Oggi, mentre ci avviciniamo alla fine dell'anno liturgico in questa Trentatreesima domenica del Tempo Ordinario, le nostre letture diventano più urgenti e riflettono le profezie del tempo della fine nelle Scritture. Sentiamo parlare di San Michele Arcangelo e ci viene ricordata la profonda battaglia cosmica che si sta svolgendo tra il bene e il male, una lotta alla quale tutti noi partecipiamo. Questa battaglia non è solo un lontano evento storico; è in corso e si manifesta nel nostro mondo contemporaneo in modi che sfidano la nostra fede, i nostri valori e la nostra stessa identità.
Nel libro di Daniele, San Michele è descritto come il grande principe e guardiano del popolo di Dio. “In quel tempo”, si legge, ‘Michele sorgerà’. Queste parole evocano una potente visione di speranza e protezione. Michele si erge come protettore in tempi di angoscia senza precedenti. Viviamo, infatti, in un'epoca che è costellata di sfide che riecheggiano le parole di Daniele: attacchi all'unità familiare, alla nostra identità di figli di Dio, alla santità della vita e alla libertà religiosa, che prima erano più sottili, ma che ora sono diventati palesi e feroci. Questi sono solo alcuni dei campi di battaglia in cui vediamo le forze del male perdere la pazienza con il loro piano di gioco e lavorare ora più apertamente per minare l'ordine divino di Dio. Ho sentito un esorcista fare un'osservazione molto illuminata: “Satana desidera essere nascosto, ma il suo orgoglio non gli permette di esserlo a lungo, e alla fine non può fare a meno di mostrare i suoi veri colori”. - Padre Carlos Martins
L'attacco all'unità familiare è diventato implacabile. La famiglia è stata istituita da Dio come unità fondamentale della società, un luogo di amore e comunione tra un uomo e una donna che si uniscono nel santo matrimonio e sono benedetti con i figli che Egli invia loro come frutto del loro amore. Tuttavia, oggi ci troviamo di fronte a una cultura che cerca di ridefinire questa sacra istituzione, minando i ruoli e le responsabilità che Dio ha progettato al suo interno. San Michele, come guerriero di Dio, ci chiama a difendere questo sacro legame, ricordandoci che la famiglia è un riflesso della Santa Trinità, un mistero che non dovrebbe mai essere sminuito o distorto.
Stiamo anche assistendo a un attacco alla nostra identità di figli di Dio. In un mondo che spesso promuove la confusione invece della chiarezza riguardo alla sessualità e all'identità, è imperativo affermare la nostra dignità di figli amati di Dio Creatore. Ognuno di noi è fatto a Sua immagine e somiglianza, in un'unità di Persone, una comunità d'amore, eppure il nemico semina discordia e promuove una cultura di divisione. San Michele ci chiama a rimanere saldi nella verità di ciò che siamo e a condividere con coraggio questa verità con coloro che soffrono di confusione per il solo fatto di essere l'immagine amorevole del nostro Dio.
Inoltre, la santità della vita è sotto assedio, poiché assistiamo alla svalutazione della vita umana, in particolare dei più vulnerabili tra noi - i nostri fratelli e sorelle non nati, come ho sottolineato nell'omelia di ieri. Di fronte a questo decadimento morale, ci viene ricordato che la nostra lotta non è contro la carne e il sangue, ma contro i principati e le potenze di questo mondo oscuro. Gesù, che ha compiuto il sacrificio estremo per i nostri peccati, è con noi in questa lotta, avendo vinto il peccato e la morte. Egli è con noi e ci dà attivamente il potere in questa battaglia continua.
Se guardiamo agli eventi attuali, è evidente che la tribolazione di cui parla Gesù nel Vangelo di Marco è alle porte. Ci sono stati segni dei tempi: il sole si è oscurato in molti modi, non fisicamente ma moralmente e spiritualmente. La luna non dà luce mentre assistiamo all'erosione dei valori che un tempo guidavano le nostre vite. Le stelle che cadono dal cielo possono simboleggiare il crollo di principi ritenuti eterni. Eppure, in mezzo a questo sconvolgimento, Gesù ci dà speranza. Ci assicura che “manderà gli angeli e raccoglierà i suoi eletti”. Ricordiamoci che non siamo mai abbandonati e che San Michele combatte attivamente al nostro fianco come difensore nei momenti di difficoltà, comandante in capo dell'esercito fedele di Gesù Cristo. Anche noi facciamo parte di quell'esercito, con il Rosario come arma in mano, la Messa per sostenerci e lo scapolare come giubbotto antiproiettile, con la Parola di Dio come spada a doppio taglio, continuiamo la battaglia non contro la carne e il sangue, ma contro gli spiriti infernali che vagano per il mondo cercando la rovina delle anime. Ma prima dobbiamo pregare per dominare la nostra concupiscenza e i nostri desideri malvagi, in modo da vincere il male che
portiamo nel cuore, prima di tentare di scacciare il diavolo dalla nostra vita e dal mondo che ci circonda, come ha detto nostro Signore nei vangeli, con la grazia e la bontà che ci manda.
Ricordiamoci sempre che senza Gesù non possiamo fare nulla. Confidando sempre in lui, andiamo avanti nella battaglia cosmica tra il bene e il male chiedendogli sempre di darci la grazia di essere tra gli eletti.
Nostra Signora, Regina dell'Ostia Celeste, prega per noi che ricorriamo a te. San Michele Arcangelo, prega per noi.
Amen.
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