Giovedì - XVII Settimana del Tempo Ordinario B - Sant'Alfonso Ligouri

Published on 31 July 2024 at 07:00

Oggi, mentre ci riuniamo per celebrare la memoria di Sant'Alfonso Ligouri, ci troviamo arricchiti dalle letture che ci ricordano il potere trasformativo di Dio e la natura espansiva del suo regno. In Geremia, vediamo l'immagine del vasaio che lavora abilmente l'argilla, modellandola secondo la sua volontà. Nel Vangelo, Gesù presenta la metafora della rete gettata nel mare, che raccoglie pesci di ogni tipo, illustrando la diversità, la complementarietà e la natura universale del regno di Dio.

Entrambi i passaggi ci invitano a riflettere sulla trasformazione personale e sulla chiamata a una comprensione più profonda nella nostra vita spirituale. Le mani del vasaio rappresentano la guida amorevole di Dio, che ci plasma attraverso varie esperienze di vita. Proprio come il vasaio cerca di plasmare l'argilla in qualcosa di bello, Dio si sforza di plasmare noi - a volte attraverso prove, battute d'arresto e persino i nostri fallimenti personali. Sant'Alfonso Ligouri comprendeva intimamente questa nozione di argilla nelle mani del vasaio. Sapeva, come Geremia, che tutti noi abbiamo bisogno della misericordia e della guida di Dio mentre attraversiamo le sfide della vita.

Sant'Alfonso fu profondamente ispirato dallo spirito di servizio e di umiltà della vita di San Francesco d'Assisi. Proprio come il vasaio, San Francesco introdusse un modo di vivere che invitava gli individui ad abbracciare la semplicità del Vangelo e ad esserne trasformati. Raggiunse coloro che erano emarginati, catturando la loro attenzione attraverso la gentilezza e la compassione, qualità che Sant'Alfonso avrebbe poi riflesso nella sua vita e nel suo ministero. L'idea di essere "plasmati" dal Divino e di utilizzare questa formazione a beneficio degli altri è un'eredità che entrambi i santi hanno sostenuto con passione durante la loro vita.

La lettura del Vangelo espande ulteriormente questo tema, illustrando che il Regno dei cieli attira una serie di anime diverse, alcune disordinate e imperfette, proprio come l'argilla nelle mani del vasaio. Gesù ci dice che la rete raccoglie ogni tipo di pesce, contestando l'idea che solo i giusti siano degni della sua grazia. Questo è un messaggio potente che risuona con Sant'Alfonso, che dedicò la sua vita a predicare e insegnare l'importanza della misericordia di Dio. Fondò l'Ordine dei Redentoristi con una missione particolare: evangelizzare i poveri e aiutare coloro che si sentono i "pesci cattivi" nella società o nella propria vita.

Sant'Alfonso, ispirato dall'umiltà e dalla grazia di san Francesco, riconobbe che tutte le persone sono chiamate a sperimentare l'amore e la misericordia di Dio. Si è rivolto al confessionale, impegnandosi con coloro che erano oppressi da gravi peccati e dubbi, offrendo loro la speranza della redenzione. Il suo lavoro riecheggiava la natura trasformativa del vasaio che modella l'argilla, affermando che, a prescindere dal nostro passato, siamo sempre invitati a diventare nuove creazioni attraverso l'amore di Dio.

Così oggi, mentre riflettiamo su queste letture e sulla vita di Sant'Alfonso Ligouri, ricordiamo che siamo tutti parte di questo processo creativo divino. Dobbiamo lasciarci plasmare da Dio, confidando nella sua guida mentre ci plasma, proprio come ha fatto con le vite di questi due grandi santi. Siamo anche chiamati a estendere questo amore misericordioso agli altri, abbracciando la diversità che essi portano e riconoscendo che, in ultima analisi, sono le mani di Dio a plasmare tutti noi. Nel vivere la nostra fede, possiamo farlo con la consapevolezza che anche noi possiamo ispirare gli altri, come San Francesco ha fatto con Sant'Alfonso, attraverso il servizio, l'umiltà e l'impegno costante a diffondere la buona notizia della misericordia di Dio. Amen.


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