1ª settimana di Quaresima - Venerdì C

Published on 13 March 2025 at 13:00

Mentre attraversiamo questo sacro periodo di Quaresima, le letture che incontriamo oggi ci invitano a riflettere profondamente sulla nostra vita e sulla nostra preparazione al Regno dei Cieli. L'appello alla conversione contenuto nelle parole del profeta Ezechiele, del Salmista e del nostro Signore Gesù nel Vangelo ci ricordano che la vita è, in effetti, una continua preparazione alla vita eterna che ci attende: una vita libera dall'ira, dall'impurità, dalla disonestà e dalla falsità.

Ezechiele ci presenta una profonda comprensione della misericordia e della giustizia di Dio. Il Signore, attraverso il profeta, parla di malvagi e virtuosi, sottolineando che ciò che conta non è solo il nostro passato, ma anche le nostre scelte presenti. “Se il malvagio si allontana da tutti i peccati che ha commesso... vivrà sicuramente”. Questo illustra che la nostra attuale disposizione verso il bene e il male è vitale. Riflette il cuore di Dio: Egli desidera che ci allontaniamo dalle nostre malefatte e abbracciamo i suoi statuti, coltivando la virtù nella nostra vita. La Quaresima ci offre l'opportunità piena di grazia di rivalutare i nostri percorsi, di tornare a Dio e di fare cambiamenti tangibili nei nostri cuori.
Il Salmo responsoriale proclama: “Se tu, o Signore, marchi le iniquità, chi può resistere?”. Questa domanda toccante riecheggia una verità universale: tutti siamo insufficienti. Tuttavia, è accompagnata da una promessa di perdono. “Presso di te c'è il perdono": un invito e un promemoria che ci ricorda che, a prescindere dal nostro passato, la misericordia di Dio è sempre disponibile per coloro che la cercano. Durante la Quaresima siamo chiamati a confrontarci con le nostre mancanze, a portarle a Dio con umiltà e a lasciarci trasformare dal suo amore. Nell'attesa della Sua misericordia, ricordiamoci che è attraverso un'onesta contrizione che troviamo il rinnovamento.
Nel Vangelo di Matteo, Gesù ci sfida a una giustizia più profonda che supera persino quella degli scribi e dei farisei. I suoi insegnamenti rivelano la natura radicata del peccato nei nostri cuori, poiché equipara l'ira all'omicidio. “Chiunque si adira con il proprio fratello sarà sottoposto al giudizio”. Gesù ci sta insegnando che il Regno dei cieli non richiede solo un'adesione esterna alla legge, ma una trasformazione interna del cuore e dell'anima. La Quaresima diventa una stagione potente per esaminare i nostri pensieri e sentimenti, per sradicare il risentimento e l'amarezza e per cercare la riconciliazione.
Mentre procediamo in questa stagione santa, pensiamo al viaggio che siamo chiamati a intraprendere. È un percorso che consiste nel liberarsi di emozioni dannose come la rabbia e nell'abbracciare le virtù dell'amore e della comprensione. Gesù ci dice di lasciare i nostri doni sull'altare e di cercare la riconciliazione prima di venire da Lui. Questo indica che le nostre relazioni con gli altri e la qualità del nostro cuore sono fondamentali. La rabbia che coviamo pesa come un macigno sulla nostra anima.
La Quaresima non è solo un tempo di riflessione, ma è una preparazione per il resto della nostra vita, in particolare per la speranza del Paradiso. In quel luogo santo, le frustrazioni della vita, le sfide delle relazioni e il richiamo della disonestà sono banditi. Il Paradiso è un regno di pace e di gioia dove l'amore di Dio regna sovrano. Mentre lottiamo per quel regno celeste, impegniamoci attivamente nell'opera di trasformazione - dentro di noi e nel modo in cui ci relazioniamo con il mondo.
Nel corso di questa settimana, provate a sfidare voi stessi ad abbracciare la virtù nel modo in cui sarà necessario abbracciarla in cielo. Prima di cedere a una tentazione, pensate: “Sarebbe un comportamento accettabile in cielo?”.
Santa Teresa d'Avila, importante mistica spagnola e riformatrice dell'ordine carmelitano, è spesso associata all'idea di vivere in modo da riflettere la consapevolezza del cielo. Nei suoi scritti, in particolare ne “Il castello interiore”, sottolinea l'importanza di coltivare un rapporto profondo con Dio e di vivere in uno stato di unione spirituale, che può dare un assaggio della gioia e della pace celesti anche quando si è sulla terra.
Un'altra figura che ha parlato di un concetto simile è San Francesco di Sales. Egli incoraggiava le persone a vivere con gioia e a trovare la santità nella loro vita quotidiana, collegando l'esperienza terrena con un senso di presenza divina.
Entrambi i santi trasmettono il concetto che attraverso la preghiera, una vita virtuosa e un profondo legame con Dio, gli individui possono sperimentare un assaggio del paradiso mentre sono ancora sulla terra. Con l'aiuto della nostra Madre, mettiamolo alla prova. Dio vi benedica e vi auguro un buon proseguimento di giornata. Amen.


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