Miei preziosi fratelli e sorelle, proseguendo in questo benedetto periodo di Avvento, entriamo in un viaggio pieno di attesa, un viaggio che ci prepara alla gioiosa celebrazione della nascita del nostro Salvatore, Gesù Cristo. Le letture di oggi ci ricordano l'importanza di identificare correttamente Gesù e di comprendere la sua discendenza, il che, a sua volta, approfondisce il nostro apprezzamento di questo periodo di attesa, portandoci a riconoscere l'incredibile dono fatto al mondo il giorno di Natale.
Nella prima lettura, tratta dal Libro della Genesi, ascoltiamo Giacobbe che dà una benedizione profetica a suo figlio Giuda, predicendo la sua importanza nella storia di Israele: “Lo scettro non si allontanerà mai da Giuda”. Questo fatto riveste una particolare importanza per la nostra fede, perché segna l'inizio del riconoscimento della discendenza regale e messianica di Gesù. Egli è un discendente di re, in particolare del re Davide, anch'egli proveniente dalla tribù di Giuda. Questa discendenza è importante perché realizza le profezie della Bibbia ebraica sulla venuta di un Messia che avrebbe restaurato il regno di Dio, ma Gesù lo fa in un modo che nessuno si aspettava, perché, come ha rivelato nel Vangelo, il regno è in mezzo a noi e dentro di noi. Giuda è descritto come un leone, un simbolo potente di forza e di leadership. Nella tradizione biblica, i leoni sono spesso associati al potere, alla maestà e all'autorità. Questa metafora suggerisce che la tribù di Giuda è destinata alla grandezza proprio perché da essa sarebbe venuto l'unico e perfetto liberatore, il Messia, adempiendo all'antica promessa di redenzione.
Passiamo poi alla genealogia del Vangelo di Matteo, che racchiude la discendenza di Gesù. Non si tratta solo di un elenco di nomi, ma di una testimonianza della fedeltà di Dio attraverso le generazioni. Collega Gesù ai patriarchi della nostra fede: Abramo, Isacco, Giacobbe e il re Davide. Matteo dettaglia meticolosamente questi nomi per affermare al suo pubblico che Gesù è davvero il promesso, il culmine del piano redentivo di Dio. Questa genealogia sottolinea quanto sia importante identificare correttamente Gesù: egli non è solo un personaggio storico, ma è il compimento delle promesse fatte ai nostri antenati e il Re che attendiamo anche ora, per tornare ancora una volta, perché si può già dire che sia tornato quando è risorto dai morti ed è “tornato” nelle apparizioni a quelle persone che lo avevano accompagnato durante la sua vita, come gli apostoli e, naturalmente, la nostra Madre. Ma ora lo aspettiamo ancora una volta, come ha promesso, nell'ultimo giorno, quando tornerà per giudicare i vivi e i morti e, nel suo grande amore per noi, ci porterà nella nostra casa eterna, se per la sua misericordia saremo ritenuti degni del cielo.
Perciò, capire chi è Gesù - il Leone di Giuda, il discendente di Davide, il compimento della legge e dei profeti - infonde al nostro cammino di Avvento un senso di finalità e di urgenza. Ci invita a riflettere sulla nostra vita. Stiamo riconoscendo Gesù come Re dei nostri cuori? Stiamo permettendo alla sua stirpe regale e alla sua natura divina di plasmare il nostro modo di aspettare e prepararci? Siamo seduti sulla barricata o gli diamo il massimo? Siamo tiepidi, né caldi né freddi? Mi rendo conto che sto parlando a persone buone, oneste e timorate di Dio, ma come possiamo dare tutti un po' di più? C'è sempre spazio per migliorare le nostre virtù, sempre.
Che la nostra Madre continui a mostrarci la strada verso Gesù. Che continui a essere paziente con noi e a ricordarci di “ascoltarlo e fare ciò che dice”. Ella sa che egli è il grande “Leone di Giuda”, l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine, e che senza di lui nulla esiste e può essere sostenuto nella sua esistenza. Soprattutto, vuole mostrarci, ancora e ancora, che siamo stati amati con un amore eterno e incondizionato, in ogni momento, in ogni istante della nostra vita. Credeteci. Conoscerlo. Vivetelo. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Amen.
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