Fratelli e sorelle in Cristo, la pace sia con voi. Oggi ci riuniamo nel Mercoledì Santo, spesso chiamato “Mercoledì delle spie”, un giorno toccante nel nostro calendario liturgico. Questo giorno segna il culmine della contemplazione e della decisione di Giuda Iscariota di tradire Gesù. È un giorno definito dal netto contrasto tra il tradimento e la fedeltà, un tema che attraversa le nostre letture e risuona profondamente nei nostri cuori.

Riflettendo sulle Scritture, iniziamo con la lettura di Isaia. Il profeta parla del servo del Signore, dotato di una “lingua ben allenata”, capace di offrire una parola che nutre e solleva gli affaticati. Ci viene ricordato il potere della comunicazione e la chiamata a diffondere l'amore, la compassione e la speranza, attributi incarnati perfettamente da Gesù. Ci ricorda che le nostre parole e le nostre azioni possono guarire o ferire, nutrire o tradire. Gesù, come compimento di queste parole profetiche, esemplifica la fedeltà alla sua missione, continuando a condividere la Buona Novella anche di fronte all'imminente sofferenza e al tradimento.
Nel salmo di oggi, ascoltiamo il grido accorato di chi sperimenta una profonda angoscia e un rifiuto. Il salmista parla di sopportare insulti e vergogna, diventando un reietto tra i suoi fratelli. Questo rispecchia anche l'esperienza di Gesù; anche lui ha affrontato il rifiuto e il tradimento, non solo da parte di Giuda, ma da parte di molti che non lo hanno riconosciuto come il Messia promesso. Eppure, anche nella sofferenza, Egli rimane saldo e fedele alla sua missione e a coloro che ama. Il salmo si conclude con una nota di speranza e di restaurazione, assicurandoci che il Signore ascolta le grida dei poveri e degli oppressi. Questo è un potente promemoria per tutti noi: in un mondo in cui esiste il tradimento, c'è ancora la promessa dell'amore e della fedeltà di Dio.
Il Vangelo secondo Matteo ci presenta il ritratto del tradimento nella vita di Giuda, uno dei discepoli più vicini a Gesù. Giuda, spinto dall'avidità e confondendo la missione di Gesù con un'impresa politica, cerca i capi dei sacerdoti e negozia il suo tradimento per trenta pezzi d'argento. Quanto è doloroso vedere qualcuno di cui ci fidiamo rivoltarsi contro di noi: il tradimento può tagliare più a fondo di qualsiasi ferita fisica. Eppure, in mezzo a questa oscurità, Gesù dimostra la sua incredibile pazienza e il suo amore, rivolgendosi anche direttamente a Giuda durante l'Ultima Cena, offrendogli la possibilità di pentirsi.
Questa giustapposizione mette in evidenza le due strade che la vita ci offre: quella del tradimento, scelta da Giuda, e quella della fedeltà, esemplificata da Gesù e dall'amore incrollabile che mostra ai suoi discepoli, anche a colui che lo tradirà. In Giuda siamo testimoni di un racconto ammonitore, che ci ricorda come il fascino dell'avidità e del tradimento possa allontanare dalla verità e dalla luce.
Guardiamo anche all'esempio di Maria Maddalena, il cui gesto di ungere Gesù, in questo giorno secondo i vangeli - due giorni prima della sua crocifissione - serve come potente contrasto al tradimento di Giuda. La sua fedeltà e il suo amore per Gesù ci ricordano la bellezza delle relazioni autentiche fondate sul santo amore, sulla fiducia e sul servizio. Ella incarna la compassione per il trattamento riservato a nostro Signore, come siamo chiamati a fare nella nostra vita e a contribuire a espiare in qualche modo attraverso i nostri gesti e le nostre azioni amorevoli verso gli altri.
In conclusione, possiamo comprendere che in mezzo ai tradimenti e alle prove della nostra vita, il Signore rimane il nostro aiuto. In questa Settimana Santa, possiamo riflettere sulle nostre scelte, aspirare alla fedeltà e nutrire i nostri spiriti con il Suo amore costante, sapendo che anche in mezzo al tradimento, la grazia redentrice è sempre a portata di mano.
Amen.
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