Cari fratelli e sorelle in Cristo, in questa bella festa della Regalità della Beata Vergine Maria, ci riuniamo per riflettere sul profondo mistero di Maria come Regina Madre, un ruolo profondamente radicato nell'Antico Testamento ma gloriosamente realizzato nel Nuovo Testamento attraverso la sua maternità di Gesù Cristo, nostro Signore e Re.
Nell'Antico Testamento, la figura della regina madre occupava un posto significativo nella corte reale, in particolare nella discendenza di Davide. La regina madre, o “Gebirah”, esercitava una notevole influenza, servendo come potente intercessore e avvocato per il popolo. Vediamo questo ruolo esemplificato in figure come Betsabea, che si rivolse al figlio Salomone per sostenere i bisogni del popolo (1 Re 2:19). La regina madre era un ponte che collegava il re con i sudditi, incarnando compassione e autorità.
La prima lettura di oggi, tratta da Ezechiele, si basa su questa speranza di restaurazione e rinnovamento. Dio promette di purificare il suo popolo e di infondere in esso uno spirito nuovo.
Riflettendo su questa promessa, possiamo collegarla a Maria perché è attraverso di lei che l'intercessore per eccellenza, Gesù Cristo, viene al mondo. Maria, la Madre del Re, porta nel suo grembo la presenza viva di Dio. Come la regina madre era un canale di grazia e di intercessione per il popolo, così Maria è il canale attraverso il quale la grazia viene riversata nella nostra vita.
In Ezechiele, Dio parla di togliere i cuori di pietra e di dare cuori naturali pieni del suo Spirito. Maria incarna questa promessa nel suo profondo “sì” all'Annunciazione. Fu lei che, colma di Spirito Santo, accettò di dare alla luce il bambino che avrebbe riconciliato l'umanità con Dio. L'accettazione di Maria non è stata solo un momento di obbedienza; è stato il suo “sì” regale che ha inaugurato il Regno di Dio tra noi, per trasformare, si spera, i nostri cuori da pietra a carne.
Nel Vangelo di Matteo, incontriamo la parabola del banchetto di nozze, che illustra magnificamente l'invito a partecipare al Regno dei cieli. Il Re invita molti al banchetto, proprio come Dio invita ciascuno di noi alla comunione con Lui. Tuttavia, la parabola rivela anche una verità sconfortante: molti invitati rifiutano di partecipare e solo pochi accolgono veramente la chiamata.
Maria, come Regina Madre, è colei che riflette il modo in cui dovremmo rispondere all'invito di Dio. È l'incarnazione della disponibilità e della volontà, colei che accetta l'invito di Dio a braccia e cuore aperti. Quando celebriamo Maria come nostra regina, ci viene ricordato che non ha mai vacillato nella sua fede, anche quando il mondo si è allontanato.
Nella parabola, scopriamo che mentre molti sono invitati, pochi sono scelti. Questa chiamata ci invita non solo a rispondere all'invito, ma anche a prepararci adeguatamente per far parte di questo banchetto celeste. Siamo rivestiti della virtù e della grazia che si addicono a un ospite alla tavola del Re? Maria, la nostra Regina, ci mostra che l'abito giusto per questo banchetto è l'amore, l'umiltà e l'apertura alla volontà di Dio.
Mentre celebriamo la regalità di Maria, approfondiamo la comprensione del suo ruolo di intercessione. Come la regina madre stava per il suo popolo, sostenendo le sue necessità, Maria sta per noi davanti a suo Figlio. È una madre che ci conduce amorevolmente a Gesù, aiutandoci a vestirci in modo appropriato per il banchetto nuziale, non con paramenti terreni, ma con cuori trasformati dall'amore e dalla grazia divina.
Possiamo seguire il suo esempio, dicendo “sì” all'invito di Dio con la stessa fede e lo stesso coraggio, permettendole di guidarci in un rapporto più profondo con suo Figlio, il vero Re del cielo e della terra. Mentre onoriamo Maria oggi, preghiamo per la grazia di rispondere con passione alla chiamata di Dio e di condividere il banchetto celeste preparato per noi.
Amen.
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