Mentre ci riuniamo per riflettere sul tema della gioia in questa domenica “Gaudate”, vorrei attirare la nostra attenzione sui profondi messaggi contenuti nelle nostre letture. Essendo ormai entrati nel vivo del periodo di Avvento, un tempo di preparazione e di attesa fiduciosa della venuta di nostro Signore, queste letture ci invitano a comprendere l'essenza della gioia nella nostra vita spirituale.
Per prima cosa, chiariamo le differenze tra gioia, allegria e felicità, poiché spesso mi sono chiesto se ne potessi individuare qualcuna. La felicità, possiamo dire, è spesso vista come un'emozione fugace, spesso legata alle circostanze esterne. Può dipendere da ciò che accade intorno a noi: raggiungere un obiettivo, ricevere una buona notizia o godersi una bella giornata. La gioia, invece, sembra essere più profonda. È radicata nel nostro essere interiore e nel nostro rapporto con Dio. La gioia persiste a prescindere dalle circostanze perché è ancorata alla speranza e all'amore che Dio ci dona. L'esultanza è l'espressione esteriore della gioia. Si manifesta con festeggiamenti, canti e azioni che riflettono la nostra gioia interiore.
Nella lettura di oggi, tratta dal profeta Sofonia, sentiamo un invito a gioire: “Grida di gioia, figlia di Sion!”. Al popolo di Israele, un tempo oppresso dal giudizio e dalla paura, viene ricordata la promessa di Dio. Egli ha rimosso il loro giudizio; i loro nemici sono stati allontanati. Questo non è solo un momento di felicità: è un invito a gioire della realtà della presenza di Dio. “Il Re d'Israele, il Signore, è in mezzo a voi”. La gioia nasce dalla certezza che Dio è con noi, promettendo salvezza e rinnovamento.
Nel Salmo responsoriale proclamiamo: “Gridate di gioia ed esultate, perché in mezzo a voi è il grande e santo d'Israele”. Qui il salmista fa eco al sentimento di Sofonia, invitandoci a riconoscere e celebrare la presenza costante di Dio nella nostra vita. La gioia ci invita a un rapporto di gratitudine e di lode.
San Paolo, nella sua lettera ai Filippesi, ci esorta a “gioire sempre nel Signore”. Non si tratta di un invito a trovare semplicemente la felicità nelle circostanze della vita, ma a coltivare uno spirito di gioia che sia radicato in Dio. Paolo sottolinea che il Signore è vicino e questa presenza porta una pace che supera ogni comprensione. Questa pace è legata direttamente alla nostra relazione gioiosa con Dio, che trascende le nostre lotte terrene.
Infine, nel Vangelo di Luca, incontriamo Giovanni Battista, che chiama il popolo alla conversione e alla trasformazione. La loro gioia non è solo un sentimento interiore, ma li spinge ad agire: condividere con i bisognosi, essere equi e giusti nei loro rapporti. Questa interazione tra gioia e azione ci mostra che la vera gioia ci ispira a vivere attivamente la nostra fede, perché questo è ciò che comporta la vera conversione.
Nel nostro amato fondatore San Francesco d'Assisi, vediamo qualcuno che ha veramente incarnato questa gioia radicata nell'amore di Dio. Francesco visse in radicale semplicità, scegliendo una vita di povertà e servitù. La sua gioia non si trovava nei beni materiali, ma nella ricerca e nell'impegno di una relazione intima con il Creatore, compiendo la sua volontà sempre di più nella vita quotidiana. Egli abbracciava la bellezza della creazione ed era noto per il suo affetto verso tutti gli esseri viventi, vedendo Dio in tutto ciò che lo circondava. “Tutte le creature sono miei fratelli e sorelle”, era la spiritualità che trasmetteva agli altri. Lo spirito gioioso di Francesco lo spingeva a servire gli emarginati e a prendersi cura dei poveri, ricordandoci che la gioia non è semplicemente un'emozione, ma una forza trasformativa che ci spinge a condividere l'amore di Dio con il mondo. Come Francesco, possiamo aprire i nostri cuori al potere trasformativo della gioia, avvicinandoci a Cristo, fonte di ogni gioia.
E che Dio onnipotente continui a benedirvi durante questo periodo di Avvento, mentre ci avviamo alla terza settimana del nostro cammino, per intercessione della nostra Madre; nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Che la gioiosa presenza di Cristo rimanga sempre con voi. Amen.
Add comment
Comments