Giovedì - 8a settimana del Tempo Ordinario B

Published on 29 May 2024 at 17:33

Il Vangelo di oggi, riguardante il cieco Bartemeo, ci giunge subito dopo la guarigione del sordo, avvenuta nel brano precedente. Tra i due miracoli, Gesù aveva dato agli apostoli un terzo "avvertimento" su ciò che li attendeva a Gerusalemme e, proprio dopo la guarigione di questo cieco, il Vangelo di Marco inizia la catena di eventi che portano alla passione di nostro Signore. Questo miracolo, quindi, riassume nel suo ricco simbolismo tutto ciò che è accaduto finora, ed è così che possiamo applicare alcuni dei suoi bellissimi elementi al nostro cammino vocazionale:

Bartimeo, nonostante la sua cecità fisica, mostra una fede e una perseveranza notevoli. Grida a Gesù, anche quando gli altri cercano di farlo tacere, dimostrando la sua incrollabile fiducia nel potere di Gesù. Quando Gesù si ferma a parlare con il mendicante cieco, ricorda a tutti noi quanto sia importante prendersi cura delle persone spesso trascurate o ignorate dalla società. La storia sottolinea che Dio ha invitato tutti nel suo regno, indipendentemente dalla loro condizione sociale o fisica, perché ogni individuo è una creazione e un figlio di Dio. Questo è uno dei motivi per cui Bartimeo, un emarginato, è una figura importante nel ministero di Gesù.

Bartimeo è incoraggiato dalla folla che lo circonda e la sua fede è rafforzata dalla loro presenza. Questo sottolinea anche l'importanza della comunità nella vita dei credenti. Questo è uno degli elementi essenziali che le persone che dicono di non aver bisogno di andare a Messa trascurano: se è solo lì che riceviamo il prezioso Signore nell'Eucaristia, è anche solo lì che incontriamo i nostri fratelli e sorelle cattolici e troviamo sostegno.

Bartimeo riconosce Gesù come Figlio di Davide, affermando l'identità divina di Gesù. Questo riconoscimento è essenziale per ricevere la guarigione e la salvezza, perché solo Dio è la fonte di ogni guarigione destinata al bene delle nostre anime. Infatti, la fede di Bartimeo in Gesù è direttamente collegata alla sua guarigione. Al suo grido "Figlio di Davide, abbi pietà di me!", Gesù risponde: "Va', la tua fede ti ha guarito". Ricordiamoci sempre di invocare il Signore per ottenere la guarigione di cui tutti abbiamo bisogno, a qualsiasi livello essa sia: fisico, psicologico, emotivo, spirituale... ecc.

Bartimeo è disposto a rinunciare alla sua cecità e a sottomettersi al potere di Gesù. Questa umiltà è essenziale per ricevere la guarigione e la salvezza. Riconoscere davanti a Dio il nostro bisogno di misericordia è sempre il primo passo per avvicinarci a lui. Il nostro atteggiamento è importante nel nostro cammino verso la guarigione di Dio, da qui il nostro esame di coscienza all'inizio di ogni Santa Messa.

La storia evidenzia il contrasto tra la cecità spirituale (l'incapacità di vedere Dio o di riconoscere Gesù) e la cecità fisica (l'incapacità di vedere fisicamente). La cecità fisica di Bartimeo viene guarita, ma soprattutto la sua visione spirituale viene migliorata e benedetta grazie al riconoscimento di Gesù come Figlio di Davide, il Messia tanto atteso che ora si trovava in mezzo a loro. Il brano odierno della prima lettera di San Pietro sottolinea che, come Bartemeo, siamo già stati incorporati nel regno celeste (2,4-5). Questo è un tema importante in 1 Pietro, che evidenzia la natura di "già ma non ancora" della salvezza. Come ci ammonisce San Paolo, dobbiamo "lavorare alla nostra salvezza con timore e tremore".

È un viaggio per tutti noi, e abbiamo bisogno di cibo e mezzi per poter arrivare a destinazione. Il passo di Pietro sottolinea l'importanza di essere nutriti dalla Parola di Dio (2:2-3). Il potere trasformativo di Cristo, che è la pietra viva, il fondamento e la fonte della vita, ci ha dato parole di vita eterna e, attraverso alcune di quelle stesse parole, ci ha dato se stesso nell'Eucaristia, quando ha detto: "Prendete e mangiate tutti, perché questo è il mio corpo, che sarà dato per voi". Come Bartimeo, dopo aver osservato la semplicità di quella piccola ostia, dovremo andare oltre l'aspetto esteriore.

Infine, Pietro ci incoraggia a mantenere la nostra distinzione spirituale, vivendo come esuli e stranieri in questo mondo, ma guardando alla nostra eredità eterna. Non dobbiamo mai dimenticare che siamo pellegrini diretti verso una destinazione finale: l'eternità con Dio. Bartimeo ha "visto" Gesù, lo ha seguito in questo mondo, e ora osiamo sperare che sia con lui in cielo. Amen.


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