Cari fratelli e sorelle in Cristo, oggi, in occasione della memoria di Santa Monica, ci riuniamo non solo per onorare la memoria di una donna straordinaria, ma anche per riflettere sul profondo impatto che la sua fede e la sua perseveranza hanno avuto su suo figlio, Sant'Agostino, una delle figure più influenti della Chiesa. Meditando sulle letture di 2 Tessalonicesi e del Vangelo di Matteo, tracciamo paralleli che illuminano la profondità dei suoi trionfi e delle sue prove.
Santa Monica, nata nel 331 a Tagaste, in Nord Africa, era figlia di un pagano e, sebbene fosse cresciuta in una famiglia cristiana, dovette affrontare sfide immense. Suo marito, Patrizio, era spesso infedele e si opponeva alla fede cristiana, il che la fece lottare profondamente per promuovere una casa cristiana per la sua famiglia. Tuttavia, attraverso tutto questo, mostrò una fede incrollabile. La sua vita è stata una testimonianza degli insegnamenti di Paolo nella lettera di oggi ai Tessalonicesi, dove parla di tenersi saldi alle tradizioni e all'incoraggiamento della promessa di Dio, soprattutto nei momenti difficili. Monica era una donna radicata nella sua speranza di salvezza, sia per sé che per il suo amato figlio.
Suo figlio, Agostino, era uno studioso brillante e un giovane ribelle, che si è imbarcato in una vita che si discostava nettamente dai valori della madre. Abbracciò uno stile di vita edonistico, si abbandonò a varie filosofie e trascorse anni persi nella confusione e nella disillusione.
È qui che vediamo la profondità dell'angoscia di Monica. Queste prove mettono in luce la duplice vocazione di ogni genitore: nutrire i propri figli nella fede, ma anche assistere al loro cammino verso la scoperta di sé, anche quando questo li conduce lontano dalla verità. È un percorso doloroso, pieno di dubbi e di confusione, proprio come quello che incontriamo nella seconda lettura, dove Paolo esorta i Tessalonicesi a non essere scossi o ingannati sulla venuta del Signore.
Nonostante la sofferenza, Monica non abbandonò mai la sua speranza. Pregava con fervore per la conversione di Agostino, insistendo spesso che “il figlio di quelle lacrime non perirà mai”. La sua tenacia e la sua devozione sono un'ispirazione per tutti noi, che ci ricordano di mantenere la nostra fede anche in mezzo alle turbolenze. Nel Vangelo di questa settimana, Gesù castiga i farisei per la loro ipocrisia: si concentrano sulla lettera della legge trascurando il buon senso, la misericordia e la fedeltà. Monica ha incarnato queste virtù, incarnando la vera misericordia e la compassione mentre pregava pazientemente per Agostino, ricordandoci che sono la lotta interiore e la fede che contano davvero davanti al Signore e non la risposta rapida alle nostre preghiere secondo i nostri programmi. I tempi di Dio sono perfetti per lo scopo che ha in mente.
Alla fine, le preghiere di Monica furono esaudite. All'età di 32 anni, dopo anni di vagabondaggio, Agostino ebbe una profonda esperienza di conversione, notoriamente raccontata nella sua opera “Confessioni”. Egli proclamò: “Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”. La fede di Monica, esemplificata dalla sua fermezza, portò effettivamente dei frutti. Rimase ferma, tenendo fede alle tradizioni che aveva coltivato nella sua vita e nell'educazione di suo figlio.
Mentre riflettiamo sull'eredità di Santa Monica, consideriamo come anche noi possiamo incarnare le sue qualità. Possiamo sforzarci di ottenere le virtù del giudizio, della misericordia e della fedeltà rimanendo fedeli alla nostra fede, proprio come Paolo esorta i Tessalonicesi. Con Monica come modello, riversiamo i nostri cuori nella preghiera - soprattutto per i giovani o gli smarriti delle nostre famiglie e della società in generale - confidando che, grazie alla nostra incrollabile dedizione, possiamo essere gli umili strumenti attraverso i quali lo Spirito Santo li guida verso Cristo.
Oggi onoriamo Santa Monica non solo ricordando la sua vita, ma incarnando il suo spirito di perseveranza e di amore orante. Camminando nella fede, possiamo fare eco alle sue parole, insistendo sul fatto che la vera conversione e la salvezza sono sempre a portata di mano, perché anche il cuore più ribelle può trovare la strada di casa verso Dio, grazie alla sua grazia e alla sua misericordia. Amen.
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