Cari fratelli e sorelle in Cristo, il Signore vi dia pace. Quando oggi ci riuniamo per la Santa Messa, ci viene presentata una potente articolazione della nostra condizione umana attraverso le letture di Daniele e del Vangelo di Luca. Il tema principale che emerge è la chiamata al pentimento, la natura profonda della compassione di Dio e il modo in cui egli desidera che estendiamo la misericordia che ci è stata data. Queste Scritture, quindi, ci servono da guida profonda per percorrere il nostro cammino quaresimale abbracciando quotidianamente la nostra fede.

Nella prima lettura di Daniele, la preghiera del profeta racchiude l'essenza della nostra realtà: abbiamo peccato, siamo caduti in basso e abbiamo bisogno della misericordia di Dio. Daniele riconosce le trasgressioni di Israele con cuore onesto, mettendo a nudo la vergogna e la ribellione che hanno separato il popolo dall'unico, vero Dio che lo ha chiamato e guidato. Tuttavia, in questo riconoscimento del peccato, c'è una potente affermazione del carattere di Dio: “Ma la tua, Signore, nostro Dio, è compassione e perdono!”. Qui vediamo che riconoscere le nostre imperfezioni non è la fine della storia, ma piuttosto il preludio per sperimentare la profondità della misericordia di Dio.
Il Salmo responsoriale lo rafforza con la sua supplica a Dio di non trattarci secondo i nostri peccati, ricordandoci la nostra vulnerabilità e il nostro profondo bisogno della grazia divina. Il ritornello ci invita a confidare nel desiderio di Dio di perdonarci e di aiutarci. Il salmista coglie l'essenza della nostra fragilità umana, plasmata dalla caduta originaria, ma con la speranza di ciò che deve ancora venire grazie alla misericordia e alla compassione di Dio.
Passando al Vangelo di Luca, l'esortazione di Gesù a essere misericordiosi come è misericordioso il Padre nostro si basa direttamente su questo tema. Egli ci insegna che le nostre interazioni con gli altri devono essere governate dalla stessa misericordia che Dio estende verso di noi. In un mondo pronto a giudicare e condannare, siamo chiamati a incarnare la grazia, la generosità e il perdono. “Perdonate e vi sarà perdonato”. Gesù ci invita a lasciar andare i rancori e a estendere agli altri la misericordia che cerchiamo disperatamente per noi stessi. Alleggeriamo il peso della colpa per gli altri, come Dio lo ha alleggerito per noi attraverso il sacramento della confessione.
Quindi, mentre riflettiamo su queste letture durante questo periodo di Quaresima, potremmo chiederci: Come stiamo rispondendo alla chiamata al pentimento? Siamo pronti a chiedere perdono per le nostre mancanze? Siamo disposti a estendere l'amore misericordioso di Cristo a coloro che ci circondano?
Abbiamo un'opportunità unica di esaminare i nostri cuori e di impegnarci in atti di penitenza, preghiera e carità con maggiore intensità durante la Quaresima. È un tempo per contemplare non solo i nostri peccati individuali, ma anche i modi in cui possiamo contribuire a una cultura della misericordia nelle nostre comunità che aiuti a guarire le ferite della divisione e dell'odio. Il Signore conta su di noi per essere la luce del mondo e il sale della terra.
Oggi, atteniamoci alle parole di Gesù. Sono quasi certo che abbiamo già sperimentato la verità della sua profezia personale per ciascuno di noi: “La misura con cui misurate sarà a sua volta misurata a voi”. Quante volte Dio ci ha mostrato il suo piacere per qualcosa che abbiamo fatto, restituendoci un segno del suo apprezzamento. Non che abbia bisogno di noi, ma solo per incoraggiarci a continuare a combattere la buona battaglia e a prestare attenzione ai suoi ammonimenti.
Se oggi ne avete la possibilità, recitate una preghiera per qualcuno che sta lottando e cercate di rendere la vita di qualcuno, chiunque esso sia, un po' più facile in questa giornata. Maria, Madre degli afflitti, prega per noi che ricorriamo a te. Amen.
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