Oggi, mentre onoriamo San Bernardo di Chiaravalle, abate e dottore della Chiesa, ci viene ricordata la costante lotta contro il peccato che ognuno di noi deve condurre. Le letture scelte per oggi - le parole profetiche di Ezechiele e gli insegnamenti di Gesù in Matteo - ci offrono una profonda riflessione sull'orgoglio, sul pericolo della ricchezza e sulle sfide del vero discepolato.
Nella lettura di Ezechiele, incontriamo un potente proclama contro l'orgoglio del principe di Tiro. Il Signore espone la follia del cuore altero che proclama: “Io sono un dio!”. Questa presunzione porta a una grave rovina, poiché Dio afferma che, per quanto saggio o ricco il principe si creda, è ancora solo un uomo. Allo stesso modo, la ricchezza può creare barriere, rendendo più facile dimenticare la nostra dipendenza da Dio e convincendoci di poter raggiungere la divinità attraverso i nostri meriti o risultati.
San Bernardo comprendeva intimamente la lotta contro questo orgoglio. Nato da una famiglia nobile, aveva tutti i vantaggi che la ricchezza e lo status potevano dare. Tuttavia, scelse una strada diversa. Bernardo rinunciò agli onori e agli agi mondani per abbracciare la vita di monaco. Divenne un cistercense, vivendo una vita di austerità dedicata alla preghiera, al digiuno e al servizio. L'umiltà e la profonda fiducia di San Bernardo nella provvidenza di Dio sono una potente testimonianza di come si possa combattere il fascino dell'orgoglio e della ricchezza. Attraverso la semplicità, egli coltivò un cuore aperto alla grazia di Dio, dimostrando che la vera ricchezza non risiede nei beni materiali, ma nella ricchezza spirituale.
Nel brano del Vangelo, Gesù mette in guardia i suoi discepoli dalle sfide della ricchezza, affermando: “Sarà difficile per chi è ricco entrare nel Regno dei cieli”. Lo stupore dei discepoli per le sue parole riflette la nostra condizione umana. Molti di noi considerano il successo e la prosperità come un favore divino. Tuttavia, Cristo ci ricorda che il cammino verso la salvezza è spesso segnato dal sacrificio, dall'umiltà e dalla volontà di rinunciare agli affetti del mondo.
San Bernardo ha esemplificato proprio questo concetto, rinunciando volentieri alle proprie aspettative e comodità per seguire Cristo più da vicino. Una volta disse: “La misura dell'amore è amare senza misura”. Questa profonda comprensione dell'amore, derivante dall'umiltà, gli ha permesso di servire il Signore e di ispirare gli altri a fare lo stesso. La sua spiritualità sottolineava l'importanza della carità, la necessità di amare Dio al di sopra di tutto e la ricerca incessante della santità, tutti elementi chiave nella lotta contro il peccato.
Mentre riflettiamo sulle nostre battaglie, ricordiamo che riconoscere le nostre debolezze davanti a Dio permette alla sua grazia di operare nella nostra vita. La vita di San Bernardo ci sfida a esaminare i nostri cuori, ad affrontare il nostro orgoglio e a vivere con uno spirito di generosità e umiltà. La nostra ricerca della vita eterna può spesso sembrare scoraggiante, soprattutto di fronte alle distrazioni e alle tentazioni di questo mondo. Tuttavia, Gesù ci assicura: “Per gli uomini questo è impossibile, ma per Dio tutto è possibile”.
In un mondo che spesso promuove l'autosufficienza e lo status, cerchiamo invece l'umiltà che San Bernardo ha esemplificato. Sforziamoci di riporre la nostra fiducia in Dio, la vera fonte della nostra forza e della nostra salvezza. Mentre celebriamo questa festa, possiamo essere ispirati dall'impegno di San Bernardo in una vita di preghiera e di servizio, che formi i nostri cuori ad essere aperti alla volontà di Dio e ci guidi nelle nostre battaglie contro il peccato.
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