Cari fratelli e sorelle in Cristo, oggi ci riuniamo per riflettere su un aspetto profondo e centrale del nostro cammino spirituale: sottometterci alle parole di Gesù, soprattutto nei momenti in cui i suoi insegnamenti sembrano difficili, incomprensibili o addirittura poco attraenti. Le letture di oggi, tratte da Giosuè, Efesini e dal Vangelo di San Giovanni, ci invitano a confrontarci con questo tema, ricordandoci che la nostra fede è in definitiva un cammino di fiducia.
Nella prima lettura, vediamo Giosuè che si presenta al popolo d'Israele, sfidandolo a fare una scelta: chi servirete? Egli racconta le potenti azioni di Dio - Dio che li ha liberati dalla schiavitù in Egitto, li ha guidati attraverso le prove e li ha portati nella Terra Promessa. Israele risponde affermando il proprio impegno a servire il Signore. Questa scelta riflette una profonda comprensione del loro rapporto con Dio; ricordano la sua fedeltà e i miracoli di cui sono stati testimoni.
Ma non dimentichiamo il coraggio che ci è voluto per Giosuè, così come per gli israeliti, per affermare pubblicamente la loro fede. Scegliere di seguire Dio, soprattutto quando può portare a percorsi difficili, è un profondo atto di amore e di impegno, che richiede di sottomettere la propria comprensione e i propri desideri al suo piano divino.
La lettura di Efesini riprende questo tema dell'amore e della sottomissione, in particolare nel contesto del matrimonio. I mariti sono chiamati ad amare le loro mogli come Cristo ama la Chiesa: un amore sacrificale, un amore che cerca di santificare e nutrire. Queste parole ci ricordano che sottomettersi l'un l'altro nell'amore richiede umiltà e fiducia. Non è sempre facile e può essere molto impegnativo, soprattutto quando facciamo fatica a comprendere le implicazioni di questo amore.
Nel Vangelo, tuttavia, assistiamo a un sorprendente momento di chiarezza da parte di Simon Pietro. Dopo che molti discepoli di Gesù si sono allontanati a causa della difficoltà dei suoi insegnamenti sull'Eucaristia e anche sulla natura del matrimonio, Gesù chiede ai Dodici se anche loro vogliono andarsene. La risposta di Pietro è forte: “Maestro, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”. Qui vediamo un esempio di fede che trascende la comprensione. Simon Pietro, che riflette le nostre stesse lotte, sceglie di aggrapparsi a Gesù e alle parole di vita che Egli pronuncia, anche nella confusione o nel dubbio.
Nella nostra vita, quando ci troviamo di fronte ai duri insegnamenti di Gesù, spesso ci sembra di fissare una nebbia impenetrabile. Possiamo avere la sensazione di tornare indietro, di mettere in dubbio la bontà del piano di Dio o persino di dubitare del suo amore. Tuttavia, se ci chiniamo, confidando nella Sua saggezza e nel Suo proposito divino, scopriamo che Egli ci conduce non solo verso la comprensione, ma verso un'esperienza più piena della vita stessa, una vita intrisa di amore, grazia e verità.
Riflettendo sulle letture di oggi, rispondiamo alla chiamata del Signore come fecero gli israeliti, impegnandoci a servire Dio e ad accogliere le sue parole, anche quando possono essere difficili da accettare.
Sforziamoci di amare coloro che ci circondano come Cristo ci ha chiamati ad amare, sottomettendo i nostri cuori alla sua volontà.
Che possiamo essere come Simon Pietro, inflessibili nella nostra fede, sapendo con certezza che solo in Cristo troviamo le parole della vita eterna. Amen.
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