Cari fratelli e sorelle in Cristo, le letture odierne, tratte dalla Prima lettera di San Paolo ai Corinzi e dal Vangelo di Luca, ci ispirano a riflettere sulla vera essenza dell'amore, base fondamentale della nostra fede e della nostra esistenza di cristiani. San Paolo delinea eloquentemente l'amore nella sua forma più pura, mentre il nostro Signore Gesù offre una cruda osservazione della condizione umana, rivelando quanto facilmente possiamo essere disorientati nelle nostre relazioni e nelle nostre aspettative di amore.
Nella prima lettura, San Paolo sottolinea la preminenza dell'amore. Ci dice: “Se parlo in lingue umane e angeliche ma non ho amore, sono un gong che risuona o un cembalo che stride”. Per quanto dotati o competenti possiamo essere, se manca l'amore siamo in definitiva privi di scopo e di significato.
Santa Teresa di Lisieux disse: “L'amore produce tutte le opere buone che si possono fare sulla terra”. Questa prospettiva si allinea perfettamente con l'affermazione di San Paolo secondo cui l'amore non è solo un'emozione, ma una forza attiva che ci spinge alla gentilezza, alla pazienza e all'altruismo. L'amore sopporta tutto, crede tutto, spera tutto, sopporta tutto. È un amore che trascende il semplice sentimento, un amore che si manifesta con azioni tangibili.
Quando pensiamo all'amore nel nostro mondo di oggi, possiamo trovare molti individui che desiderano un legame, ma che sono intrappolati in un ciclo di superficialità - un tema che riecheggia nella nostra lettura del Vangelo. Gesù paragona le persone della sua generazione ai bambini del mercato, che chiedono sempre una risposta in linea con i loro desideri. “Vi abbiamo suonato il flauto, ma non avete ballato. Abbiamo cantato una nenia, ma non avete pianto”. Questo evidenzia il malcontento che nasce quando l'amore è condizionato alle nostre condizioni. Molte volte il nostro amore è condizionato: “Ti amerò in base a quello che puoi fare per me”. Il vero amore non limita, non confina, non costringe e non manipola. Cerca piuttosto il bene dell'altro e arriva alla vera libertà dello spirito e del cuore.
Sant'Agostino ha riflettuto profondamente su questo aspetto dell'amore autentico quando ha detto: “Ama e fai ciò che vuoi”. Questa profonda affermazione indica che quando i nostri cuori sono veramente impegnati nell'amore divino, le nostre azioni rifletteranno naturalmente tale amore. L'amore vero non è transazionale; non esige il rispetto delle regole, ma cerca di elevare e nutrire.
Consideriamo ora le caratteristiche dell'amore che Paolo ci presenta: pazienza, gentilezza, umiltà e assenza di gelosia. In netto contrasto con la nostra società moderna - spesso definita dall'impazienza e dall'interesse personale - queste qualità richiedono pratica e impegno. Esse ci impongono di guardare oltre noi stessi, soprattutto nelle relazioni tese. Dobbiamo riaccendere i nostri cuori e riconoscere che in ogni circostanza - sia che si segua la volontà di Dio nei momenti edificanti della vita che nelle sfide più profonde - il vero amore cerca il bene dell'altro.
Una meravigliosa testimonianza del vero amore si trova nella vita di San Giovanni Paolo II, che ha dimostrato la profondità dell'amore attraverso il suo umile servizio agli altri, anche di fronte a grandi avversità. Il suo impegno ad amare non solo i suoi amici ma anche coloro che lo osteggiavano ci insegna ad amare senza confini. Una volta disse: “Il futuro inizia oggi, non domani”. Se vogliamo incarnare l'amore, esso deve iniziare nelle nostre azioni presenti.
Infine, riflettiamo anche sulla fonte e sul modello ultimo dell'amore: Gesù Cristo. Egli non è venuto per soddisfare le richieste e le aspettative del mondo. È venuto piuttosto a rivelare un amore incondizionato, disposto a sacrificarsi per la salvezza dell'umanità. In questo troviamo la più grande verità dell'amore: che spesso si trova nella vulnerabilità e nello svuotamento di sé al servizio degli altri.
Quando oggi ci avviciniamo all'altare, portiamo nel cuore questo messaggio duraturo di San Paolo e ci impegniamo a lottare ardentemente per l'amore, il più grande dei doni spirituali. La nostra preghiera è che in tutti i nostri sforzi siamo eco dell'amore di Cristo nel mondo, diventando parte attiva nella grande danza della vita a cui ci invita a partecipare.
Per concludere, ricordate sempre: “L'amore non fallisce mai”. Potendo contare sulla grazia di Dio, possiamo incarnare questa verità ogni giorno, permettendo alle nostre azioni di riflettere questo amore in modo elegante e autentico, perché solo in Cristo è la nostra vittoria. Nostra Signora, Regina della Carità, prega per noi che ricorriamo a te.
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