1ª settimana di Quaresima - Mercoledì C

Published on 11 March 2025 at 13:00

Cari fratelli e sorelle in Cristo, oggi ci riuniamo per riflettere sulle profonde lezioni che si trovano nella storia di Giona, un racconto profondamente radicato nella sconfinata misericordia di Dio e nel potere trasformativo del pentimento. Mentre percorriamo questo messaggio, come spesso facciamo qui su franciscanpreacher.com, considereremo come la vita e alcuni degli insegnamenti di San Francesco d'Assisi possano aiutarci a illuminarlo, un faro di umiltà e amore per tutto il creato, il cui esempio ci spinge a vivere questi temi nella nostra vita quotidiana.

Nel libro di Giona, incontriamo un profeta riluttante incaricato da Dio di recarsi a Ninive, città nota per la sua malvagità, e di portare un messaggio di imminente distruzione. Ma invece di ascoltare la chiamata divina, Giona stesso fugge verso Tarso, cercando di allontanarsi da questa missione di misericordia. Le avventure che seguono, compreso l'incontro con il grande pesce, servono a ricordare che lo scopo di Dio non può essere vanificato. Giona impiegò tre giorni nel ventre del pesce - un tempo di riflessione e di pentimento - prima di essere pronto a compiere la sua chiamata.
Una volta tornato sulla terraferma, Giona obbedisce e annuncia il messaggio di Dio a Ninive. Con suo grande stupore, il popolo - dal re fino al più umile cittadino - crede alle sue parole. Si vestono di sacco, digiunano e si convertono dalle loro vie malvagie. Questo autentico atto di pentimento commuove il cuore di Dio, che risparmia la città dalla distruzione.
Nel Vangelo di Luca, Gesù invoca l'esperienza di Giona per illustrare la propria missione. Egli richiama una generazione in cerca di segni, insistendo sul fatto che l'unico segno che riceveranno è il segno di Giona. Come Giona divenne un segno per i Niniviti, essendo stato inghiottito nel ventre della balena, ma emergendo vivo e vegeto con un messaggio da proclamare e quindi da temere e da ascoltare da parte dei Niniviti, così anche la risurrezione di Gesù dopo la sua brutale esecuzione diventa il segno ultimo dell'amore e della misericordia di Dio per l'umanità, un atto salvifico di Dio che dovrebbe quindi essere ascoltato in un mondo così corrotto e decaduto.
Francesco visse in un'epoca piena di corruzione e decadenza morale, che ricordava Ninive. Tuttavia, non fu una voce di condanna; piuttosto, predicò il semplice messaggio d'amore, esortando tutti a pentirsi e ad abbracciare la misericordia di Dio. La sua fede incrollabile lo portò a vedere il volto di Dio in ogni creatura, spingendolo a vivere una vita di umiltà e di pace.
San Francesco ci ricorda che il vero pentimento non consiste solo nell'allontanarsi dal peccato, ma nel volgersi verso qualcosa di più grande - la santità - che scava in profondità nel nostro amore, nella compassione e nel servizio agli altri.
Mentre riflettiamo sulla storia di Giona e sugli insegnamenti di Gesù, portiamo queste lezioni nella nostra vita. Ricordiamoci che il Signore ci darà sempre la grazia, se davvero scegliamo di ricominciare o di continuare con maggiore autenticità. Ci aspetta nel confessionale. Ognuno di noi.
Preghiamo affinché, come Giona e San Francesco, possiamo adempiere con coraggio alla nostra chiamata, condividere il messaggio della misericordia di Dio ed essere strumenti di pace e compassione nel nostro mondo. Così facendo, partecipiamo alla missione divina di portare speranza e amore a coloro che ne hanno più bisogno. Amen


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