Giovedì - XVIII Settimana del Tempo Ordinario B - San Domenico, sacerdote e fondatore

Published on 7 August 2024 at 07:00

Oggi, nel commemorare San Domenico, riflettiamo non solo sulla sua vita e sull'Ordine da lui fondato - l'Ordine dei Predicatori, comunemente noto come Domenicani - ma anche su come la sua missione si intreccia con lo spirito fraterno dell'Ordine Francescano e con le letture che abbiamo ascoltato oggi. Questa è una festa molto speciale anche per la natura dello scopo di questo sito web - predicare attraverso una prospettiva francescana -, quindi per favore teniamo anche questo sito web nella preghiera oggi, affinché Dio possa essere glorificato attraverso di esso e il Vangelo possa essere predicato in tutto il mondo.

Nella prima lettura, tratta da Geremia, ascoltiamo la promessa di una nuova alleanza. Dio desidera un rapporto intimo con il suo popolo, in cui la sua legge sia interiorizzata e iscritta nel cuore. Questa trasformazione parla di una comprensione profonda e di una fede viva che va oltre la mera osservanza esterna della legge. Si tratta di conoscere Dio personalmente e di vivere in modo da riflettere questa conoscenza.

San Domenico, nel suo zelo per la salvezza delle anime, riconobbe questa necessità di un impegno profondo con Dio. Aveva capito che la conoscenza di Dio deve portare a un'autentica testimonianza di fede, una fede che viene vissuta in comunità e in missione. Proprio come Dio cercava di scrivere la sua legge nel cuore del suo popolo, Domenico intraprese un percorso di istruzione e predicazione, con l'obiettivo di instillare la verità del Vangelo nel cuore dei fedeli.

Il suo Ordine, approvato ufficialmente nel 1216, si dedicava a combattere le eresie del suo tempo attraverso lo studio, la predicazione e la vita di preghiera: da qui il nome di "Ordine dei Predicatori".

Nella seconda lettura del Vangelo di Matteo, Gesù pone ai suoi discepoli una domanda cruciale: "Chi dite che io sia?". Questa domanda colpisce il cuore della nostra fede, sollecitando una riflessione personale sull'identità di Cristo. Pietro proclama coraggiosamente Gesù come il Messia e, in questo momento, vediamo l'inizio della Chiesa che Cristo ha fondato su questo individuo, Pietro, e sulla sua dichiarazione di fede. Il cambio di nome di Simone è significativo. ("Kepha", da cui deriva "Pietro", significa "roccia" - un titolo riservato fino a quel momento solo a Dio, eppure Gesù lo conferisce a Pietro, che sarà il suo rappresentante in sua assenza fisica). Più avanti, il rimprovero di Gesù a Pietro che vuole fargli evitare la sua passione immanente a Gerusalemme, ci ricorda che la sola conoscenza di chi Gesù era ed è in realtà non sarà sufficiente per cogliere appieno la profondità della sua missione, comprese la sua sofferenza e la sua morte. È un punto di partenza, un enorme punto di partenza, una benedizione e una grazia celeste e divina, certo, ma deve portare a una relazione con lui. Dio vuole che lo amiamo, come lui per primo ci ha amato, e non che ci limitiamo a conoscerlo.

La visione e la missione di san Domenico erano radicate nella stessa comprensione che Gesù rivela a Pietro. Egli riconobbe che conoscere veramente Cristo significava abbracciare la croce, l'umiltà e il sacrificio di sé ad essa associati. Ciò si riflette nella vita di San Francesco, il cui impegno alla povertà e alla semplicità incarna il cuore del Vangelo. Mentre i domenicani si concentravano sulla predicazione della Parola, i francescani la illustravano attraverso il loro impegno radicale a vivere in modo da riflettere l'amore di Dio, specialmente per i poveri e gli emarginati.

Entrambi i santi, nei loro carismi unici, ci ricordano che la nuova alleanza - scritta sui nostri cuori - richiede una risposta. Ci sfida a prosperare oltre i confini della nostra comprensione limitata e delle nostre aspettative umane, come Cristo ha istruito Pietro. Sia per Domenico che per Francesco, la chiamata a predicare e a vivere il Vangelo non è solo un atto di istruzione; è un'incarnazione della verità stessa che hanno cercato di condividere. I loro Ordini si completano a vicenda, in quanto ispirano la Chiesa ad articolare e praticare la fede nell'azione.

Come membri della Chiesa, siamo invitati a questo rapporto di alleanza con Dio. Siamo incoraggiati a vivere in modo da riflettere le sue leggi inscritte in noi. Oggi, facciamo eco ai sentimenti di San Domenico che, attraverso la sua vita di 

preghiera e di predicazione, si sforza di diffondere la Buona Novella. Ricordiamoci di essere testimoni della nostra fede, permettendo alla grazia di Dio di scrivere il suo amore sui nostri cuori, in modo che anche noi possiamo portare il suo messaggio al mondo, proprio come hanno fatto i santi Domenico e Francesco.

Che l'eredità di questi due grandi santi ci ispiri ad approfondire il nostro rapporto con Dio e a impegnarci con fervore nella missione di condividere il Suo amore con tutti gli uomini, vivendo come popolo di Dio che Lo conosce veramente e che incarna questa conoscenza attraverso le nostre parole e azioni.


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