Carissimi fratelli e sorelle, ringraziamo il Signore per averci permesso di riunirci per un'altra Santa Messa in cui lo riceviamo nella Santa Comunione e in cui anche le nostre anime vengono nutrite attraverso la sua santa Parola. Le parole delle letture di oggi riecheggiano l'innegabile verità della promessa di Dio di visitare il suo popolo e di estendere la sua grazia. Nel corso dei secoli, dalle voci profetiche di Isaia e Baruc, a Giovanni Battista e infine a noi oggi, siamo invitati a preparare la strada al Signore.
Nella prima lettura, tratta da Baruc, ci viene ricordato che Gerusalemme, un tempo in lutto e desolazione, è chiamata a donare lo splendore della gloria: “Rivestitevi dello splendore della gloria di Dio per sempre”, afferma il profeta. Questa immagine ci invita a considerare come anche noi possiamo passare dalla tristezza alla gioia, dal dubbio alla fiducia grazie alla misericordia e alla grazia che la relazione con il Signore ha portato nella nostra vita. Il nostro salmo fa eco a questo sentimento: “Il Signore ha fatto grandi cose per noi; siamo pieni di gioia”. In effetti, quando riflettiamo sulla nostra vita e vediamo come Dio è stato con noi attraverso le nostre prove, non possiamo fare a meno di gioire per la sua tenera e meticolosa cura della nostra anima e persino dei nostri bisogni materiali.
Pertanto, il significato più grande di queste parole, attraverso queste immagini bibliche, ci ricorda che Dio desidera una strada dritta nei nostri cuori, per non impedirgli di entrare. Come leggiamo nel Libro dei Proverbi: “Figlio mio, dammi il tuo cuore e i tuoi occhi osservino le mie vie” 23,26.
Prendendo l'immaginario ancora più lontano, le “montagne” in questo contesto simboleggiano l'orgoglio e gli ostacoli, mentre le “valli” rappresentano le nostre bassezze - la nostra disperazione e la desolazione, dovute principalmente alle nostre preoccupazioni e agli effetti dei nostri peccati. Dio ci chiede di riflettere: Quali montagne dell'orgoglio devono essere abbassate in noi? Quali valli di paura, ansia o peccato hanno bisogno del tocco curativo dell'amore di Dio?
Avvicinandoci al messaggio di Giovanni nel Vangelo, ci troviamo di fronte all'urgenza della sua chiamata nel deserto. “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”. Anche in questo caso, non si tratta di una semplice metafora di preparazione fisica, ma ci costringe a valutare il nostro paesaggio spirituale. Nella nostra vita quotidiana stiamo spianando la strada per l'ingresso della grazia di Dio? Naturalmente, prepararsi per un'emergenza è prudente e saggio, perché non si sa mai quando saranno necessarie cose come cibo, riparo, vestiti e altri beni di prima necessità ed è sempre una buona idea averli conservati in un luogo sicuro, per ogni evenienza. Tuttavia, le letture ci chiedono di andare più in profondità.
Il pentimento implica il riconoscimento dei nostri passi falsi e delle nostre scelte che possono aver bloccato la grazia di Dio. Pentirsi significa volgersi verso Dio, spalancare i nostri cuori e permettere al Suo amore di riversarsi attraverso le lezioni quotidiane di umiltà che ci permetteranno di compiere il viaggio collettivo con Dio e tra di noi. E dobbiamo sempre tenere a mente dove siamo diretti. Non stiamo vagando nel deserto senza meta. Siamo diretti a casa, la nostra dimora celeste con Colui che ci ha amati fin dall'inizio e che continuerà ad amarci sempre, qualunque cosa accada.
Nella seconda lettura della Lettera ai Filippesi, San Paolo esprime la sua profonda preghiera per la comunità, desiderando che il loro amore aumenti. Questo amore crescente porta al discernimento, a vedere ciò che ha veramente valore. Muri di scortesia, pregiudizi o paure possono bloccare l'incredibile lavoro che Dio desidera fare nelle nostre vite e nelle nostre comunità.
Mentre ci inoltriamo in questa seconda settimana di Avvento, possiamo rendere più sinceri i sentieri che il Signore percorre per arrivare a noi. Fate subito una buona confessione. Non aspettate il Natale, perché un prigioniero a cui viene offerta la libertà non aspetta mai e procrastina. Creiamo spazio nella nostra vita affinché Dio agisca: attraverso le nostre preghiere, le nostre azioni caritatevoli e l'essere costruttori di pace in un mondo troppo spesso diviso.
Tu sai chi è con te: Maria, Madre e Regina, hai sempre aperto a Dio la porta del tuo cuore e hai continuamente meditato sui suoi misteri e sulla sua bontà. Rendi i nostri cuori puri come il tuo, e generosi nei modi più graditi al Dio che tu contempli anche ora, là nella nostra patria celeste, dove ci attendi con l'amore impaziente che solo una madre sa apprezzare. Dacci la grazia di mettere Lui e il suo Regno al di sopra di ogni cosa, mentre rendiamo il suo cammino diritto, proprio nei nostri cuori. Regina degli Angeli, prega per noi che ricorriamo a te e ottieni per noi una seconda settimana di Avvento benedetta. Amen.
Add comment
Comments