Cari fratelli e sorelle, le letture di oggi ci danno uno sguardo su come appare la vera grandezza agli occhi di Dio, il che è molto importante se si considera quanto sia inebriante e generalmente contraria alla nostra crescita spirituale la nozione di grandezza del mondo. Non si tratta di potere, prestigio o successo. La vera grandezza, agli occhi di Dio, riguarda l'umiltà, il servizio e la compassione.
Nella prima lettura, vediamo i malvagi che cercano di attaccare il giusto, dicendo che se è veramente il figlio di Dio, Dio lo difenderà. Ma cosa vogliono ottenere? Vogliono mettere alla prova la sua pazienza, per vedere se è “mite” e se soffrirà in silenzio. Non è questo l'aspetto della vera grandezza. La vera grandezza non consiste nel sopportare passivamente la sofferenza, ma nell'usarla come opportunità per mostrare amore e gentilezza agli altri.
Ne vediamo un esempio nella vita di San Francesco d'Assisi. Quando fu imprigionato dal signore di Perugia per aver predicato senza permesso, Francesco non si lamentò né cercò di fuggire. Al contrario, utilizzò il tempo trascorso in prigione
per pregare e riflettere sulla sua vita. Scrisse persino una bellissima poesia mentre era in prigione, esprimendo la sua gratitudine a Dio per l'opportunità di servirlo.
Nella seconda lettura, Giacomo ci mette in guardia dai pericoli della gelosia e dell'ambizione egoistica. Quando lasciamo che queste passioni ci controllino, creiamo disordine e caos nella nostra vita e in quella di chi ci circonda. Ma quando coltiviamo la pace e l'umiltà, possiamo produrre frutti puri e buoni.
Ne vediamo un esempio nella vita di San Francesco. Quando stava per morire, chiese ai suoi frati di cantare un inno a frate Sole e a sorella Luna, lodando Dio per la sua creazione. Non si preoccupò della propria eredità o reputazione, ma si concentrò invece sulla lode di Dio e sul ringraziamento per le sue benedizioni. Ancora una volta, la vera grandezza che Dio desidera vedere in noi, estenderà sempre il suo sguardo verso l'esterno, oltre se stessa. L'atteggiamento egocentrico e narcisistico, che continua a essere ossessionato dall'immagine di sé e da ciò che viene proiettato nel mondo, è completamente contrario a questo sguardo verso l'esterno, al di là di sé, per aiutare gli altri nel bisogno. Più cerchiamo di salvare la nostra vita, più rischiamo di perderla, mentre se perdiamo la nostra vita per amore di Cristo, la salveremo per la vita eterna.
Infine, nella lettura del Vangelo, Gesù insegna ai suoi discepoli la vera grandezza. Dice che se qualcuno vuole essere il primo, deve essere l'ultimo di tutti e servire tutti gli altri. Prende un bambino e lo mette in mezzo a loro, dicendo che chi accoglie questo bambino accoglie Lui e Colui che lo ha mandato.
Questo è un messaggio potente. La vera grandezza non consiste nel cercare il potere o il riconoscimento, ma nel servire gli altri e nell'essere umili davanti a Dio, come si evince magnificamente dall'accoglienza di un bambino, dall'essere paziente, amorevole e premuroso nei suoi confronti. Anche questa è un'espressione di meraviglioso servizio, perché notate che i bambini incarnano ciò che è vulnerabile, fragile e innocente alla presenza di Dio. San Francesco d'Assisi ha incarnato questo messaggio nella sua vita. Era noto per la sua umiltà, gentilezza e compassione verso tutte le creature viventi, ma soprattutto verso i più vulnerabili ed emarginati. Vedeva Cristo in ogni persona e le sue impronte digitali in tutto il creato, e li trattava tutti con amore e rispetto.
Mentre riflettiamo su queste letture oggi, chiediamoci: Che aspetto ha la vera grandezza nella nostra vita? Sforziamoci di renderla il tipo di grandezza di cui Dio può essere felice. Dopo tutto, è lui l'unico che dobbiamo cercare di compiacere. Nostra Signora, Regina della grandezza, prega per noi che ricorriamo a te.
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