Mercoledì - 22ª settimana del Tempo Ordinario B

Published on 3 September 2024 at 07:00

Cari fratelli e sorelle in Cristo, le letture di oggi, tratte dalla prima lettera di Paolo ai Corinzi e dal Vangelo di Luca, illuminano il tema della crescita spirituale e della nostra chiamata come servi di Dio.

Nella lettera ai Corinzi, Paolo si rivolge a una comunità che sta lottando contro le divisioni e l'immaturità nella fede. Li rimprovera dolcemente dicendo: “Non vi ho parlato come persone spirituali, ma come persone carnali, come bambini in Cristo”. Che profondo richiamo al fatto che la maturità spirituale non è semplicemente una questione di età o di esperienza, ma un riflesso della nostra volontà di crescere nell'amore e nell'unità.

Paolo usa la metafora della semina e dell'irrigazione per descrivere il suo ruolo e quello di Apollo nel cammino di fede della comunità. Sottolinea che è Dio a far crescere. Questa è una verità fondamentale per noi credenti: anche se possiamo avere ruoli diversi all'interno della Chiesa - alcuni piantano semi di fede e altri la coltivano - alla fine è la grazia di Dio che fa fruttare i nostri sforzi.

Nel nostro contesto contemporaneo, è facile diventare come quei Corinzi, allineandoci con particolari leader, ideologie o gruppi, piuttosto che concentrarci sulla missione collettiva che condividiamo come membri del Corpo di Cristo. Siamo tentati di creare divisioni in base a come percepiamo i nostri leader spirituali o le nostre concezioni teologiche. Ma dobbiamo ricordare che, in ultima analisi, siamo tutti collaboratori, uniti nella nostra chiamata a costruire il Regno di Dio.

Questo tema del servizio e della collaborazione trova una splendida eco nella lettura del Vangelo. Qui vediamo Gesù che entra nella casa di Simon Pietro e guarisce sua suocera. La risposta immediata della suocera di Pietro è quella di servire Gesù e gli altri. Questo atto di servizio riflette la naturale manifestazione di gratitudine e il riconoscimento del potere di guarigione di Cristo. Ci ricorda che l'incontro con Cristo ci porta naturalmente a servirci gli uni gli altri.

Il Vangelo ci mostra anche la profondità della missione di Gesù. Dopo una giornata piena di guarigioni e insegnamenti, Gesù si ritira in un luogo deserto per pregare, dimostrando il suo bisogno di comunione con il Padre.

Quando le folle lo cercano, mostrando la loro dipendenza dai suoi miracoli, risponde dicendo: “Anche alle altre città devo annunciare la buona novella del Regno di Dio, perché a questo scopo sono stato mandato”. Qui vediamo la dedizione di Gesù alla missione, che non è limitata a un luogo o a un gruppo, ma è universale.

In entrambe le letture, siamo invitati a riflettere sulla nostra chiamata a essere strumenti della grazia di Dio nel mondo. Come Paolo e Apollo, non siamo noi la fonte della crescita; piuttosto, siamo chiamati a partecipare fedelmente e volentieri al piano di Dio, nutrendoci a vicenda nella fede e affidandoci alla grazia divina.

Nella Messa di oggi, esaminiamo le nostre vite: Siamo aggrappati a gelosie e rivalità o stiamo coltivando l'unità e la collaborazione? Stiamo servendo come umili servitori, desiderosi di condividere la buona notizia di Cristo con gli altri?

Mentre lasciamo questo luogo oggi, possiamo abbracciare il nostro ruolo di collaboratori nella vigna del Signore. Sforziamoci di promuovere uno spirito di unità e di crescita, guidandoci a vicenda verso la pienezza della vita in Cristo. E che le nostre vite riflettano lo stesso spirito di servizio che la suocera di Pietro ha così prontamente esemplificato: sempre pronti ad aiutare, ad amare e a proclamare la buona notizia del Regno di Dio nelle nostre interazioni quotidiane.


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