattro apostoli chiamati da Cristo. Ammirevolmente, lasciarono tutto e si misero alla sequela di Gesù. Andrea non aveva idea di ciò che lo aspettava, ma, dati alcuni indicatori precoci, sapeva che lo attendeva l'avventura della sua vita. Anche la nostra vita al seguito di Gesù sarà bella, commovente, profonda e avventurosa. Egli ci chiederà cose difficili, come fece 

con Andrea e gli altri apostoli, ma nulla è paragonabile alla gloria che alla fine si rivelerà a tutti in cielo. Come dice altrove San Paolo ai Romani: “Ritengo che le nostre sofferenze attuali non siano degne di essere paragonate alla gloria che sarà rivelata in noi” 8,18.

Perciò, amici miei, siate di cuore. Andrea, che ha mostrato a Pietro il Signore, lo mostra anche a noi nel suo generoso svuotamento di sé su invito di Gesù. Questo svuotamento di sé di Andrea dovrebbe parlarci più forte delle parole, perché deve aver visto e sperimentato qualcosa che va oltre le parole nel lasciare la sua vita precedente, la sua carriera e la sua famiglia per seguire Gesù.
Che nostro Signore rimanga sempre quel tesoro prezioso che abbiamo trovato, che nulla di questo mondo può soppiantare e portarci via. Per intercessione di sant'Andrea, possiate essere benedetti... attraverso colui che è l'Agnello di Dio, il nostro Signore Gesù Cristo.
Amen.


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