Domenica delle Palme - C

Published on 12 April 2025 at 13:00

Cari fratelli e sorelle in Cristo, la pace sia con voi! Oggi, in occasione della Domenica delle Palme, intraprendiamo un cammino liturgico che ci invita a riflettere profondamente sugli eventi che hanno portato alla crocifissione di Gesù, a partire dal suo ingresso trionfale a Gerusalemme, in questo primo giorno della Settimana Santa. Ogni momento di questa settimana riecheggia le verità essenziali della nostra fede e collega i punti tra le promesse dell'Antico Testamento e il loro compimento in Gesù.

Iniziamo la nostra riflessione ricordando il Vangelo di San Luca 19:28-40, dove Gesù si dirige verso Gerusalemme. Si avvicina al Monte degli Ulivi e manda due discepoli a prendere un puledro che non è mai stato cavalcato. Si ha già la sensazione che il Signore abbia “in mente qualcosa”. In effetti, si sta realizzando la profezia contenuta in Zaccaria 9,9: “Rallegrati molto, o figlia di Sion! Grida forte, figlia di Gerusalemme! Ecco, il tuo re viene a te, trionfante e vittorioso, umile e a cavallo di un asino”.

Gesù, entrando a Gerusalemme, realizza la profezia e dimostra un contrasto toccante: un re che entra con umiltà e pace piuttosto che con un'esibizione di forza militare. Le folle lo accolgono con grida di gioia, proclamando: “Benedetto il re che viene nel nome del Signore”. Riconoscono in Lui il Messia atteso, ma la loro comprensione è limitata e scambiano il suo regno per un regno terreno.

Quando i farisei chiedono a Gesù di far tacere i suoi seguaci, egli risponde con una dichiarazione profonda, sottolineando la voce stessa della creazione: “Se taceranno, le pietre grideranno”. Questo illustra che il Re, che cavalca umilmente un asino, non ha bisogno di ostentare la sua grandezza, poiché tutte le cose, compresa la creazione stessa, sono il suo dominio. Gli onori che si potrebbero fare a un re terreno sembrerebbero qui futili e privi di significato. L'onore più grande che Gesù poteva ricevere in quel momento era quello della fede. Le grida di gioia per la venuta del “Figlio di Davide” e del “Messia” erano tutto ciò di cui si compiaceva. Questo è un popolo che riceve la grazia salvifica che il Padre ha inviato loro nel suo Figlio.

Il giorno successivo, il lunedì della Settimana Santa, si svolge un evento cruciale: la purificazione del Tempio. Gesù entra nel Tempio e lo trova pieno di mercanti e cambiavalute. Pieno di giusta collera, li scaccia, dichiarando: “La mia casa sarà una casa di preghiera, ma voi ne avete fatto un covo di ladri”. La condizione del Tempio riflette un malessere spirituale più ampio tra i leader e il popolo di Gerusalemme; era diventato un luogo di sfruttamento piuttosto che di culto, scollegato dal suo scopo di santuario per la preghiera.

In questa pulizia, vediamo Gesù ripristinare attivamente la santità del culto e sfidare le pratiche corrotte dell'élite religiosa. Durante questa settimana, siamo invitati a riflettere su come questi eventi rispecchino le profezie e i simboli presenti nell'Antico Testamento. Il Salmo 22, che abbiamo pregato oggi, riflette l'angoscia della sofferenza, riecheggiando l'abbandono sperimentato da Gesù. Il verso “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” risuona profondamente durante la sua crocifissione e ricorda come Gesù abbia portato i nostri pesi.

Inoltre, le potenti parole di Paolo a le Filippesi evidenziano l'umiltà e l'obbedienza di Gesù, culminate nella sua morte sacrificale. Egli diventa il nostro modello di servizio, un Re che, invece di essere esaltato su un trono, viene innalzato sulla croce per la nostra salvezza.

Prepariamo i nostri cuori per i giorni a venire, abbracciando anche l'umiltà dimostrata nel cammino di Gesù verso la croce. Quando oggi agitiamo le nostre palme, facciamo in modo che non siano solo un simbolo di trionfo, ma anche una testimonianza della nostra volontà di camminare con Cristo attraverso la sofferenza e di lodarlo sempre, guidati dalla nostra Beata Madre Maria che ci ricorda sempre che Lui solo è il Salvatore del mondo.

Amen.


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