3ª settimana di Quaresima - Giovedì C

Published on 26 March 2025 at 13:00

Amici miei, il Signore vi dia pace. Partendo dalle potenti parole del profeta Geremia e culminando nel drammatico racconto del Vangelo di Luca, rifletteremo sui profondi messaggi trasmessi attraverso i temi dell'obbedienza, del discernimento e della sfida di riconoscere la presenza e l'autorità di Dio nella nostra vita.

Nella prima lettura, tratta da Geremia, sentiamo il Signore parlare con urgenza e chiarezza: “Ascoltate la mia voce; allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo”. Questa promessa di alleanza racchiude la relazione che Dio desidera con noi, basata sull'attenzione e sulla fedeltà. Eppure, quante volte abbiamo dato una risposta inadeguata a questo benevolo e amorevole invito divino! Geremia lamenta che il popolo non ha ascoltato; ha “voltato le spalle e non la faccia” a Dio. I loro cuori si sono induriti, portandoli a camminare nella “testardaggine della loro cattiva volontà”. Più volte Dio ha inviato profeti per richiamarli, ma essi sono rimasti indifferenti, “irrigidendo il collo” contro il messaggio che doveva salvarli.
Riflettere su questo testo obbliga ciascuno di noi a chiedersi: Con quanta attenzione ascoltiamo la voce di Dio nella nostra vita quotidiana? Siamo forze di unità o di divisione? Questa è l'essenza della chiamata alla fedeltà che Geremia articola: siamo in cammino e Dio vuole che ci uniamo tra noi e con Lui.
Il Vangelo di Luca amplifica ulteriormente questi temi. Gesù ha appena compiuto un atto miracoloso: ha scacciato un demone da un uomo muto, rendendolo capace di parlare. Invece di riconoscere la presenza della potenza di Dio all'opera, la folla è divisa. Alcuni attribuiscono i miracoli di Gesù a Belzebul, il principe dei demoni, mentre altri chiedono ulteriori segni. Quante volte anche noi ci troviamo accecati dal pregiudizio o dallo scetticismo di fronte allo straordinario? Gesù affronta di petto questa follia: “Ogni regno diviso contro se stesso sarà distrutto”. Chiarisce che se sta davvero scacciando i demoni con la potenza di Dio, allora il Regno di Dio è improvvisamente in mezzo a loro, ma loro si rifiutano di ascoltare.
Gesù non è complice del male, ma è l'“uomo forte” che vince le tenebre. Tuttavia, l'insistenza della folla nel cercare altri segni rivela una lotta più profonda: la riluttanza ad accettare l'autorità di Dio che si manifesta in mezzo a loro. Ci viene ricordato che lo stupore non sempre porta alla fede. L'invito è quello di andare oltre lo stupore, per passare alla fiducia e alla convinzione.
Le letture di oggi ci spingono a valutare come percepiamo l'azione di Dio nel nostro mondo. Ci sfidano a guardare oltre le apparenze iniziali e a chiederci: come ci sta parlando Dio oggi? Siamo in grado di riconoscere la sua mano nella vita di coloro che incontriamo, siano essi santi o peccatori? Dio può usare qualsiasi persona o situazione per trasmettere il suo messaggio, eppure spesso rimaniamo ignari, non riuscendo a vedere i suoi segni.
Allora, preghiamo per avere la grazia di ascoltare, rispondere e promuovere l'unità ovunque ci troviamo, ricordando che chi non è con Lui, si disperde. Che possiamo camminare con coraggio nelle vie del Signore, ascoltando e obbedendo alla sua voce, in modo da poter veramente fiorire alla sua presenza come lui desidera. Amen.


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