Nelle letture di oggi viene condannata la filosofia del mondo che esalta la ricchezza, il potere, il piacere e l'onore nelle loro forme estreme. Non è una benedizione essere "ricchi" come il mondo cerca di convincerci, soprattutto se ci rende poveri spiritualmente e nei confronti del prossimo.
San Giacomo inizia la giornata di oggi scagliandosi contro i ricchi:
"Suvvia, voi ricchi, piangete e lamentatevi per le vostre imminenti miserie. Le vostre ricchezze sono marcite, i vostri vestiti sono diventati tarlati, il vostro oro e il vostro argento si sono corrosi, e questa corrosione sarà una testimonianza contro di voi".
San Giacomo sta immaginando il passaggio di una persona che è rimasta avida in questa vita all'altra. La corrosione delle sue ricchezze testimonierà contro di lui. Non ha usato il suo denaro per il bene. Non si è pentito. E si presentò al Creatore povero e miserabile.
"Hai accumulato un tesoro per gli ultimi giorni".
Ecco ancora una volta quell'arroganza presuntuosa che ieri è stata denunciata come stoltezza ricordando la parabola di Gesù sul ricco stolto che voleva costruire enormi serbatoi per il suo grano abbondante, in modo da potersi rilassare per gli anni a venire, dimenticando di condividere un po' di quell'abbondanza con i meno fortunati. Dimentichiamo che il nostro tempo qui non è che una brezza rispetto al tempo incessante dell'eternità in cui entreremo dopo questo pellegrinaggio. Cerchiamo di essere saggi. E assolutamente, assicuriamoci di essere onesti e giusti... San Giacomo continua la sua condanna divina della malvagità, soprattutto quando causa direttamente la sofferenza degli altri:
"Ecco, il salario che hai rifiutato agli operai che hanno mietuto i tuoi campi grida forte; e le grida dei mietitori sono giunte agli orecchi del Signore degli eserciti".
È quasi come se Giacomo aggiungesse questo ulteriore elemento di colpevolezza all'uomo stolto della parabola di nostro Signore. Cioè, non solo era presuntuoso nell'accumulare avidamente il grano per gli anni a venire, ma molto probabilmente si trattava di un uomo, secondo Giacomo, che aveva contemporaneamente trattenuto il salario anche ai suoi operai. E poi, quasi come se volesse portare la nostra attenzione alla più grande ignominia di tutti i tempi, quando l'immacolato Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo fu sgozzato senza emettere un solo lamento, San Giacomo dice,
"Avete vissuto sulla terra nel lusso e nel piacere; avete ingrassato i vostri cuori per il giorno del massacro. Avete condannato, avete ucciso il giusto; egli non vi oppone resistenza".
Nel Vangelo di oggi, quel Giusto indica invece la generosità anche nelle piccole cose che saranno notate dall'Onnipotente:
"Gesù disse ai suoi discepoli: Chiunque vi dà da bere una tazza d'acqua perché siete di Cristo, amen, vi dico, non perderà certo la sua ricompensa".
Ci sono quelli che uccidono i cristiani per il fatto di essere seguaci di Gesù, e ci sono quelli che fanno di tutto per portare loro "un calice d'acqua"... cioè, mostrano un'attenzione speciale a coloro che vedono essere amanti di Gesù. Nostro Signore dice che prende nota della loro gentilezza e che la compenserà. Ma sottolinea anche l'orrore di fare il contrario, scandalizzando uno di questi suoi seguaci. È interessante notare che il Signore non invita tali persone al pentimento, ma dice che è meglio legare loro una macina da mulino al collo e gettarsi in mare.
Se è così, quanto sono terribili le pene dell'inferno, se il Signore suggerisce questa linea d'azione in cui la morte ora gli risparmierà tormenti più intensi all'inferno in seguito? Avete capito? Dice che sarebbe meglio... cioè quello che la teologia tradizionale ci ha sempre insegnato: ci sono livelli di punizione all'inferno, intensità diverse, così come ci sono livelli di beatitudine in cielo, e perché? Perché la giustizia di Dio è perfetta. Ad alcuni 20, ad altri 50, ad altri ancora 100, qualunque sia la giusta ricompensa per ciò che le nostre azioni hanno meritato.
Eppure, fratelli e sorelle, dobbiamo veramente orientarci ad amare Dio per quello che è, piuttosto che per quello che può darci o toglierci. Pensiamo ai nostri fratelli e sorelle in difficoltà che non possono darci nulla in cambio, non perché un giorno Dio ci ricompenserà, anzi lo farà, ma perché lo amiamo e vogliamo fare la sua volontà. Madonna, Regina dei Santi, prega per noi. Amen
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