5ª settimana di Quaresima - Giovedì C

Published on 9 April 2025 at 13:00

Cari fratelli e sorelle in Cristo, le letture di oggi ci invitano a riflettere profondamente sul profondo amore che nostro Signore ha per noi e sul mistero della sua duplice natura, divina e umana. Nella lettura dell'Antico Testamento, tratta dalla Genesi, assistiamo alla chiamata di Dio ad Abram, poi chiamato Abramo. Questo momento non è solo un cambio di nome o un'alleanza; è una profonda espressione dell'amore divino. Dio promette ad Abramo che sarà padre di una moltitudine di nazioni e, attraverso di lui, stabilisce un'alleanza duratura. La relazione tra Dio e Abramo è meravigliosamente reciproca: Dio promette fedeltà ad Abramo e alla sua discendenza e, in cambio, Abramo è chiamato a rimanere fedele a Dio.

Questa alleanza è eterna e sottolinea che il nostro rapporto con Dio è radicato nell'amore e nell'impegno. È essenziale per noi capire che Dio si ricorda delle sue promesse, come ci ricorda il salmista: “Il Signore si ricorda della sua alleanza per sempre”. Questa promessa si riverbera attraverso le generazioni, culminando nell'atto d'amore definitivo, quando Gesù ha dato la sua vita affinché ci fosse data l'opportunità di rimanere con Lui per sempre.
Ora, passando al Vangelo di Giovanni, incontriamo Gesù che presenta la pienezza dell'amore di Dio attraverso la sua doppia natura. Gesù, che era pienamente divino, afferma: “Prima che Abramo fosse, Io Sono”. Egli si allinea al Dio eterno che ha stabilito l'alleanza con Abramo, colmando così il divario tra la promessa dell'Antico Testamento e il suo adempimento nel Nuovo Testamento. Qui vediamo il paradosso di Gesù: pienamente Dio, eppure pienamente uomo. Egli incarna le nostre speranze, i nostri sogni e le nostre lotte, entrando nella nostra esperienza e condizione umana per mostrarci la portata del suo amore.

Quando Gesù dice: “Chi osserva la mia parola non vedrà mai la morte”, non parla solo al pubblico ebraico del suo tempo, ma a tutti noi. Nel suo amore, ci invita a una relazione in cui la morte non è la fine, ma un passaggio verso la vita eterna. Questa assicurazione rivela il cuore dell'amore dell'alleanza di Dio: un amore che trascende le generazioni, che ci promette l'unione eterna con Lui.
Ma il nostro rapporto con Lui richiede una risposta. Dobbiamo essere disposti a mantenere la sua parola, a sceglierlo ogni giorno e a incarnare il suo amore nelle nostre azioni. Proprio come Abramo ha avuto un ruolo nell'alleanza di Dio, anche noi dobbiamo essere parte attiva in questa relazione costruita sulla fiducia e sulla fedeltà reciproca.

Riflettendo sul modo in cui Dio ha comunicato con Abramo e poi, attraverso Cristo, ha offerto la salvezza a tutti, ci lasciamo abbracciare da Dio. L'acclamazione del Vangelo ci esorta a: “Se oggi ascoltate la sua voce, non indurite i vostri cuori”. Questa è la nostra chiamata all'apertura, ad essere ricettivi all'amore e alla grazia del Signore anche di fronte al dubbio, allo scetticismo o alla paura.

Per concludere, celebriamo l'immenso amore che Dio ha per noi, l'amore che ha chiamato Abramo all'alleanza e che è stato l'impulso principale dell'incarnazione di Gesù tra noi. Abbracciate la vostra identità di figli amati di Dio. Confidate nelle promesse che Egli fa, sapendo che il suo amore è saldo ed eterno. Che la nostra preziosa Madre Maria continui a pregare per ognuno di noi.
Amen


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