Oggi, celebrando la festa di San Giovanni Evangelista, ci troviamo due giorni dopo la gioiosa occasione della nascita di nostro Signore Gesù Cristo, una nascita che è al centro della nostra fede di cristiani. San Giovanni, spesso definito “il discepolo prediletto”, ci offre profonde intuizioni sul significato di questa nascita e sull'identità di Gesù, che è davvero Dio fatto carne.
Nella prima lettura, San Giovanni inizia la sua lettera con una dichiarazione sorprendente: “Ciò che era da principio, ciò che abbiamo udito, ciò che abbiamo visto con i nostri occhi, ciò che abbiamo guardato e toccato con le nostre mani riguarda il Verbo della vita”. Qui, Giovanni non solo ricorda l'esperienza tangibile e personale dell'incontro con Gesù, ma sottolinea la realtà della divinità di Gesù. Parla del “Verbo della vita”, un titolo che si collega direttamente al suo Vangelo, dove scrive: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio” (Giovanni 1:1). A Natale celebriamo questa Parola che si fa carne, un evento miracoloso che ci invita a riflettere su chi sia veramente Gesù. Egli non è solo un grande maestro o un profeta; è l'essenza stessa della vita, il divino reso visibile tra noi.
Giovanni dice: “La vita è stata resa visibile”. Nella Natività non celebriamo solo la nascita fisica di un bambino; celebriamo la manifestazione dell'amore e della presenza di Dio nel nostro mondo in forma tangibile. Attraverso la sua Parola fatta carne, Dio entra nella nostra storia, non come un concetto astratto, ma come una persona con cui possiamo relazionarci. Questo è ciò che Dio desidera più di ogni altra cosa, una relazione autentica con noi. Non si è limitato a crearci e a lasciarci in balia di noi stessi, ma vuole che sappiamo che ci ama. È per questo che Giovanni si definisce “il discepolo amato”, non perché gli altri non siano amati, ma perché voleva che ci vedessimo al suo posto, perché siamo tutti “il discepolo amato”, cosa che, secondo lui, la nascita di Cristo ha sancito sotto i loro occhi.
Giovanni ci assicura che attraverso questa comunione con Gesù e con il Padre, la nostra gioia può essere completa. Il nostro rapporto con Gesù è destinato a essere vibrante e vivificante, fonte di una gioia indescrivibile che deriva dalla consapevolezza di essere amati da Dio.
Nel contemplare il mistero della nascita di Cristo e della rivelazione di Dio tra noi, siamo chiamati a rispondere con gioia. Il Signore regna davvero e i cieli proclamano la sua giustizia. La nostra fede non deve essere un fardello pesante, ma una fonte di gioia e di luce che illumina la nostra vita. Ci viene insegnato a staccarci dalle cose che ci fanno male e ad abbracciare piuttosto quelle che aprono i nostri cuori e le nostre anime a Dio e agli altri.
La lettura del Vangelo approfondisce ulteriormente la nostra comprensione del rapporto di Giovanni con Gesù. Nel racconto della risurrezione, Giovanni corre al sepolcro, pieno di confusione e di speranza. Una volta entrato, “vide e credette”. L'atto di vedere è fondamentale: significa riconoscere e accettare la vera identità di Gesù, non solo come colui che è stato crocifisso, ma come il Dio risorto che ha vinto la morte. Questo momento racchiude ciò che significa credere: vedere la realtà della presenza di Cristo nella nostra vita dopo la risurrezione, proprio come celebriamo la sua venuta nel mondo a Betlemme.
Allora, che cosa ci dice San Giovanni - il discepolo amato - di Gesù e della sua nascita? Ci invita a una relazione più profonda e autentica con Lui. Questa relazione è radicata nell'esperienza, nell'amore e nella profonda comprensione di chi è Gesù: il Verbo fatto carne, la vita eterna e il nostro Salvatore.
I nostri cuori si rallegrano, perché oggi ci viene ricordato che Dio non ha esitato a farsi conoscere da noi. Ha scelto di nascere, di condividere la nostra umanità e, infine, di condurci alla comunione eterna con Lui.
Che la gioia del Natale - una gioia che riflette la realtà più profonda dell'amore di Dio - possa risiedere in noi, spingendoci a condividere questa luce con gli altri. Questa è l'essenza del messaggio di San Giovanni: gioire della verità della nascita di Gesù e vivere la nostra fede come testimoni di questa verità.
Amen.
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