Riunirci per il Santo Sacrificio della Messa nel cuore del periodo di Avvento, ci troviamo in un momento straordinario di attesa e di riflessione. Stiamo riflettendo sui misteri ricchi e profondi che circondano le azioni miracolose di nostro Signore, mentre ci prepariamo a celebrare la nascita di Gesù. Nelle letture di oggi, siamo invitati a entrare nelle storie dell'Antico e del Nuovo Testamento, entrambe infuse di speranza, promesse e opere miracolose di Dio.
In Geremia 23:5-8 incontriamo una potente profezia: “Ecco, vengono i giorni, dice il Signore, in cui susciterò a Davide un germoglio giusto”. Questo passo parla dell'adempimento della promessa di Dio al suo popolo, una promessa che sembra quasi troppo incredibile da afferrare. Dio assicura al suo popolo che la salvezza e la giustizia arriveranno; promette un capo di giustizia che restaurerà e radunerà il suo popolo, mostrandoci che i pensieri e i piani di Dio superano la nostra comprensione. Quanti dei suoi preziosi figli si saranno persi d'animo chiedendosi e aspettando quando il Signore avrebbe compiuto le sue promesse. Eppure, ha chiesto loro, come chiede a noi, di tenere duro e di continuare a confidare in Lui.
Questo tema dell'attesa miracolosa continua nel Vangelo di Matteo (1,18-25). Qui vediamo il coraggio tranquillo e riflessivo di San Giuseppe, che si trova di fronte a una situazione che sembra incredibile. San Giuseppe, tra tutti i santi della Chiesa, si distingue per la sua silenziosa testimonianza di come la fiducia nel Signore vada sempre a vantaggio dell'uomo. La sua promessa sposa, Maria, è incinta e lui sa che il bambino non è suo. Nella sua giusta intenzione di affrontare con delicatezza questa notizia inaspettata, Giuseppe progetta di divorziare da Maria in silenzio, cercando di preservare il suo onore e il proprio. Ma nel bel mezzo del suo turbamento, un angelo gli appare in sogno, portando un messaggio che cambierà il corso della storia: “Non temere di prendere Maria come tua sposa, perché è per mezzo dello Spirito Santo che questo bambino è stato concepito in lei”.
Considerate la portata di questo annuncio! A Giuseppe non viene raccontato solo un evento naturale, ma piuttosto un atto straordinario di Dio. È chiamato a credere non solo nell'incredibile natura dell'evento - il concepimento di Gesù per opera dello Spirito Santo - ma anche nella profonda verità che “Dio è con noi”. Il bambino, chiamato Gesù, sarà l'incarnazione stessa della presenza di Dio tra gli uomini.
Sia la profezia di Geremia che la storia di Giuseppe e Maria ci invitano a riflettere su un aspetto fondamentale della nostra fede: la chiamata a confidare nel miracolo. Spesso viviamo in un mondo che premia la razionalità e lo scetticismo e che respinge le affermazioni straordinarie come impossibili, facendo sempre il possibile per naturalizzare il soprannaturale. Tuttavia, il periodo dell'Avvento ci invita ad aprire i nostri cuori alle possibilità miracolose che Dio ha in serbo per noi, perché sicuramente, per colui che ha creato tutte le cose dal nulla, nulla è impossibile.
Mentre meditiamo su questi testi sacri, dobbiamo chiederci: Come possiamo applicare questa chiamata a credere nel miracoloso alla nostra vita quotidiana? Come Giuseppe, dobbiamo essere disposti ad accogliere i piani divini che spesso sfidano la nostra comprensione o le nostre aspettative. Siamo chiamati ad aprirci alle strade sconosciute che Dio potrebbe condurci. Che si tratti di relazioni inaspettate, di cambiamenti di carriera o di sfide della vita, possiamo fare eco alla risposta di Giuseppe, agendo sulla base della fede piuttosto che della paura?
La situazione di Giuseppe è un altro esempio di come ciò che sfugge al nostro controllo non sfugge mai a Dio. Ciò che è limitato per noi, non è al di là del potere di Dio. Ciò che è sconosciuto e invisibile per noi, non è al di là della visione eterna e infinita di Dio. Dopo tutto, questo è stato il messaggio di rassicurazione dell'Arcangelo Gabriele alla nostra Madre, le sue ultime parole prima di partire da lei: “Perché nulla è impossibile a Dio”.
Continuiamo a riporre la nostra fiducia in Dio, che non solo è il nostro Creatore, ma che ci ha continuamente invitato a credere che è nostro Padre e che tutti noi siamo i suoi amati figli. Solo in questa luce potremo cogliere una parte della grandezza di ciò che è stato annunciato a San Giuseppe, alla nostra Madre e al pastore comune duemila anni fa. Che Lui, il Padre amorevole, continui ad adornare la vostra vita con benedizioni e grazie. Pace e bene a tutti. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. + Amen.
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