Sabato dopo le Ceneri - C

Published on 7 March 2025 at 13:00

Cari fratelli e sorelle in Cristo, mentre ci riuniamo in questo sabato dopo le Ceneri, la Chiesa ci invita a riflettere profondamente sulla chiamata alla misericordia, un tema splendidamente intessuto nelle nostre letture odierne. In Isaia, Dio parla al suo popolo dell'importanza della compassione e della rinuncia all'oppressione e alla cattiveria. Ci chiama a prenderci cura degli affamati e degli afflitti, promettendoci che quando lo faremo, le nostre vite irradieranno la Sua luce anche in mezzo alle tenebre. Questa nozione di luce che sorge nelle tenebre ci spinge verso una missione di speranza, sostenuta dall'amore e dalla misericordia.

La nostra lettura del Vangelo presenta una vivida illustrazione di questa missione. Gesù, il Medico Divino, raggiunge Levi, che diventa San Matteo, un esattore delle tasse disprezzato dal suo stesso popolo, e lo chiama a seguirlo. Qui vediamo cosa significa incarnare la misericordia e dare speranza a qualcuno. Gesù non giudica Matteo per il suo passato, ma vede un potenziale di redenzione e una chiamata a una nuova vita. In questo momento, estende la grazia proprio a coloro che la società ritiene indegni, invitandoli a partecipare alla festa del suo amore. Matteo non solo viene chiamato, ma viene scelto come apostolo da nostro Signore e diventa un grande evangelista per trasmettere il messaggio attraverso le generazioni.
Ancora una volta, oggi che è sabato, mentre contempliamo questi messaggi di restaurazione e misericordia, possiamo trarre ispirazione dalla nostra Madre, Maria. Nel suo percorso di vita, che ha portato Gesù nel mondo e poi lo ha innalzato, nella sua natura umana, per abbracciare tutte le virtù e la bontà, specialmente verso gli afflitti, i perduti e le persone dal cuore spezzato, vediamo il riflesso perfetto della misericordia di Dio all'opera.
Il cuore trafitto di Maria, evidente ai piedi della Croce, ci ricorda l'importanza della sofferenza redentrice. Non ha giudicato coloro che perseguitavano suo Figlio; al contrario, è stata solidale con Lui, abbracciando la rottura della loro umanità. Nella sua sofferenza silenziosa, ci offre un modello di come dovremmo rispondere agli altri, invitandoci ad agire con grazia e comprensione piuttosto che con condanna. Ma lei aveva una grande e potente arma in suo possesso per poter gestire la sua sofferenza in questo modo: la preghiera.
In questo tempo di Quaresima, le parole del salmista ci ricordano di cercare la guida del Signore per camminare nella sua verità. Ci sono molti nel nostro mondo oggi che, come San Matteo, ex Levi, sono intrappolati in cicli di peccato, feriti e persi. Dio ci chiama a non allontanarci nel giudizio, ma a tendere la mano con amore, conforto e sostegno. Ogni atto di gentilezza, ogni rifiuto di spettegolare, ogni momento trascorso ad ascoltare la storia di qualcuno invece di saltare alle conclusioni: questa è la misericordia che Dio desidera da noi.
Ezechiele ci ricorda che Dio non prova piacere nella morte dei malvagi; il suo cuore desidera la loro conversione. In termini pratici, consideriamo come noi stessi possiamo incarnare questa misericordia. In questa Quaresima, riflettendo sulla nostra vita, siamo onesti: dove siamo stati giudicanti? Chi abbiamo escluso, consapevolmente o inconsapevolmente, da una considerazione di preghiera?
Mentre continuiamo questo viaggio verso la Pasqua, saremmo saggi a lasciare che la nostra Madre ci guidi, ma lo facciamo pregando per la sua intercessione mentre ci sforziamo di incarnare il suo spirito di misericordia e di resilienza in mezzo alla sofferenza, che porta alla perseveranza finale. Che ci insegni che ogni persona, ogni anima e ogni corpo, è un tesoro per Dio, mai definitivamente escluso dalla sua misericordia. Madre Santissima, Regina della Misericordia, rendi i nostri cuori misericordiosi come il tuo.
Amen.


Add comment

Comments

There are no comments yet.