Cari fratelli e sorelle in Cristo, nella Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, ci riuniamo per riflettere su una profonda e bella verità della nostra fede: che fin dal momento del suo concepimento, Maria è stata dotata di una grazia straordinaria da parte di Dio, preservata dal peccato originale per poter svolgere il suo ruolo unico di Madre di Dio. Alcuni di voi si chiederanno perché non è stata celebrata ieri, l'8 dicembre, che è ufficialmente il giorno in cui normalmente si celebra questa festa, e in alcuni Paesi è stata celebrata ieri, di domenica. Qui in Nord America, invece, si è mantenuta la seconda domenica di Avvento, spostando la Solennità dell'Immacolata Concezione al giorno successivo. In ogni caso, si tratta di una bellissima solennità e oggi abbiamo l'opportunità di riflettere su di essa.
Le letture di questa solennità ci offrono un ricco arazzo da cui attingere per comprendere il dogma cruciale che si celebra. Nella prima lettura, tratta dalla Genesi (Genesi 3:9-15, 20), assistiamo alla caduta dell'umanità, un momento pieno di paura, vergogna e delle tragiche conseguenze del peccato. La domanda di Dio “Dove sei?” attraversa i secoli, invitandoci a confrontarci con la nostra peccaminosità. Ma in questo momento buio, emerge un barlume di speranza: “Porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua discendenza e la sua”. Questa prefigurazione non riguarda solo il conflitto, ma una donna - Maria - che si opporrà al male e darà alla luce colui che alla fine schiaccerà la testa del serpente.
La seconda lettura da Efesini (Efesini 1:3-6, 11-12) amplia questa comprensione, rivelando il piano divino di Dio. Apprendiamo che Dio ci ha scelti in Cristo “prima della fondazione del mondo, per essere santi e senza macchia davanti a lui”. Queste parole risuonano fortemente con la nostra convinzione riguardo a Maria. Lei è stata scelta da Dio, non per caso, ma dall'eternità. Nella sua divina saggezza, Dio l'ha preparata per essere il contenitore adatto per suo Figlio. La preservazione dal peccato originale non era un semplice dono, ma era necessaria per il suo ruolo nella storia della salvezza, assicurando che sarebbe stata pienamente ricettiva allo Spirito Santo e al compito monumentale che l'attendeva.
Nel Vangelo (Luca 1, 26-38), assistiamo al momento di accettazione di Maria. Il saluto dell'angelo Gabriele, “Ave, piena di grazia”, è un'affermazione della grazia ricevuta al momento del concepimento, ma anche il nome con cui l'angelo si rivolge a lei. Solo su questo si potrebbe dire molto, ma è sufficiente dire che questa grazia l'ha liberata dai legami del peccato, permettendole di rispondere liberamente e pienamente: “Mi sia fatto secondo la tua parola”. Il suo fiat, il suo abbandono totale alla volontà di Dio, diventa il modello per la nostra risposta alla chiamata di Dio.
Cari amici, mentre celebriamo questa solennità, ci viene ricordata la dignità e il valore che derivano dall'essere creati a immagine di Dio. La storia della nostra Madre rinvigorisce la nostra missione di vivere come vasi dell'amore e della grazia di Dio nel mondo. Ci invita a rispondere alla chiamata di Dio con lo stesso coraggio, fiducia e apertura che Maria ha incarnato.
Mentre oggi cantiamo un nuovo canto al Signore, ispiriamoci a Maria, la nostra Madre Immacolata. Sforziamoci di diventare più simili a lei, permettendo alla grazia di trasformarci e di orientare la nostra vita verso la gloria di Dio. E che possiamo sempre avvicinarci a lei, sapendo che cammina con noi nel nostro cammino di fede, portandoci sempre più vicino a suo Figlio, Gesù Cristo.
Nostra Signora concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te.
Amen.
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