Mentre ci riuniamo in questo sacro periodo di Avvento, ci troviamo a riflettere sul profondo potere di Dio, come splendidamente illustrato nelle storie di Manoah ed Elisabetta. Queste storie risuonano profondamente con noi mentre prepariamo i nostri cuori alla venuta di Cristo, sottolineando che anche nei nostri momenti di dubbio e di disperazione, siamo chiamati a confidare nelle incrollabili promesse di Dio.
Nel libro dei Giudici, ci vengono presentati Manoah e sua moglie, che affrontano l'angosciante realtà della sterilità. In una cultura in cui i figli erano visti come una benedizione, l'incapacità di concepire portava dolore e vergogna. Tuttavia, in questa situazione disperata, appare un angelo del Signore che annuncia loro che partoriranno un figlio, Sansone, destinato a essere un liberatore per Israele e, in tal modo, un grande tipo del liberatore finale che verrà, il messia, il Signore Gesù, che è sia umano che Dio stesso. Questa notizia, piena di speranza inimmaginabile, ci ricorda che la potenza di Dio si rivela
spesso nelle circostanze più improbabili. Ciò che a noi sembra impossibile, Dio può portarlo a compimento!
Allo stesso modo, nel Vangelo di Luca, incontriamo Zaccaria ed Elisabetta, che incarnano la fedeltà nei loro lunghi anni di attesa e delusione. Entrambi hanno vissuto rettamente, ma le loro preghiere per un figlio sono rimaste senza risposta. Quando Zaccaria riceve la visita dell'angelo Gabriele mentre presta servizio nel tempio, riceve una rivelazione sorprendente: Elisabetta partorirà un figlio che sarà un profeta dell'Altissimo. Qui il messaggio della presenza e della promessa di Dio risuona nel silenzio dell'incertezza. Anche quando la mente logica fatica a comprendere un miracolo, Dio ci invita a superare i nostri limiti e ad abbracciare lo straordinario.
In entrambe le storie, vediamo un filo conduttore: la potenza di Dio può infrangere le barriere delle circostanze umane. I piani di Dio non si limitano alla nostra comprensione o alle limitazioni che percepiamo nella nostra vita. I suoi tempi possono non coincidere sempre con le nostre aspettative, ma la sua fedeltà promette che la sua parola non tornerà mai vuota. Potremmo immedesimarci nei dubbi di Zaccaria o nei timori iniziali della moglie di Manoa, ma ciò che siamo invitati a riconoscere è la grandezza dei propositi di Dio, che spesso si dispiegano in modi che non possiamo ancora comprendere.
In questo Avvento, riflettiamo su cosa significhi attendere le promesse di Dio con aspettativa piuttosto che con disperazione. Siamo sfidati ad andare oltre i nostri dubbi e a chiederci: In quali ambiti della mia vita faccio fatica a confidare nella potenza di Dio? Dove sono diventato compiacente nella mia fede, dimenticando che Dio può fare immensamente di più di quanto io possa chiedere o immaginare?
Mentre ci prepariamo alla nascita di Cristo, possiamo ricordare che il bambino nella mangiatoia è il compimento ultimo della promessa di Dio: dentro e attraverso quel bambino, Dio è con noi. Egli è la nostra speranza, la nostra pace, la nostra gioia e la nostra salvezza. Proprio come Elisabetta e Zaccaria alla fine furono riempiti di gioia, anche noi possiamo sperimentare la gioia indescrivibile che deriva dall'arrendersi alla volontà e ai tempi amorevoli di Dio.
Continuiamo questo periodo di Avvento con cuore aperto, confidando nel potere di Dio di trasformare le nostre vite e di far nascere nuovi inizi da luoghi sterili. Siamo rafforzati dalla certezza che, come Manoa ed Elisabetta, anche noi siamo parte di una magnifica storia di redenzione e di grazia.
Maria Immacolata, Madre della fede, della speranza e della carità, prega per noi che ricorriamo a Te. Amen.
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