3a settimana di Quaresima - Martedì C - L'Annunciazione del Signore

Published on 24 March 2025 at 13:00

Cari fratelli e sorelle in Cristo, ci riuniamo nella solennità dell'Annunciazione del Signore, un giorno che segna un momento decisivo nella storia della salvezza: il giorno in cui l'arcangelo Gabriele annunciò a Maria che avrebbe concepito per opera dello Spirito Santo e avrebbe dato alla luce il Figlio di Dio. Questo momento non è solo un evento storico, ma un'espressione profonda dell'intimo coinvolgimento di Dio nella nostra vita e del suo incrollabile desiderio di avere una relazione con noi. Dio sta per fare qualcosa di grande!

Nella prima lettura, tratta da Isaia, ascoltiamo la promessa del Signore attraverso il profeta: "La vergine sarà incinta, partorirà un figlio e lo chiamerà Emmanuele". La riluttanza di Ahaz ci ricorda come spesso anche noi possiamo lottare con la fede e la fiducia nei piani di Dio per noi, soprattutto quando ci troviamo di fronte all'incertezza o alla paura. A volte, però, si finisce per riporre la propria fiducia in semplici mortali piuttosto che in Dio e questo lo addolora. La promessa di Dio è un rimprovero amorevole alla mancanza di fede di Ahaz. Il fatto che una vergine partorisca è un segno che Ahaz ha sbagliato a non riporre la sua fiducia in Dio, che può fare ogni cosa, e il fatto che suo figlio si chiamerà Emmanuele è un altro modo per dire ad Ahaz: "Anche se mi hai respinto e non hai creduto che ti avrei accompagnato, tuttavia non abbandonerò il mio popolo, perché sarò sempre con lui". Ahaz ha sostanzialmente dubitato dell'amore di Dio, che si è sempre manifestato a noi.
Maria, invece, esemplifica un modello di fede e di fiducia. Risponde all'annuncio dell'angelo con una profonda disponibilità che è riecheggiata nei secoli: "Ecco, io sono la serva del Signore. Mi sia fatto secondo la tua parola". La coraggiosa accettazione di Maria serve a ricordarci che il nostro "sì" alla volontà di Dio può dare inizio a cambiamenti incredibili, non solo nella nostra vita ma anche nel mondo che ci circonda.
Nella seconda lettura, tratta da Ebrei, ci viene ricordato che la vera adorazione non consiste semplicemente in sacrifici rituali, ma nel fare la volontà di Dio. Quando Cristo è entrato nel mondo, ha proclamato: "Ecco, io vengo per fare la tua volontà, o Dio". Questo desiderio di fare la volontà di Dio è esattamente quello che Maria ha espresso all'Annunciazione, e che "boccata d'aria fresca" deve essere stata per l'arcangelo Gabriele e per tutti gli angeli santi, che erano stati per sempre respinti dal "non voglio servire" di Lucifero. Colei che ora occupa il posto più alto alla destra di Gesù dà la sua piena collaborazione a Dio e alla grande bontà che egli stava letteralmente facendo nascere nel mondo e che avrebbe plasmato e diretto per sempre il suo futuro, fino all'eternità.
Ella sta già modellando per la natura umana di Gesù, che cresceva in età e saggezza, quanto sia bello cercare, compiere e amare la volontà di Dio nella nostra vita. Così come lei ha abbracciato la volontà di Dio per la sua vita, Cristo ha abbracciato la volontà di Dio per la sua missione sulla terra, che alla fine lo ha condotto alla croce.
Il brano evangelico di oggi ci invita a riflettere sul tema dell'azione trasformatrice di Dio nella nostra vita attraverso la sua presenza in mezzo a noi. "Il Verbo si fece carne e prese dimora in mezzo a noi". Questo profondo mistero ci ricorda che Dio desidera entrare nella nostra realtà ordinaria, nelle nostre gioie e nelle nostre lotte, proprio come è entrato nella vita di Maria.
La risposta di Maria fornisce anche un modello per come anche noi possiamo sintonizzare i nostri cuori con la volontà di Dio. Non comprendeva appieno le implicazioni del suo consenso. Tuttavia, la sua fede era più grande della sua paura e la sua fiducia nella bontà di Dio era più profonda della sua preoccupazione per l'ignoto.
Mentre osserviamo questa festa, chiediamoci: Come rispondiamo agli inviti di Dio nella nostra vita? Siamo esitanti come Ahaz, temendo la chiamata all'azione? Oppure ci sforziamo di avere la fede di Maria, che abbraccia l'ignoto con coraggio e amore?
Per concludere, preghiamo per la grazia di essere aperti alla volontà di Dio, di abbracciare il nostro ruolo nella storia della salvezza e di ricordare sempre che le promesse di Dio sono con noi, proprio come lo furono con Maria.
Amen.

 


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