Ci riuniamo oggi con gratitudine per l'Eucaristia e con cuore solenne per commemorare il martirio di San Giovanni Battista, straordinario servitore di Dio e, come sapete, precursore di nostro Signore Gesù Cristo. Nelle nostre letture di oggi, siamo testimoni non solo del coraggio di Giovanni nel proclamare con coraggio la verità, ma anche delle tragiche conseguenze del rimanere fermi per la giustizia in un mondo spesso governato dal potere e dal peccato - conseguenze che il Signore trasformerà in beatitudine eterna per coloro che le sopporteranno per amore e per servizio alla sua volontà.
Nella lettera di San Paolo ai Corinzi, egli ci ricorda che siamo tutti chiamati a essere un popolo santo, santificato in Cristo Gesù. Questa chiamata alla santità trova eco nella vita e nella missione di Giovanni Battista, che fu messo a parte per preparare la via al Signore. Giovanni incarna per noi l'essenza stessa di ciò che significa essere un martire, uno che testimonia la verità fino alla morte. Affrontò senza timore il re Erode riguardo al suo matrimonio illegittimo, rischiando la vita per rimanere fedele alla sua missione di profeta. Non si trattò di un semplice momento di audacia, ma del culmine di una vita dedicata a servire Dio e a chiamare gli altri al pentimento. Fu un'azione decisiva, frutto dell'amore traboccante che nutriva per Dio.
Quando riflettiamo sul martirio di Giovanni, riconosciamo che non è morto invano. Il cammino che ha proclamato e illuminato ha aperto la strada ai molti martiri che sarebbero seguiti nei secoli a venire: uomini e donne che, ispirati dal suo coraggio e dalla sua fedeltà, avrebbero anch'essi dato la vita per la fede. Ogni martire, nella propria epoca e nel proprio contesto, ha fatto eco all'incrollabile fedeltà di Giovanni alla verità di Dio, spesso affrontando la persecuzione e la morte per la propria testimonianza di Cristo.
Il martirio di Giovanni Battista, quindi, non è semplicemente un evento storico; è una prefigurazione di innumerevoli vite che avrebbero rafforzato la fede dei credenti attraverso il loro ultimo sacrificio. Nel mondo di oggi, dove i valori cristiani sono spesso contestati, siamo chiamati a riflettere su cosa significhi vivere la propria fede in modo autentico. Il martirio, nella sua accezione più ampia, può manifestarsi nelle nostre scelte quotidiane: difendere ciò che è giusto, dire la verità con amore e vivere una vita che rifletta l'amore radicale di Gesù in mezzo alle sfide. Testimoniamo agli altri ciò che Dio ha operato nel segreto del nostro cuore. “Martiria” in greco, infatti, significa ‘testimoniare’.
Oggi vorrei portare alla vostra riflessione anche la testimonianza di San Francesco d'Assisi, la cui vita riflette anch'essa un profondo impegno nei confronti dei valori del regno di Dio, sebbene non sia andato incontro alla morte prematura come Giovanni. Francesco, come Giovanni, era disposto ad abbracciare radicalmente la chiamata di Cristo. Si identificò con i poveri e gli emarginati, riconoscendo in loro il volto di Cristo. San Francesco ha incarnato lo spirito di un martire, perché è diventato un sacrificio vivente, spendendo la sua vita in umiltà e devozione al Vangelo. La sua vita ci sfida a considerare fino a che punto siamo disposti a dare la vita per amore, sia che si tratti di sopportare le difficoltà, sia che si tratti di sacrificarsi per gli altri, sia che si tratti di dire verità difficili che riecheggiano gli insegnamenti di Cristo. Sebbene non sia morto
come martire, sappiamo che attraverso i suoi viaggi in Terra Santa, che ai suoi tempi era dominata dai musulmani, era pronto a sopportare tutto per amore di Cristo. Aveva uno spirito da martire, ma Dio aveva bisogno di lui per tornare a casa, mentre l'Ordine cominciava ad evolversi.
Mentre oggi onoriamo Giovanni Battista, chiediamoci: “Come posso, come il Battista e come San Francesco, vivere la mia vita come testimone di Cristo?”. Forse non si tratterà di un martirio fisico, ma ogni atto d'amore e ogni momento di integrità nella nostra vita può servire come una potente testimonianza della verità del Vangelo. Viviamo in un mondo che a volte contraddice i valori che ci sono cari. Attingiamo forza dall'esempio di San Giovanni, che ha affrontato la morte con coraggio e convinzione, ricordandoci che Dio è fedele, come ci assicura Paolo nella sua lettera ai Corinzi.
Che la nostra vita sia arricchita dalla grazia di Dio, incarnando la santità a cui siamo chiamati in attesa della rivelazione del nostro Signore Gesù Cristo. Viviamo ogni giorno come discepoli della speranza, pronti a testimoniare l'amore di Dio, a qualunque costo. E come Giovanni e Francesco, possiamo abbracciare la nostra chiamata alla santità, offrendoci come sacrifici viventi, aprendo la strada agli altri per incontrare l'amore trasformante di Cristo.
Amen.
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