Cari fratelli e sorelle in Cristo, oggi ascoltiamo la voce del Signore che ci parla attraverso i profeti, l'apostolo Paolo e la sua stessa voce nel Vangelo di Marco. E che messaggio potente! Un messaggio che ci parla di cosa significa essere un buon pastore, un vero pastore di anime.
Nella prima lettura, tratta da Geremia, ascoltiamo la denuncia di Dio contro i pastori che fuorviano e disperdono il suo gregge. Il Signore li accusa di non prendersi cura del suo popolo, di non nutrirlo, di abbandonarlo. Ma Dio promette che si prenderà cura del suo popolo e lo riunirà al posto che gli spetta. E nominerà nuovi pastori che si prenderanno cura di loro e li condurranno al sicuro.
Questa lettura ci ricorda che come pastori siamo chiamati a essere buoni pastori, proprio come Gesù. Siamo chiamati a prenderci cura del nostro popolo, a nutrirlo spiritualmente, a guidarlo nel suo cammino di fede e quindi questo comporta ovviamente la predicazione di una sana dottrina e la salvaguardia della verità che Dio ci ha fatto conoscere. Noi la chiamiamo "Rivelazione divina". Il pastore è chiamato a essere umile e altruista, anteponendo i bisogni degli altri ai propri, proprio come Gesù stesso è venuto nel mondo per servire, e non per essere servito, dando la sua vita in riscatto per molti.
Anche un pastore raduna il suo gregge in un'unica unità. Siamo forti quando camminiamo insieme. Nella seconda lettura da Efesini, sentiamo come Cristo ha abbattuto il muro di separazione dell'inimicizia tra ebrei e gentili. Ha creato una persona nuova in se stesso e ci ha riconciliati tutti con Dio attraverso la sua morte sulla croce. Questa lettura ci ricorda che come pastori siamo chiamati a essere agenti di riconciliazione, in modo che, come nostro Signore, anche noi riuniamo le persone in unità e armonia. Questo è un aspetto bellissimo della nostra Messa cattolica. Ovunque andiate nel mondo, se si tratta di una vera chiesa cattolica e se partecipate a una Messa valida, riceverete sempre, immancabilmente, lo splendore dei sacramenti e, in particolare nella Santa Messa, il prezioso Corpo e Sangue, l'Anima e la Divinità di nostro Signore Gesù Cristo. C'è unità di dottrina e di fede e l'unica speranza a cui siamo stati chiamati: l'eternità con il nostro Dio amorevole e con tutti gli angeli e i santi.
Infine, nella lettura del Vangelo di Marco, vediamo Gesù che chiama a raccolta i suoi discepoli per riposare e ricaricarsi. Vede la grande folla che si è radunata intorno a lui e il suo cuore è mosso da compassione per loro, perché sono come pecore senza pastore.
Così inizia a insegnare loro molte cose, a partire da quella che forse è una delle lezioni più fondamentali di tutte: trascorrere del tempo libero con Gesù. Riposare nel Signore. Riposare con il Signore. Se siete religiosi e sacerdoti, saprete subito quanto questo sia importante. Ma a tutti noi dico questo: assicuratevi di essere ben riposati. Avrete bisogno di energie. Ma cercate di riposare nel Signore. Molte persone finiscono per avere bisogno di una vacanza dopo le vacanze. C'è un'enorme differenza tra una vacanza e un rallentamento del rapporto con Dio, e un allontanamento per trascorrere dei momenti tranquilli e riposanti con Lui. Quest'ultimo vi dà la vita. La prima vi succhia via la vita. Quindi, cerchiamo di essere saggi e di strategizzare.
Questa lettura ci ricorda che, come il nostro Signore, siamo chiamati ad avere compassione per coloro che ci circondano, a vedere i loro bisogni e a rispondere con gentilezza e misericordia. Il sacerdote ideale eccellerà nel suo servizio agli altri. È un ideale a cui tutti noi sacerdoti, ne sono certo, tendiamo. Vediamo il cuore luminoso del nostro Salvatore e sappiamo quanto desideri che lo imitiamo nella sua generosità. Pregate per i vostri sacerdoti e religiosi. E per religiosi intendiamo anche tutte le congregazioni femminili là fuori, tutte le suore consacrate che vivono continuamente questo spirito di servizio e che hanno anche bisogno di riposare bene con il Signore e di ricevere da Lui la loro energia. Tenete anche loro nelle vostre preghiere quotidiane, come loro tengono noi nelle loro preghiere.
Mentre riflettiamo sulle letture di oggi, se siete sacerdoti o religiosi come me, o se abbiamo una vocazione che implica prendersi cura degli altri come Dio vorrebbe da noi e avvicinare gli altri a Lui, chiediamoci: Sono un buon pastore? Mi prendo cura del mio popolo? Li sto avvicinando a Dio? O sono più preoccupato dei miei interessi che dei bisogni di coloro che mi circondano?
Continuiamo ad estendere il nostro sguardo verso l'altro, proprio come Gesù era così investito nel bene di tutti i suoi seguaci e anche di coloro che ancora non capivano chi fosse e cosa facesse e dicesse.
Nostro Signore continuava ad essere paziente con persone come queste e sperava che un giorno sarebbero arrivate a uno stato mentale e animico nella loro vita, dove abbracciando le vie di Dio, tutto il resto intorno a loro sarebbe diventato molto più bello, significativo, produttivo, portando molto frutto per il Regno di Dio. Nostra Signora, Madre della Chiesa, prega per noi che ricorriamo a te. Amen.
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La prima lettura con il Salmo di oggi accompagnano la mia vita, descrivono la tenerezza del buon pastore che si preoccupa delle sue pecore disperse, le riporta all’ovile dove finalmente possono trovare ristoro e riposo. Il Signore è generoso e come il Padre per eccellenza che Egli è non dimentica nemmeno una delle sue anime che a Lui si affidano.
Grazie ai pastori che Lo imitano e di cui il Signore si serve, l’unità torna. Grazie a te e a chi continua a seguire l’esempio di Gesù, grazie perché siete sempre al lavoro per assicurarvi che anche le pecore disperse possano trovare il sentiero che porta al sacrificio di amore che si compie sugli altari delle Chiesa Cattolica!