Cari amici, oggi molto probabilmente ci riuniremo alla Santa Messa, continuando il nostro cammino quaresimale, dando lode e gloria a Dio. Ancora una volta, questo è un tempo per riflettere, pentirsi e rinnovare il nostro rapporto con Lui. Le letture ci invitano a una profonda esplorazione della fede, della fiducia e della chiamata a mettere in pratica la nostra fede.
Nella prima lettura, tratta dal Libro di Ester, assistiamo alla regina Ester in un momento di profonda angoscia e sofferenza. Si trova di fronte a una situazione schiacciante, una minaccia terribile per il suo popolo. Non possiamo approfondire l'intero contesto di questa storia, ma è sufficiente dire che nella sua solitudine e disperazione si rivolge a Dio, incarnando l'essenza della fedeltà e dell'umiltà. Ester non cerca la gloria personale o il benessere. Sta semplicemente agendo per conto e per il bene del suo popolo, implorando l'intervento divino. La sua preghiera è una cruda espressione di vulnerabilità, che riconosce la sua impotenza e la sua fiducia solo in Dio: “Aiutami, che sono solo e non ho altro aiuto che te”.
Sono sicuro che la maggior parte di noi può immedesimarsi in questa frase. Quante volte ci sentiamo soli o sopraffatti, di fronte ad avversità che sembrano insormontabili? Eppure, Ester ci insegna l'importanza di porre i nostri fardelli davanti al Signore, confidando nella sua provvidenza per salvare, liberare e, soprattutto, trasformare il nostro lutto in gioia.
Nel Vangelo di Matteo, Gesù invita i suoi discepoli ad avere un rapporto di fiducia con Dio Padre. Assicura loro che quando

chiederanno, riceveranno; quando cercheranno, troveranno; quando busseranno, la porta sarà aperta. Qui Gesù conferma la generosità del Padre celeste, contrapponendola a quella dei genitori terreni che, anche se imperfetti, fanno comunque buoni doni ai loro figli.
Che promessa confortante! Nel mezzo del nostro cammino quaresimale - un tempo tradizionalmente segnato dal digiuno, dalla preghiera e dall'elemosina - Gesù ci ricorda l'importanza di avvicinarci a Dio con audacia e fiducia. Dio desidera una relazione con noi e in questa relazione ci invita a chiedere, a cercare e a bussare. Così come Ester si avvicinò al trono del re per conto del suo popolo, anche noi siamo invitati a pregare non solo per noi stessi, ma anche per il mondo che ci circonda.
Queste letture sono una chiamata all'azione in questo periodo di Quaresima. Quando Ester pregò per avere parole persuasive davanti al re, esemplificò la necessità di avere coraggio nella difesa. In questo tempo di Quaresima, come possiamo essere sostenitori degli altri? Come possiamo raggiungere coloro che sono soli, sofferenti o emarginati?
Il salmo responsoriale di oggi riprende il tema della fiducia: “Signore, il giorno in cui ho chiesto aiuto, tu mi hai risposto”. Ogni versetto ci invita a riflettere sui momenti della nostra vita in cui abbiamo invocato il Signore e abbiamo sentito la sua risposta. Mentre proseguiamo in questo periodo di Quaresima, prendiamo l'abitudine di riflettere sulle nostre preghiere: riflettiamo non solo su ciò che chiediamo, ma anche su come lo chiediamo - con quale atteggiamento ci avviciniamo a Dio? Dovrebbe essere un atteggiamento virtuoso di umiltà.
La Beata Vergine Maria rimane un modello per tutti noi su come possiamo realizzare meglio nella nostra vita questa chiamata alla virtù eroica. Lei sa cosa significa essere misericordiosi e caritatevoli, come Dio vuole che facciamo ogni giorno, mantenendo l'amore crocifisso di Gesù come impulso per tutto il nostro amore. Amen.
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